Dieci palestinesi sono rimasti feriti durante un’operazione su larga scala delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, le forze israeliane hanno \”picchiato violentemente\” i residenti vicino alla città di Tubas, di cui quattro sono stati portati in ospedale. Le Forze di difesa israeliane in precedenza avevano annunciato che l’esercito, il servizio di intelligence interna Shin Bet e la polizia di frontiera israeliana avevano lanciato un’operazione nel nord della Cisgiordania durante la notte, nell’ambito di una \”vasta operazione antiterrorismo\” di cui non sono stati forniti altri dettagli. \n\n

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I media arabi riferiscono che almeno una persona è stata uccisa dalle Idf nel campo profughi palestinese di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, dove ieri l’esrcito israeliano e lo Shin Bet hanno avviato un’operazione su larga scala. Nel frattempo, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che due minori di Jenin sono stati portati in ospedale dopo essere stati colpiti dal fuoco delle Idf.

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\”Indebolire l’Autorità Palestinese compromette la sua capacità di attuare la propria agenda di riforme e di assumere responsabilità a Gaza, come previsto dalla Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Un collasso finanziario dell’Autorità Palestinese danneggerebbe la stabilità regionale e la sicurezza stessa di Israele\”, avvertono ancora i quattro Paesi. Infine, concludono, \”riaffermiamo il nostro impegno per una soluzione giusta e complessiva del conflitto israelo-palestinese, basata sulla soluzione a due Stati, con lo Stato di Israele e uno Stato di Palestina indipendente, democratico, contiguo, sovrano e effettivo, che vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e reciproco riconoscimento. Ribadiamo che non esiste alternativa a una soluzione negoziata a due Stati\”.

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\”Noi – Francia, Germania, Italia e Regno Unito – condanniamo fermamente il massiccio aumento della violenza dei coloni contro i civili palestinesi e invochiamo stabilità in Cisgiordania. Le attività destabilizzanti rischiano di compromettere il successo del piano in 20 punti per Gaza e le prospettive di una pace e sicurezza nel lungo termine\”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei ministri degli Esteri dei quattro Paesi europei (E4), nella quale si denuncia che il numero di attacchi ha raggiunto nuovi picchi: secondo l’Ocha, nel mese di ottobre si sono registrati 264 episodi, il numero più alto di aggressioni da parte di coloni in un singolo mese da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a monitorare tali incidenti nel 2006\”.

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\”Questi attacchi devono cessare. Essi seminano terrore tra i civili, danneggiano gli sforzi di pace in corso e compromettono la stabile sicurezza dello stesso Stato di Israele\”, ammoniscono. 

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Coloni israeliani hanno imbrattato con vernice spray e dato fuoco alla moschea di Al-Falah, a nord del villaggio di Biddya, vicino a Kafr Qasem in Cisgiordania. Lo scrive Haaretz, citando fonti palestinesi. Le riprese delle telecamere di sicurezza mostrano tre uomini mascherati arrivare sulla scena dell’attentato, con in mano degli oggetti. Fra le frasi scritte dai coloni sui muri, c’era anche \”Am Yisrael Chai\” (\”Il popolo di Israele vive\”, ndr), con il graffito di una Stella di David.

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Circa 32mila palestinesi sono stati costretti a fuggire a causa delle incursioni israeliane nei campi profughi nella Cisgiordania settentrionale.  Lo ha riferito l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), precisando che gli attacchi israeliani hanno svuotato i campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams.

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\”Eppure, persino in queste città fantasma che un tempo erano campi pieni di vita, le forze israeliane vedono ancora la necessità di ordinare demolizioni per i cosiddetti ‘scopi militari’\”, ha detto Rolan Friedrich, direttore degli affari dell’Unrwa per la Cisgiordania, facendo notare che le autorità israeliane hanno emesso due ordini di demolizione di massa per circa 190 edifici nel campo profughi di Jenin, mentre altri 12 saranno demoliti nei prossimi giorni, il che rappresenta \”l’ultimo episodio nei continui sforzi per riprogettare la topografia dei campi profughi nella Cisgiordania settentrionale\”.

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Il funzionario dell’Unrwa ha dichiarato inoltre che la distruzione sistematica da parte di Israele viola i principi fondamentali del diritto internazionale e amplia il controllo dell’esercito nel lungo termine. Friedrich ha chiesto la ricostruzione dei campi profughi e il ritorno degli sfollati. \”Non devono rimanere intrappolati in uno sfollamento interminabile\”, ha affermato.

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La forza di stabilizzazione nella Striscia di Gaza dovrà avere una funzione temporanea, per consentire all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di assumere la piena governance: lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, al vicepresidente palestinese Hussein Al-Sheikh, durante un colloquio telefonico. Abdelatty ha affermato che tutti gli accordi di sicurezza a Gaza, compresi quelli previsti dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per l’invio di una Forza Internazionale di Stabilizzazione per supervisionare il cessate il fuoco e la distribuzione degli aiuti, devono rimanere rigorosamente temporanei per consentire all’Autorità Nazionale Palestinese di assumersi la piena responsabilità di governance e sicurezza. Ha inoltre ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco, garantire un accesso umanitario senza ostacoli e rilanciare un processo politico credibile basato su accordi internazionali e sulla soluzione dei due Stati, in linea con gli esiti del vertice di pace di Sharm El-Sheikh. Il ministro ha anche sottolineato l’importanza di un coordinamento continuo in vista della prossima Conferenza Internazionale sulla Rapida Ripresa, Ricostruzione e Sviluppo di Gaza, compresi gli sforzi per garantire il sostegno regionale e internazionale all’efficace attuazione dei piani di ricostruzione. Al Cairo si susseguono intanto i colloqui tra i mediatori sulla seconda fase del cesaste il fuoco, tra le preoccupazioni per l’escalation in atto in Cisgiordania. 

