Il bimbo prodigio ha spento 7 candeline domenica scorsa. Sulla dolcissima torta di compleanno c’erano le immagini di lui mentre suona a Sanremo e quella di Peppino di Capri. La sintesi di un 2025 fantastico per il piccolo Alessandro Gervasi e la sua famiglia: il film nel quale ha interpretato il cantante da bambino e l’esibizione al Festival di Carlo Conti.

Sabato sera a Castiglion Fiorentino (Arezzo) il bambino pianista riceverà il San Michele d’Oro nella chiesa di Sant’Angelo al Cassero dalle mani del sindaco Mario Agnelli. Intorno ad Alessandro Gervasi, oltre all’evento per il premio, c’è di più: la raccolta di fondi per donargli un pianoforte e aiutarlo nei prossimi anni di studio. Perché le basi di Alessandro sono straordinarie, grazie a un orecchio fuori dal comune, ma occorre studiare, esercitarsi, applicarsi. Da qui l’idea della regista fiorentina Cinzia Th Torrini (suo il biopic Champagne) portata avanti con entusiasmo da Agnelli.

– Signora Giovanna, vi state preparando per venire dalla Sicilia alla Toscana?

Sì. Alessandro è eccitatissimo, non vede l’ora. Quando c’è da prendere aerei, ascensori, treni, andare in alberghi, non sta nella pelle. E poi stavolta avrà accanto anche la sorellina Lucrezia, 5 anni. Io e mio marito Giuseppe non siamo mai stati da quelle parti. Saliamo su sabato, peccato che l’indomani dobbiamo ripartire subito.

– Com’è nata questa cosa?

Il sindaco Mario Agnelli, gentilissimo, ci ha rintracciati tramite il nostro sindaco. Abbiamo saputo di questo interessamento che ci fa molto piacere. L’iniziativa del pianoforte in dono, per noi molto importante.

– Come è emersa questa dote di vostro figlio?

In modo spontaneo e inatteso. Mio marito lavora come metalmeccanico, ma ha suonato per anni in una tribute band dei Queen. La musica è di casa. Alessandro stava accanto al padre, ascoltava, seguiva i suoi movimenti. A 3 anni un giorno ci ha stupiti, all’inizio con l’inno di Mameli. Non sapevo da dove venisse quella musica. Era proprio lui. È stato un crescendo. Fin quando, vedendo dei video sui social, ci hanno cercato, qui a Buseto Palizzolo dove viviamo in provincia di Trapani, per il film su Peppino di Capri.

– Scuola elementare e scuola di musica. Come procede?

Alessandro frequenta la seconda ed è bravo, si impegna, ci tiene a fare bella figura. E segue lezioni private di musica dal maestro Franco Foderà. Presto, ancora, per parlare di Conservatorio. Ma le capacità vanno coltivate. Una borsa di studio sarebbe preziosa. Intanto Alessandro ha cominciato a leggere gli spartiti.

– Come sta vivendo questa cosa?

Con entusiasmo. Ma per ora come un gioco.

– Che strumenti musicali ha?

Non abbiamo il pianoforte, appunto. A casa suona sulle tastiere del papà, mentre dal maestro suona sul piano. Non è la stessa cosa, cambia il tocco dei tasti, l’impostazione, il suono.

– Che musica preferisce?

All’inizio, sentendo il rock del padre, seguiva quel tipo di musica. Ora, studiando pianoforte, viene indirizzato alla musica classica, sta conoscendo pezzi classici e gli piacciono.

– Fa anche sport?

No. Ma non sta fermo un attimo, saltella come un grillo. Un contorsionista. Ogni tanto si ferma, va a suonare e riprende a saltare.

– Vi hanno detto che talenti così sono molto rari?

Uno su diecimila.

– Sa gestire le emozioni, in pubblico?

Sì. È abituato fin da piccolo, si diverte, entra nel personaggio.

– Da grande cosa vuol fare?

Lui dice il maestro di musica, il musicista, il direttore d’orchestra e il compositore

– Ah beh, non si pone limiti.

In realtà vive un’infanzia spensierata e normale, ama giocare con gli amichetti, sa stare in compagnia, scherza. È estroverso, litiga con la sorellina, fa la pace, gioca con tutti e i compagni lo chiamano Peppino. Casomai, la differenza è che mentre tutti i bambini oggi giocano col telefonino o con i videogiochi, Alessandro preferisce la musica.