A guardarla, Michelle Hunziker non sembra vera. Per tutte le cose che sappiamo, certo: è bella (come pochissime, a 48 anni ma anche a 30), è simpatica (in modo naturale, viscerale), ha un’energia dirompente (e molto contagiosa), è orgogliosa delle sue figlie (di cui parla con una tenerezza infinita), adora suo nipote Cesare, figlio di Aurora, e potremmo andare avanti all’infinito. Ma a guardarla – intendo con i propri occhi, a pochi centimetri di distanza – Michelle Hunziker non sembra vera perché riempie la stanza con una gentilezza rara.

Ci dà appuntamento a Lugano, la città in cui è nata. La incontriamo al LAC Lugano Arte e Cultura, nelle sale del MASI, il Museo d’Arte della Svizzera italiana: è impegnata come brand ambassador di Svizzera Turismo in un tour dei musei e dei luoghi di cultura del Paese. Gli impegni si sono accavallati, i lavori in corso sulle strade anche. A quel punto sono le sette di sera e, nelle ventiquattr’ore precedenti, ha percorso 900 chilometri, visitato luoghi, incontrato un numero indefinito di persone, fatto interviste e portato avanti progetti di lavoro. Non batte un ciglio: si illumina guardando le opere di Richard Paul Lohse e risponde alle domande di questa intervista con la freschezza di una persona appena tornata da una settimana di vacanza e da dodici ore di sonno rigenerante.

Ve l’ho detto: a guardarla, Michelle Hunziker non sembra vera. Eppure, a parlarle, sembra verissima.

person standing in front of a colorful abstract artwork in an art gallerypinterestcourtesy photo

Michelle Hunziker davanti a una delle opere di Richard Paul Lohse in mostra al MASI, il Museo d’Arte della Svizzera italiana fino all’11 gennaio 2026

Ci troviamo a Lugano, qual è il legame che hai con questo luogo?

È una città meravigliosa che mi ricorda un sacco di cose, perché qui c’è stato tutta la vita mio papà. Io sono nata qui, alla Clinica Sant’Anna; poi ho convinto mia figlia a partorire qui: è nata qui anche lei, e qui è nato mio nipote. Ho fatto tantissime gite sul lago di Lugano, con il motoscafo, a mangiare il tomino nei grottini di Gandria. E poi ho un sacco di ricordi romantici, per le vie del centro, soprattutto durante il periodo natalizio, passeggiando per le vie del centro. Insomma, tanti bei ricordi. È davvero una bella città.

Un indirizzo in città da salvare?

Più che un indirizzo, direi tante esperienze. Come ho detto, in questo periodo pre-natalizio è molto bello passeggiare tra i profumi natalizi, bere una cioccolata calda in centro con la vista sul lago. Ci sono tantissime belle camminate, e i colori autunnali sono ancora accesi: alberi meravigliosi che solo la Svizzera sa offrire. Quindi indirizzi no, ma experience.

La Svizzera è anche il luogo in cui sei nata, la tua prima casa: qual è il tuo posto del cuore?

È difficile dirlo. Sono nata qui e ho trascorso i miei primi tre anni a Lugano, poi mi sono trasferita a Berna, dove ho vissuto dai tre ai tredici anni. Lì ho imparato lo Schweizerdeutsch, ho fatto tanti amici e ho imparato a stare nella natura. Berna mi è rimasta nel cuore: lì sono diventata una vera Berner Meitli. Poi, dai tredici ai sedici, ho vissuto a Solothurn, dove ho avuto il mio primo grande amore. Ho ricordi bellissimi di tutti questi luoghi, quindi non posso sceglierne uno solo: ognuno ha segnato una parte diversa della mia vita.

Una cosa per cui ti senti assolutamente Svizzera… e una per cui sei italianissima?

Sono svizzera a tutti gli effetti perché sono puntualissima: arrivo sempre prima! Anche in televisione rimango sempre stupita che gli uomini impieghino più tempo di me a truccarsi o pettinarsi. La puntualità per me è una forma di rispetto. E poi la disciplina e la perseveranza: sono valori che si imparano nelle scuole svizzere, anche attraverso lo sport, che in Svizzera è fondamentale.

Invece, sono molto italiana per l’amore verso il cibo. Ho imparato ad apprezzare la cucina italiana: amo mangiare tanto, ma di qualità. Sedersi a tavola con la propria famiglia, condividere un pasto e conversare… questa è una cosa tipicamente italiana. E poi l’amore per la vita e la passione: quella l’ho adottata subito.