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Durante il primo giorno dell’operazione ‘Cinque Pietre’ nella \”Samaria settentrionale\” (nord della Cisgiordania, ndr), le forze israeliane hanno perquisito più di 220 edifici, interrogato decine di sospettati nella zona e arrestato diversi individui ricercati. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf.

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Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

“,”postId”:”4f38d08d-d2bc-40db-bd11-09eee8d3eb1f”,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-27T13:46:25.255Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T14:46:25+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/09/erdogan_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Erdogan”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Erdogan: \”Apprezzo la posizione del Papa sulla questione palestinese\””,”content”:”

\”Abbiamo sempre apprezzato la posizione risoluta del nostro stimato ospite e dei suoi predecessori soprattutto per quanto riguarda la questione palestinese\”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo un colloquio con Papa Leone XIV ad Ankara. \”Il governo israeliano ha bombardato per mesi insediamenti civili, tra cui chiese, moschee, ospedali e scuole. Uno dei luoghi di culto colpiti da Israele è stata la Chiesa della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica di Gaza. Vorrei cogliere l’occasione per porgere nuovamente le mie condoglianze\”, ha aggiunto Erdogan durante il discorso, presso la biblioteca del palazzo presidenziale di Ankara, a cui ha assistito lo stesso Pontefice. 

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Si amplia l’operazione delle forze armate israeliane nel nord della Cisgiordania: nel mirino delle truppe anche Jenin, dopo che da ieri sono in corso attività militari nelle zone di Tubas, Tammun e al Aqaba. A sostegno delle operazioni dei soldati a terra, sono stati impiegati anche elicotteri. Dall’avvio dell’operazione oltre 100 palestinesi sono stati arrestati nel governatorato di Tubas, ha riferito Kamal Bani Awda, direttore locale del Palestinian Prisoners’ Club, precisando che in 27 sono stati rilasciati nella notte. Secondo media palestinesi, tra i fermi odierni ci sono anche due giornalisti, Yazan Hamayel, corrispondente dell’emittente indipendente al-Fajer TV con sede a Tulkarem, e Shadi Jararaa, cameraman dell’emittente egiziana al-Ghad Tv, quest’ultimo già rilasciato. 

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Le forze armate israeliane hanno confermato di aver condotto attacchi in diverse aree nel sud del Libano contro \”infrastrutture terroristiche di Hezbollah\”. Nel mirino, hanno riferito in una nota, \”diverse basi di lancio dove erano conservate armi\” del gruppo sciita filo-iraniano. Per l’Idf, \”la presenza di siti infrastrutturali e di attività di Hezbollah in queste aree costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano\”. 

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Attacchi aerei israeliani nei pressi dei villaggi di Jarmaq e Mahmoudiyeh, nel sud del Libano. Lo hanno riferito media libanesi. Domenica scorsa l’Idf ha compiuto un raid mirato alla periferia meridionale di Beirut costato la vita al capo di Stato maggiore de facto di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai. 

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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

“,”postId”:”7eac1c47-1398-4fc6-9461-8e31f2e2cb36″,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-27T11:47:15.717Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T12:47:15+0100″,”video”:{“videoId”:”1055210″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/iraq-attacco-giacimento-gas-khor-mor-1055210″},”altBackground”:true,”title”:”Iraq, attacco al giacimento di gas di Khor Mor: interrotta la produzione. VIDEO”,”postId”:”4748f37e-a85c-4d56-ae8e-331ef1a213e3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-27T11:22:58.278Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T12:22:58+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Aggressione a palestinesi, colono incriminato per terrorismo “,”content”:”

E’ stato incriminato per terrorismo il giovane colono che il mese scorso e’ stato filmato mentre picchiava con un bastone una donna palestinese fino a farle perdere i sensi. La 52enne Afaf Abu Olia, che stava raccogliendo olive vicino al villaggio di Turmus Ayya, in Cisgiordania, è rimasta gravemente ferita alla testa e ricoverata in ospedale. Il 24enne Ariel Dahari, che risiede nell’avamposto illegale di Oz Yair, a nord-est di Ramallah, è già noto alle forze di sicurezza israeliane. E’ accusato di essersi unito ad altri estremisti ebrei che, a volto coperto, hanno attaccato diversi contadini palestinesi nella zona. Dahari è stato incriminato sia per l’aggressione alla donna che a un altro uomo. Quest’ultimo aveva cercato di fuggire in auto ma il giovane colono aveva forzato la portiera della macchina, lo aveva tirato fuori e lo aveva inseguito giù per la collina lanciandogli contro delle pietre. Arrestato il 9 novembre, il 24enne dovrà rispondere di aggressione e di danneggiamento di un veicolo in gruppo, con motivazioni razziste, nell’ambito di un caso di terrorismo. I pubblici ministeri hanno chiesto per lui la custodia cautelare fino alla conclusione del procedimento giudiziario a suo carico. Ieri il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva sostenuto, in una riunione a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, che gli attacchi violenti dei coloni in Cisgiordania non sono terrorismo ma disturbo dell’ordine pubblico. 

“,”postId”:”8c2f899c-7e97-4734-a1a6-1f46a5f12938″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-27T11:05:59.740Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T12:05:59+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”content”:”

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”21beb4e5-e3ce-4d95-beae-2dc96977bec8″,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-27T10:58:50.843Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T11:58:50+0100″,”video”:{“videoId”:”1055190″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/cronaca/video/papa-leone-xiv-turchia-libano-1055190″},”altBackground”:true,”title”:”Viaggio Papa Turchia-Libano, Leone XIV in volo per Ankara. VIDEO”,”postId”:”4f7f2ab1-f382-42e0-8778-712963e37306″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-27T10:35:37.063Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T11:35:37+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Iraq, Amb. Fontana incontra il capo del National Wisdom Movement”,”content”:”

L’ambasciatore d’Italia a Baghdad, Niccolo’ Fontana, ha incontrato il capo del National Wisdom Movement, Ammar al-Hakim. \”Un incontro amichevole e una stimolante discussione sulle sfide politiche dell’Iraq dopo le elezioni legislative\”, dichiara l’ambasciatore.

