È attesa per lunedì 1° dicembre la decisione con cui il gip valuterà se archiviare o portare avanti la vicenda che vede al centro una denuncia contro Francesco Totti presentata da Ilary Blasi per aver lasciato sola in casa la figlia Isabel. Nel frattempo continuano a emergere dettagli su quanto sarebbe accaduto la notte del 23 maggio 2023, raccontati da Repubblica che dopo l’indagine a carico dell’attuale compagna di Totti, Noemi Bocchi, e della tata, oggi pubblica anche la versione resa da Daniela Serafini, mamma di Ilary Blasi, ai carabinieri. La donna proprio quella sera ha allertato le forze dell’ordine della nipote sola in casa, preoccupata perché in passato la piccola aveva avuto una crisi respiratoria.

“Tra Totti e Cristian tira una brutta aria”: il retroscena sulle tensioni tra padre e figlioLa versione della mamma di Ilary Blasi

Daniela Serafini ha spiegato il motivo della preoccupazione per la nipote ricordando un aneddoto privato, risalente all’ultimo giorno di addio al calcio di Francesco Totti: “Mia nipote aveva un anno: quella sera eravamo andati a festeggiare al ristorante, ma poi mia nipote era tornata a casa con la babysitter. Al ritorno dal locale Ilary mi aveva chiamato dicendomi che la bimba non respirava e l’abbiamo portata al pronto soccorso. I medici non avevano saputo spiegarci cosa poteva essere successo e ci avevano dato dei farmaci, dicendoci che poteva accadere nuovamente”.

“Temevo potesse risuccedere una cosa del genere alla bambina. Ilary non ha mai lasciato la figlia neanche a giocare nella cameretta da sola”, ha detto la donna che, avvisata dalla figlia, ha subito chiamato le forze dell’ordine. Quindi l’affondo: “Quando ho indicato il nominativo di Totti ho avvertito titubanza. Con Totti non ci sono più contatti amichevoli”.

Secondo i legali di Blasi, la bambina sarebbe rimasta sola in casa con i figli di Bocchi (anche loro minori) fino a mezzanotte circa e solo dopo essere stata allertata, la tata sarebbe salita in casa facendosi trovare con i bambini dalla polizia. La procura, dopo mesi di verifiche, conclude che i bambini non abbiano corso un pericolo concreto e chiede l’archiviazione. I legali di Blasi contestano invece ogni passaggio.