La tua carriera è tra le più poliedriche. Hai spaziato dalla TV al teatro e alla musica fino all’imprenditoria. Hai sempre saputo di essere brava a fare tante cose o hai avuto il coraggio di buttarti?

Ho avuto tanto coraggio di buttarmi. Sono anche molto folle, e forse l’unica grande qualità che ho. Io sono nata senza talenti particolari, ma ho avuto tanta fame, tanta voglia di imparare. Non ho ancora finito di studiare: sono super curiosa, faccio mille domande a chi incontro. Ora che sto visitando tanti musei, voglio sapere tutto sugli artisti, le loro storie.

La curiosità e la voglia di imparare sono le mie vere qualità. Quindi ogni cosa che affronto, la vivo con grande passione e di conseguenza imparo. Sono una che si butta, ho tanta voglia, tanto entusiasmo.

Se dovessi dare un titolo o un voto alla tua vita oggi, quale sarebbe?

Io vado a letto super grata, sono sempre felice e anche quando ci sono i momenti difficili, perché li abbiamo tutti, ma ho sempre tantissime cose per le quali essere estremamente grata. Per cui vado a letto e dico sempre prima un gran bel grazie. Finché c’è la salute delle mie figlie, di mio nipote e della mia famiglia, sento una grande stabilità e armonia nella mia vita privata. Questo mi dà la forza di affrontare tutto. Da 0 a 10, direi un bel 10.

Sei un uragano di buon umore, ma qual è la cosa che ti fa più nostalgia?

Mi rattrista molto la violenza, soprattutto quella sulle donne e sui bambini. Ho un forte senso della giustizia e soffro quando vedo che non basta. Dal 2007, con l’avvocata Buongiorno, ho fondato Doppia Difesa, una fondazione contro la violenza sulle donne, e purtroppo continuiamo a sentire storie terribili. Mi viene nostalgia per questo, ma allo stesso tempo con una grande voglia di trovare delle soluzioni e di cercare di lavorare sulle nuove generazioni che sono molto più sveglie di noi e hanno capito tante cose, quindi possiamo riporre la nostra fiducia su di loro. Ancora muoiono così tante donne, purtroppo per colpa di una cultura viziosa che si è innescata negli anni.

E cosa invece ti fa tanto ridere?

Mi fanno ridere le espressioni delle persone. I momenti strani che succedono durante la giornata: quando capita qualcosa a qualcuno per cui fa una faccia strana, io posso ridere giorni. Non tanto le battute, quanto le situazioni comiche. Le situation comedy della mia vita sono le cose che mi fanno ridere di più, sono una che ride tanto, adoro ridere, mi voglio contornare di persone gioiose che mi fanno ridere, perché quello mi carica tantissimo. Aurora è la persona che mi fa ridere di più nella mia vita, mia figlia.

La cosa di cui sei più orgogliosa

Di ogni momento che ho partorito, perché noi donne dobbiamo veramente darci una bella pacca sulla spalla quando partoriamo, è un grande miracolo ed è veramente una produzione propria che tu fai con tutta te stessa, con una grande fatica, perché non è esente da fatica, ma con una gioia immensa. Quando nascono i tuoi bambini sei talmente in uno stato di beatitudine che penso che questo per me il senso della mia vita. E adesso che sono diventata nonna a maggior ragione: è la continuità della vita, e di questo vado molto orgogliosa.

Facciamo un piccolo gioco natalizio… sulla lettera a Babbo Natale:

Sono io Babbo Natale, in famiglia! A me arrivano tutte le letterine e lo faccio molto volentieri. Mi diverto un casino a fare regali, questo in generale, vedere una persona felice egoisticamente mi riempie talmente tanto. Se dovessi scrivere una letterina oggi, se dovessi tornare bambina in questo momento, sicuramente delle manifestazioni d’affetto, d’amore: un abbraccio, una lettera scritta da mia figlia, una cosa dolce detta da qualcuno che amo, è il più grande regalo che posso ricevere.

Il tuo per sempre…

Come ho detto all’inizio, il mio “per sempre” è la mia famiglia.

Michelle Hunziker per Elle.it

Michelle Hunziker sarà la guest editor della Newsletter ELLE Privé di dicembre, pensata in esclusiva per le nostre lettrici e i nostri lettori abbonati.
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Per leggere il racconto di Michelle Hunziker “È Natale se…”

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