“,”postId”:”3ef06da2-cf61-4b2c-99c2-6e12c06af6d4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-27T09:38:43.614Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T10:38:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Katz, milizie Siria valutano attacco in Golan\””,”content”:”

Gruppi armati in Siria stanno valutando l’invasione delle Alture del Golan: lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz durante la riunione di ieri della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, secondo quanto riportato da Kan. Secondo quanto riferito, Katz ha affermato che Israele \”non è sulla buona strada\” per un accordo di sicurezza o una normalizzazione con Damasco, e si sta preparando a scenari in cui le forze siriane, o varie milizie all’interno del paese, tenteranno di attaccare le comunità israeliane o di minacciare nuovamente le comunità druse siriane.    Katz ha dichiarato alla commissione che gli Houthi sono tra le forze operative in Siria, con il gruppo ribelle yemenita sostenuto dall’Iran che sta valutando un’invasione via terra delle alture del Golan, aggiunge ancora l’emittente israeliana.    L’Idf è stata dispiegata in nove postazioni nel sud della Siria dalla caduta del regime di Bashar al-Assad nel dicembre 2024, per lo più all’interno di una zona cuscinetto pattugliata dalle Nazioni Unite al confine tra i due paesi. Due degli avamposti si trovano sul versante siriano del Monte Hermon.

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\”E’ importante trasmettere il messaggio\ndi verita’ e armonia delle quali il mondo ha bisogno e in particolare e’\nil significato di questo viaggio in Turchia e Libano e’ l’unita’ dei\ncristiani\” in occasione del 1.700esimo anniversario dal Concilio di Nicea.\nLo ha sottolineato Papa Leone XIV sul volo per Ankara, rivolgendosi, a\nbraccio e in inglese, agli oltre 80 tra giornalisti, producer, fotografi e\ncameramen a bordo. \”Ho desiderato questo viaggio specialmente per il\nmessaggio di unita’ tra i cristiani ma e’ anche un messaggio per tutto il\nmondo la mia presenza, quella della Chiesa e quella dei credenti sia in\nTurchia che in Libano\”, ha scandito il Pontefice. \”Spero arrivi un\nmessaggio di pace, invito tutti a unirsi e a cercare insieme la pace,\nl’unita’ e l’armonia\”, ha proseguito ribadendo l’invito a \”uomini e donne\na sentirsi fratelli e sorelle al di la’ di ogni differenza, differenza tra\nle religioni, per cercare la pace e l’unita’ nel mondo\”.

“,”postId”:”d3dcf6ad-eddf-4546-8d47-f0c009640960″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-27T08:24:55.257Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-27T09:24:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ministro Esteri Iran discute di nucleare con l’omologo francese”,”content”:”

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha discusso ieri a Parigi con l’omologo francese Jean-Noel Barrot di varie questioni tra cui il dossier nucleare iraniano, nel contesto della fine dell’accordo del 2015 e del ripristino della sanzioni Onu contro Teheran. \”I ministri degli Esteri di Iran e Francia hanno esaminato gli sviluppi nella regione dell’Asia occidentale, il conflitto ucraino, la situazione della sicurezza internazionale e la questione nucleare pacifica iraniana, sottolineando la necessità di sforzi responsabili per contribuire a ridurre le tensioni e rafforzare la pace e la giustizia internazionali\”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran. Durante il colloquio di ieri a Parigi, Araghchi ha nuovamente sollevato critiche riguardo agli attacchi degli Stati Uniti sui siti nucleari iraniani durante l’estate e \”ha inoltre ribadito il diritto legale dell’Iran di utilizzare l’energia nucleare per scopi pacifici e ha ribadito la buona volontà e la serietà della Repubblica Islamica dell’Iran nel perseguire negoziati ragionevoli e razionali volti a garantire la fiducia nella natura pacifica del programma nucleare iraniano\”. Il capo della Diplomazia di Teheran ha chiesto all’omologo francese che i tre Paesi europei firmatari dell’accordo del 2015, ovvero Germania e Regno Unito oltre alla Francia, adottino \”un approccio responsabile e indipendente basato sul diritto internazionale\” riguardo alla questione nucleare iraniana.

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\”L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete. La Sua presenza in Turchia e Libano senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana. Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione\”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a papa Leone in occasione del viaggio del Pontefice in Turchia e Libano. \”Santità – scrive il Capo dello Stato –  desidero farLe pervenire il  mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel  momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico  in Turchia e Libano. Il pellegrinaggio all’antica Nicea, in occasione  del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della  storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano  sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono  l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto  fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo  e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le  prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo  viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e  tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e  confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco  arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le  donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e  sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e  prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune\”.

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Alla vigilia della grande mobilitazione nazionale e della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, aleXsandro Palombo ha scelto di lasciare il suo segno davanti alla stazione Termini di Roma con un murale intitolato Human Shields (\”Scudi Umani\”), con cui l’artista e attivista dà il benvenuto alle due protagoniste attese alle manifestazioni, Greta Thunberg e Francesca Albanese.    In Human Shields, l’autore ritrae Greta Thunberg, simbolo della lotta alla crisi climatica, e Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati. Le due compaiono fianco a fianco, con le braccia conserte, vestite con uniformi color kaki e una kefiah al collo. Albanese indossa un casco blu dell’Onu, mentre Thunberg, con la sua iconica treccia, mostra un’espressione determinata.Ai loro piedi compare il cartello Skolstrejk för klimatet, simbolo delle battaglie ambientaliste della giovane attivista, oggi intrecciate con nuove forme di militanza. Alle loro spalle appare la sagoma di un miliziano di Hamas, in uniforme militare e con il volto coperto da un passamontagna, che le abbraccia da dietro.    Palombo invita così a a riflettere sui rischi di strumentalizzazione dell’attivismo occidentale e sulle ambiguità del dibattito contemporaneo, chiamando in causa anche il ruolo dell’Onu nel contesto palestinese. Il titolo Human Shields richiama in modo esplicito la pratica di Hamas di utilizzare civili come scudi umani, ma al tempo stesso suggerisce come figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali. L’opera, spiega una nota, \”apre interrogativi sulla fragilità dell’attivismo contemporaneo, esposto al caos di messaggi e all’opportunismo mediatico, fino al rischio di diventare megafono della propaganda jihadista e della retorica estremista, che mira a delegittimare Israele, insinuare instabilità nelle democrazie occidentali e distorcere profondamente il dibattito internazionale\”.

