Dopo quattro stagioni “Vita da Carlo” – la serie di Carlo Verdone – si ferma. La notizia non sorprende perché l’attore e regista romano lo aveva annunciato con largo anticipo, ma di fatto la conferma lascia l’amaro in bocca a chi ha amato e apprezzato la serie di Paramount+. «Ormai ho raccontato tutto di me e almeno al 50% devo essere storie vere», ha confessato Verdone sulle pagine di Gente. «Scrivere una serie è più facile che fare un film”, ha confessato Carlo ma fare questo mestiere è diventato sempre più difficile a causa del “politicamente corretto“.
Comicità e politically correct
Nell’intervista rilasciata alla rivista l’attore e regista romano ha parlato apertamente delle difficoltà incontrate negli ultimi anni nel fare satira. «Fare comicità oggi è difficile», ha confessato Carlo Verdone, spiegando: «Perché l’ironia non può diventare graffiante. C’è sempre qualcuno che si offende. L’altro giorno uno mi dice: “Vai a Milano per la promozione? In bocca al lupo!”. E io rispondo: “Crepi”. E lui: “Eh no, non si dice: si dice viva il lupo!”. “Ma che stracrepi il lupo e vaff….”, gli ho detto io». Al di là del racconto ironico, il regista romano – che lo scorso 17 novembre ha festeggiato 75 anni – ha posto l’attenzione su un tema delicato: quello del politicamente corretto.
«Certi film non potrei più girarli»
Fare ironia e portare in scena o al cinema prodotti comici è sempre più complicato. «Devi stare attento. Mi capita in scrittura che mi vengano idee notevoli poi vedo gli sguardi critici e cambio anche se il risultato è meno efficace. La scorrettezza, con misura, ha sempre fatto parte della comicità, fin dalle maschere della commedia dell’arte. Con questi ragionamenti dovremmo buttare tutte le commedie degli anni ’60 e non va bene». Sulla base di questa riflessione Verdone ha ammesso che alcuni suoi film oggi non potrebbero essere più girati: «”Compagni di scuola” del 1988 con l’handicappato e “Acqua e sapone” del 1983 in cui mi innamoravo di una 15enne». Tra quelli che ancora riescono a portare in scena la comicità vera, quella che oggi qualcuno definirebbe “scorretta”, c’è invece Checco Zalone, elogiato da Verdone: «Lo ammiro perché ha il coraggio di essere scorrettissimo e è intelligente».
Ultimo aggiornamento: giovedì 27 novembre 2025, 12:40
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