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Hamas ha condannato le morti di detenuti\npalestinesi nelle carceri israeliane o sotto custodia militare dal 7\nottobre 2023, che le organizzazioni israeliane per i diritti umani stimano\na 98, secondo una dichiarazione pubblicata sui suoi canali ufficiali. \”Le\nstatistiche riflettono un approccio criminale organizzato che ha\ntrasformato le carceri in campi di sterminio per annientare i figli del\nnostro popolo\”, si legge nella dichiarazione dell’organizzazione\nislamista. Almeno 98 palestinesi sono morti nelle carceri israeliane o\nsotto custodia militare israeliana dal 7 ottobre 2023, secondo un rapporto\ndell’Ong israeliana Physicians for Human Rights Israel (PHRI).\nL’organizzazione israeliana, una delle prime nel Paese ad accusare il\ngoverno di Benjamin Netanyahu di aver commesso un genocidio nella Striscia\ndi Gaza, ha documentato la morte di 94 palestinesi tra ottobre e agosto\nscorso (46 in carcere e 52 in custodia militare). A queste morti – 68\nprovenienti dalla Striscia di Gaza e 26 dalla Cisgiordania occupata o da\ncittadini israeliani – se ne aggiungono altre quattro registrate dopo la\nconclusione del rapporto. \”I risultati iniziali dell’autopsia pubblicati\ndalle famiglie delle vittime, insieme alle testimonianze degli avvocati\nche hanno visitato le carceri e alle informazioni mediche ottenute in\nalcuni casi, indicano un modello sistematico di violenza grave\”, afferma\nl’organizzazione. Tra i casi riscontrati ci sono lesioni alla testa,\nemorragie interne e costole rotte, e altri casi, afferma il rapporto,\n\”rivelano gravi negligenze mediche, come estrema malnutrizione o rifiuto\ndi cure salvavita\”. Un gruppo di Ong israeliane per i diritti umani ha\ndenunciato alle Nazioni Unite l’uso della tortura da parte dello Stato di\nIsraele come strumento di \”violenza di stato istituzionalizzata\” contro i\ndetenuti palestinesi nei territori occupati e all’interno dello stesso\nterritorio israeliano, una situazione che e’ peggiorata dopo l’attacco di\nHamas dell’ottobre 2023.

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La Turchia ha contestato l’accordo sui confini marittimi per delimitare le zone economiche esclusive che è stato firmato ieri tra Cipro e Libano, sostenendo che il patto non prende in considerazione gli interessi dei turco ciprioti presenti nel nord dell’isola, territorio amministrato da una repubblica autoproclamata e riconosciuta internazionalmente soltanto da Ankara. \”La firma di un simile accordo da parte del Libano o di altri stati costieri della regione con l’Amministrazione greco-cipriota riguarda da vicino la parità di diritti e interessi dei turco-ciprioti sull’isola. Vorremmo ricordare che l’Amministrazione greco-cipriota non rappresenta i turco-ciprioti né l’intera isola e non ha alcuna autorità per prendere decisioni che riguardano l’intera isola\”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri turco, Oncu Keceli. \”Invitiamo la comunità internazionale, in particolare i Paesi della regione, a non sostenere queste misure unilaterali dell’Amministrazione greco-cipriota e a non diventare strumenti per tentativi di usurpare i legittimi diritti e interessi dei turco-ciprioti, che sono i costituenti sovrani e paritari dell’isola\”, ha aggiunto il funzionario in una nota.

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Né Israele né Hamas sarebbero disposti al momento a proseguire con il cessate il fuoco a Gaza. Lo rivelano a Haaretz fonti vicine ai colloqui del Cairo. Secondo fonti palestinesi e arabe infatti Hamas non si disarmera’ senza un chiaro ritiro israeliano e un piano per la gestione delle armi consegnate, di fatto non ci sarebbe quindi nessun reale progresso. Sempre secondo le stesse fonti il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sarebbe interessato a progressi finché non ci sarà una reale pressione internazionale, principalmente da parte degli Stati Uniti\”. 

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\”Fervidi auspici per il progresso spirituale\ncivile e sociale della diletta Italia\”. E’ quanto rivolge Papa Leone XIV\nal presidente Sergio Mattarella nel suo telegramma inviato dopo la\npartenza per Ankara, prima tappa del suo primo viaggio apostolico in\nTurchia e Libano. \”Nel momento in cui mi accingo a compiere il mio viaggio\napostolico in Turchia e Libano, per incontrare quelle popolazioni, in\nparticolare fratelli e sorelle nella fede, incoraggiando percorsi di pace\ne di fraternita’, mi e’ caro rivolgere a Lei signor Presidente e alla\nNazione italiana il mio cordiale saluto\”, scrive il Pontefice.

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Dieci palestinesi sono rimasti feriti durante un’operazione su larga scala delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, la quale riferisce che le forze israeliane hanno \”picchiato violentemente\” i residenti vicino alla città di Tubas, di cui quattro sono stati portati in ospedale. Le Forze di difesa israeliane in precedenza avevano annunciato che l’esercito, il servizio di intelligence interna Shin Bet e la polizia di frontiera israeliana avevano lanciato un’operazione nel nord della Cisgiordania durante la notte, nell’ambito di una \”vasta operazione antiterrorismo\” di cui non sono stati forniti altri dettagli. I media palestinesi hanno riferito che Tubas e diverse città vicine sono state coinvolte nell’operazione: le forze israeliane avrebbero perquisito edifici e chiesto ai residenti di lasciare temporaneamente le loro case, mentre le scuole e i negozi nella zona sarebbero momentaneamente chiusi. Le tensioni nella Cisgiordania occupata sono aumentate in seguito al massacro perpetrato da hamas il 7 ottorbe 2023 e la conseguente guerra a Gaza. Il ministero della Salute palestinese afferma che da allora più di mille palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania in operazioni militari israeliane, scontri armati e attacchi. Allo stesso tempo si stanno intensificando gli attacchi di coloni israeliani radicali contro i palestinesi in Cisgiordania.

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Dieci palestinesi sono rimasti feriti durante un’operazione su larga scala delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, le forze israeliane hanno “picchiato violentemente” i residenti vicino alla città di Tubas, di cui quattro sono stati portati in ospedale. Le Forze di difesa israeliane in precedenza avevano annunciato che l’esercito, il servizio di intelligence interna Shin Bet e la polizia di frontiera israeliana avevano lanciato un’operazione nel nord della Cisgiordania durante la notte, nell’ambito di una “vasta operazione antiterrorismo” di cui non sono stati forniti altri dettagli. 

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meno di un minuto fa

Media: “Una persona uccisa dalle Idf nel campo profughi palestinese di Jenin”

I media arabi riferiscono che almeno una persona è stata uccisa dalle Idf nel campo profughi palestinese di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, dove ieri l’esrcito israeliano e lo Shin Bet hanno avviato un’operazione su larga scala. Nel frattempo, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che due minori di Jenin sono stati portati in ospedale dopo essere stati colpiti dal fuoco delle Idf.

8 minuti fa

Francia, Germania, Italia e Regno Unito: “Ferma condanna violenze coloni in Cisgiordania, a rischio piano Trump” (2)

“Indebolire l’Autorità Palestinese compromette la sua capacità di attuare la propria agenda di riforme e di assumere responsabilità a Gaza, come previsto dalla Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Un collasso finanziario dell’Autorità Palestinese danneggerebbe la stabilità regionale e la sicurezza stessa di Israele”, avvertono ancora i quattro Paesi. Infine, concludono, “riaffermiamo il nostro impegno per una soluzione giusta e complessiva del conflitto israelo-palestinese, basata sulla soluzione a due Stati, con lo Stato di Israele e uno Stato di Palestina indipendente, democratico, contiguo, sovrano e effettivo, che vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e reciproco riconoscimento. Ribadiamo che non esiste alternativa a una soluzione negoziata a due Stati”.

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8 minuti fa

Francia, Germania, Italia e Regno Unito: “Ferma condanna violenze coloni in Cisgiordania, a rischio piano Trump”

“Noi – Francia, Germania, Italia e Regno Unito – condanniamo fermamente il massiccio aumento della violenza dei coloni contro i civili palestinesi e invochiamo stabilità in Cisgiordania. Le attività destabilizzanti rischiano di compromettere il successo del piano in 20 punti per Gaza e le prospettive di una pace e sicurezza nel lungo termine”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei ministri degli Esteri dei quattro Paesi europei (E4), nella quale si denuncia che il numero di attacchi ha raggiunto nuovi picchi: secondo l’Ocha, nel mese di ottobre si sono registrati 264 episodi, il numero più alto di aggressioni da parte di coloni in un singolo mese da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a monitorare tali incidenti nel 2006″.

“Questi attacchi devono cessare. Essi seminano terrore tra i civili, danneggiano gli sforzi di pace in corso e compromettono la stabile sicurezza dello stesso Stato di Israele”, ammoniscono. 

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41 minuti fa

Coloni israeliani danno fuoco a moschea in Cisgiordania

Coloni israeliani hanno imbrattato con vernice spray e dato fuoco alla moschea di Al-Falah, a nord del villaggio di Biddya, vicino a Kafr Qasem in Cisgiordania. Lo scrive Haaretz, citando fonti palestinesi. Le riprese delle telecamere di sicurezza mostrano tre uomini mascherati arrivare sulla scena dell’attentato, con in mano degli oggetti. Fra le frasi scritte dai coloni sui muri, c’era anche “Am Yisrael Chai” (“Il popolo di Israele vive”, ndr), con il graffito di una Stella di David.

16:14

Unrwa: “In Cisgiordania 32.000 palestinesi sfollati”

Circa 32mila palestinesi sono stati costretti a fuggire a causa delle incursioni israeliane nei campi profughi nella Cisgiordania settentrionale.  Lo ha riferito l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), precisando che gli attacchi israeliani hanno svuotato i campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams.

“Eppure, persino in queste città fantasma che un tempo erano campi pieni di vita, le forze israeliane vedono ancora la necessità di ordinare demolizioni per i cosiddetti ‘scopi militari'”, ha detto Rolan Friedrich, direttore degli affari dell’Unrwa per la Cisgiordania, facendo notare che le autorità israeliane hanno emesso due ordini di demolizione di massa per circa 190 edifici nel campo profughi di Jenin, mentre altri 12 saranno demoliti nei prossimi giorni, il che rappresenta “l’ultimo episodio nei continui sforzi per riprogettare la topografia dei campi profughi nella Cisgiordania settentrionale”.

Il funzionario dell’Unrwa ha dichiarato inoltre che la distruzione sistematica da parte di Israele viola i principi fondamentali del diritto internazionale e amplia il controllo dell’esercito nel lungo termine. Friedrich ha chiesto la ricostruzione dei campi profughi e il ritorno degli sfollati. “Non devono rimanere intrappolati in uno sfollamento interminabile”, ha affermato.

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15:45

Egitto: “Per Gaza forza di pace temporanea, poi poteri a Anp”

La forza di stabilizzazione nella Striscia di Gaza dovrà avere una funzione temporanea, per consentire all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di assumere la piena governance: lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, al vicepresidente palestinese Hussein Al-Sheikh, durante un colloquio telefonico. Abdelatty ha affermato che tutti gli accordi di sicurezza a Gaza, compresi quelli previsti dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per l’invio di una Forza Internazionale di Stabilizzazione per supervisionare il cessate il fuoco e la distribuzione degli aiuti, devono rimanere rigorosamente temporanei per consentire all’Autorità Nazionale Palestinese di assumersi la piena responsabilità di governance e sicurezza. Ha inoltre ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco, garantire un accesso umanitario senza ostacoli e rilanciare un processo politico credibile basato su accordi internazionali e sulla soluzione dei due Stati, in linea con gli esiti del vertice di pace di Sharm El-Sheikh. Il ministro ha anche sottolineato l’importanza di un coordinamento continuo in vista della prossima Conferenza Internazionale sulla Rapida Ripresa, Ricostruzione e Sviluppo di Gaza, compresi gli sforzi per garantire il sostegno regionale e internazionale all’efficace attuazione dei piani di ricostruzione. Al Cairo si susseguono intanto i colloqui tra i mediatori sulla seconda fase del cesaste il fuoco, tra le preoccupazioni per l’escalation in atto in Cisgiordania. 

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15:03

Idf: “Perquisiti più di 220 edifici e arrestati ricercati in Cisgiordania”

Durante il primo giorno dell’operazione ‘Cinque Pietre’ nella “Samaria settentrionale” (nord della Cisgiordania, ndr), le forze israeliane hanno perquisito più di 220 edifici, interrogato decine di sospettati nella zona e arrestato diversi individui ricercati. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf.

14:56

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniVai al contenuto

14:46

Erdogan: “Apprezzo la posizione del Papa sulla questione palestinese”

“Abbiamo sempre apprezzato la posizione risoluta del nostro stimato ospite e dei suoi predecessori soprattutto per quanto riguarda la questione palestinese”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo un colloquio con Papa Leone XIV ad Ankara. “Il governo israeliano ha bombardato per mesi insediamenti civili, tra cui chiese, moschee, ospedali e scuole. Uno dei luoghi di culto colpiti da Israele è stata la Chiesa della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica di Gaza. Vorrei cogliere l’occasione per porgere nuovamente le mie condoglianze”, ha aggiunto Erdogan durante il discorso, presso la biblioteca del palazzo presidenziale di Ankara, a cui ha assistito lo stesso Pontefice. 

Erdogan

©Ansa

14:32

Si amplia operazione dell’Idf in Cisgiordania, nel mirino anche Jenin

Si amplia l’operazione delle forze armate israeliane nel nord della Cisgiordania: nel mirino delle truppe anche Jenin, dopo che da ieri sono in corso attività militari nelle zone di Tubas, Tammun e al Aqaba. A sostegno delle operazioni dei soldati a terra, sono stati impiegati anche elicotteri. Dall’avvio dell’operazione oltre 100 palestinesi sono stati arrestati nel governatorato di Tubas, ha riferito Kamal Bani Awda, direttore locale del Palestinian Prisoners’ Club, precisando che in 27 sono stati rilasciati nella notte. Secondo media palestinesi, tra i fermi odierni ci sono anche due giornalisti, Yazan Hamayel, corrispondente dell’emittente indipendente al-Fajer TV con sede a Tulkarem, e Shadi Jararaa, cameraman dell’emittente egiziana al-Ghad Tv, quest’ultimo già rilasciato. 

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14:20

Libano, Idf conferma raid al sud: “Colpiti obiettivi di Hezbollah”

Le forze armate israeliane hanno confermato di aver condotto attacchi in diverse aree nel sud del Libano contro “infrastrutture terroristiche di Hezbollah”. Nel mirino, hanno riferito in una nota, “diverse basi di lancio dove erano conservate armi” del gruppo sciita filo-iraniano. Per l’Idf, “la presenza di siti infrastrutturali e di attività di Hezbollah in queste aree costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”. 

13:57

Media, raid Idf su due villaggi nel sud del Libano

Attacchi aerei israeliani nei pressi dei villaggi di Jarmaq e Mahmoudiyeh, nel sud del Libano. Lo hanno riferito media libanesi. Domenica scorsa l’Idf ha compiuto un raid mirato alla periferia meridionale di Beirut costato la vita al capo di Stato maggiore de facto di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai. 

12:59

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nataLa questione israelo-palestinese, cos’è e come è nataVai al contenuto

12:47

Iraq, attacco al giacimento di gas di Khor Mor: interrotta la produzione. VIDEO

12:22

Aggressione a palestinesi, colono incriminato per terrorismo

E’ stato incriminato per terrorismo il giovane colono che il mese scorso e’ stato filmato mentre picchiava con un bastone una donna palestinese fino a farle perdere i sensi. La 52enne Afaf Abu Olia, che stava raccogliendo olive vicino al villaggio di Turmus Ayya, in Cisgiordania, è rimasta gravemente ferita alla testa e ricoverata in ospedale. Il 24enne Ariel Dahari, che risiede nell’avamposto illegale di Oz Yair, a nord-est di Ramallah, è già noto alle forze di sicurezza israeliane. E’ accusato di essersi unito ad altri estremisti ebrei che, a volto coperto, hanno attaccato diversi contadini palestinesi nella zona. Dahari è stato incriminato sia per l’aggressione alla donna che a un altro uomo. Quest’ultimo aveva cercato di fuggire in auto ma il giovane colono aveva forzato la portiera della macchina, lo aveva tirato fuori e lo aveva inseguito giù per la collina lanciandogli contro delle pietre. Arrestato il 9 novembre, il 24enne dovrà rispondere di aggressione e di danneggiamento di un veicolo in gruppo, con motivazioni razziste, nell’ambito di un caso di terrorismo. I pubblici ministeri hanno chiesto per lui la custodia cautelare fino alla conclusione del procedimento giudiziario a suo carico. Ieri il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva sostenuto, in una riunione a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, che gli attacchi violenti dei coloni in Cisgiordania non sono terrorismo ma disturbo dell’ordine pubblico. 

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12:05

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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11:58

Viaggio Papa Turchia-Libano, Leone XIV in volo per Ankara. VIDEO

11:35

Iraq, Amb. Fontana incontra il capo del National Wisdom Movement

L’ambasciatore d’Italia a Baghdad, Niccolo’ Fontana, ha incontrato il capo del National Wisdom Movement, Ammar al-Hakim. “Un incontro amichevole e una stimolante discussione sulle sfide politiche dell’Iraq dopo le elezioni legislative”, dichiara l’ambasciatore.

10:38

Media: “Katz, milizie Siria valutano attacco in Golan”

Gruppi armati in Siria stanno valutando l’invasione delle Alture del Golan: lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz durante la riunione di ieri della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, secondo quanto riportato da Kan. Secondo quanto riferito, Katz ha affermato che Israele “non è sulla buona strada” per un accordo di sicurezza o una normalizzazione con Damasco, e si sta preparando a scenari in cui le forze siriane, o varie milizie all’interno del paese, tenteranno di attaccare le comunità israeliane o di minacciare nuovamente le comunità druse siriane.    Katz ha dichiarato alla commissione che gli Houthi sono tra le forze operative in Siria, con il gruppo ribelle yemenita sostenuto dall’Iran che sta valutando un’invasione via terra delle alture del Golan, aggiunge ancora l’emittente israeliana.    L’Idf è stata dispiegata in nove postazioni nel sud della Siria dalla caduta del regime di Bashar al-Assad nel dicembre 2024, per lo più all’interno di una zona cuscinetto pattugliata dalle Nazioni Unite al confine tra i due paesi. Due degli avamposti si trovano sul versante siriano del Monte Hermon.

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10:29

Papa: in viaggio porto messaggio di pace e unità per mondo

“E’ importante trasmettere il messaggio
di verita’ e armonia delle quali il mondo ha bisogno e in particolare e’
il significato di questo viaggio in Turchia e Libano e’ l’unita’ dei
cristiani” in occasione del 1.700esimo anniversario dal Concilio di Nicea.
Lo ha sottolineato Papa Leone XIV sul volo per Ankara, rivolgendosi, a
braccio e in inglese, agli oltre 80 tra giornalisti, producer, fotografi e
cameramen a bordo. “Ho desiderato questo viaggio specialmente per il
messaggio di unita’ tra i cristiani ma e’ anche un messaggio per tutto il
mondo la mia presenza, quella della Chiesa e quella dei credenti sia in
Turchia che in Libano”, ha scandito il Pontefice. “Spero arrivi un
messaggio di pace, invito tutti a unirsi e a cercare insieme la pace,
l’unita’ e l’armonia”, ha proseguito ribadendo l’invito a “uomini e donne
a sentirsi fratelli e sorelle al di la’ di ogni differenza, differenza tra
le religioni, per cercare la pace e l’unita’ nel mondo”.

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09:24

Ministro Esteri Iran discute di nucleare con l’omologo francese

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha discusso ieri a Parigi con l’omologo francese Jean-Noel Barrot di varie questioni tra cui il dossier nucleare iraniano, nel contesto della fine dell’accordo del 2015 e del ripristino della sanzioni Onu contro Teheran. “I ministri degli Esteri di Iran e Francia hanno esaminato gli sviluppi nella regione dell’Asia occidentale, il conflitto ucraino, la situazione della sicurezza internazionale e la questione nucleare pacifica iraniana, sottolineando la necessità di sforzi responsabili per contribuire a ridurre le tensioni e rafforzare la pace e la giustizia internazionali”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran. Durante il colloquio di ieri a Parigi, Araghchi ha nuovamente sollevato critiche riguardo agli attacchi degli Stati Uniti sui siti nucleari iraniani durante l’estate e “ha inoltre ribadito il diritto legale dell’Iran di utilizzare l’energia nucleare per scopi pacifici e ha ribadito la buona volontà e la serietà della Repubblica Islamica dell’Iran nel perseguire negoziati ragionevoli e razionali volti a garantire la fiducia nella natura pacifica del programma nucleare iraniano”. Il capo della Diplomazia di Teheran ha chiesto all’omologo francese che i tre Paesi europei firmatari dell’accordo del 2015, ovvero Germania e Regno Unito oltre alla Francia, adottino “un approccio responsabile e indipendente basato sul diritto internazionale” riguardo alla questione nucleare iraniana.

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09:09

Mattarella: “È tempo di iniziative di pace nel Mediterraneo”

“L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete. La Sua presenza in Turchia e Libano senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana. Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a papa Leone in occasione del viaggio del Pontefice in Turchia e Libano. “Santità – scrive il Capo dello Stato –  desidero farLe pervenire il  mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel  momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico  in Turchia e Libano. Il pellegrinaggio all’antica Nicea, in occasione  del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della  storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano  sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono  l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto  fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo  e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le  prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo  viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e  tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e  confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco  arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le  donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e  sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e  prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune”.

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08:58

A Roma murale con Thunberg, Albanese e miliziano di Hamas

Alla vigilia della grande mobilitazione nazionale e della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, aleXsandro Palombo ha scelto di lasciare il suo segno davanti alla stazione Termini di Roma con un murale intitolato Human Shields (“Scudi Umani”), con cui l’artista e attivista dà il benvenuto alle due protagoniste attese alle manifestazioni, Greta Thunberg e Francesca Albanese.    In Human Shields, l’autore ritrae Greta Thunberg, simbolo della lotta alla crisi climatica, e Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati. Le due compaiono fianco a fianco, con le braccia conserte, vestite con uniformi color kaki e una kefiah al collo. Albanese indossa un casco blu dell’Onu, mentre Thunberg, con la sua iconica treccia, mostra un’espressione determinata.Ai loro piedi compare il cartello Skolstrejk för klimatet, simbolo delle battaglie ambientaliste della giovane attivista, oggi intrecciate con nuove forme di militanza. Alle loro spalle appare la sagoma di un miliziano di Hamas, in uniforme militare e con il volto coperto da un passamontagna, che le abbraccia da dietro.    Palombo invita così a a riflettere sui rischi di strumentalizzazione dell’attivismo occidentale e sulle ambiguità del dibattito contemporaneo, chiamando in causa anche il ruolo dell’Onu nel contesto palestinese. Il titolo Human Shields richiama in modo esplicito la pratica di Hamas di utilizzare civili come scudi umani, ma al tempo stesso suggerisce come figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali. L’opera, spiega una nota, “apre interrogativi sulla fragilità dell’attivismo contemporaneo, esposto al caos di messaggi e all’opportunismo mediatico, fino al rischio di diventare megafono della propaganda jihadista e della retorica estremista, che mira a delegittimare Israele, insinuare instabilità nelle democrazie occidentali e distorcere profondamente il dibattito internazionale”.

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08:56

Hamas condanna morti detenuti palestinesi in Israele

Hamas ha condannato le morti di detenuti
palestinesi nelle carceri israeliane o sotto custodia militare dal 7
ottobre 2023, che le organizzazioni israeliane per i diritti umani stimano
a 98, secondo una dichiarazione pubblicata sui suoi canali ufficiali. “Le
statistiche riflettono un approccio criminale organizzato che ha
trasformato le carceri in campi di sterminio per annientare i figli del
nostro popolo”, si legge nella dichiarazione dell’organizzazione
islamista. Almeno 98 palestinesi sono morti nelle carceri israeliane o
sotto custodia militare israeliana dal 7 ottobre 2023, secondo un rapporto
dell’Ong israeliana Physicians for Human Rights Israel (PHRI).
L’organizzazione israeliana, una delle prime nel Paese ad accusare il
governo di Benjamin Netanyahu di aver commesso un genocidio nella Striscia
di Gaza, ha documentato la morte di 94 palestinesi tra ottobre e agosto
scorso (46 in carcere e 52 in custodia militare). A queste morti – 68
provenienti dalla Striscia di Gaza e 26 dalla Cisgiordania occupata o da
cittadini israeliani – se ne aggiungono altre quattro registrate dopo la
conclusione del rapporto. “I risultati iniziali dell’autopsia pubblicati
dalle famiglie delle vittime, insieme alle testimonianze degli avvocati
che hanno visitato le carceri e alle informazioni mediche ottenute in
alcuni casi, indicano un modello sistematico di violenza grave”, afferma
l’organizzazione. Tra i casi riscontrati ci sono lesioni alla testa,
emorragie interne e costole rotte, e altri casi, afferma il rapporto,
“rivelano gravi negligenze mediche, come estrema malnutrizione o rifiuto
di cure salvavita”. Un gruppo di Ong israeliane per i diritti umani ha
denunciato alle Nazioni Unite l’uso della tortura da parte dello Stato di
Israele come strumento di “violenza di stato istituzionalizzata” contro i
detenuti palestinesi nei territori occupati e all’interno dello stesso
territorio israeliano, una situazione che e’ peggiorata dopo l’attacco di
Hamas dell’ottobre 2023.

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08:45

Ankara contesta l’accordo Cipro-Libano sui confini marittimi

La Turchia ha contestato l’accordo sui confini marittimi per delimitare le zone economiche esclusive che è stato firmato ieri tra Cipro e Libano, sostenendo che il patto non prende in considerazione gli interessi dei turco ciprioti presenti nel nord dell’isola, territorio amministrato da una repubblica autoproclamata e riconosciuta internazionalmente soltanto da Ankara. “La firma di un simile accordo da parte del Libano o di altri stati costieri della regione con l’Amministrazione greco-cipriota riguarda da vicino la parità di diritti e interessi dei turco-ciprioti sull’isola. Vorremmo ricordare che l’Amministrazione greco-cipriota non rappresenta i turco-ciprioti né l’intera isola e non ha alcuna autorità per prendere decisioni che riguardano l’intera isola”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri turco, Oncu Keceli. “Invitiamo la comunità internazionale, in particolare i Paesi della regione, a non sostenere queste misure unilaterali dell’Amministrazione greco-cipriota e a non diventare strumenti per tentativi di usurpare i legittimi diritti e interessi dei turco-ciprioti, che sono i costituenti sovrani e paritari dell’isola”, ha aggiunto il funzionario in una nota.

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08:22

Haaretz, nessun progresso nei colloqui del Cairo

Né Israele né Hamas sarebbero disposti al momento a proseguire con il cessate il fuoco a Gaza. Lo rivelano a Haaretz fonti vicine ai colloqui del Cairo. Secondo fonti palestinesi e arabe infatti Hamas non si disarmera’ senza un chiaro ritiro israeliano e un piano per la gestione delle armi consegnate, di fatto non ci sarebbe quindi nessun reale progresso. Sempre secondo le stesse fonti il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sarebbe interessato a progressi finché non ci sarà una reale pressione internazionale, principalmente da parte degli Stati Uniti”. 

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08:03

Papa a Mattarella: “In Turchia e Libano per incoraggiare pace”

“Fervidi auspici per il progresso spirituale
civile e sociale della diletta Italia”. E’ quanto rivolge Papa Leone XIV
al presidente Sergio Mattarella nel suo telegramma inviato dopo la
partenza per Ankara, prima tappa del suo primo viaggio apostolico in
Turchia e Libano. “Nel momento in cui mi accingo a compiere il mio viaggio
apostolico in Turchia e Libano, per incontrare quelle popolazioni, in
particolare fratelli e sorelle nella fede, incoraggiando percorsi di pace
e di fraternita’, mi e’ caro rivolgere a Lei signor Presidente e alla
Nazione italiana il mio cordiale saluto”, scrive il Pontefice.

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07:50

Media: dieci feriti durante operazione Israele in Cisgiordania

Dieci palestinesi sono rimasti feriti durante un’operazione su larga scala delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, la quale riferisce che le forze israeliane hanno “picchiato violentemente” i residenti vicino alla città di Tubas, di cui quattro sono stati portati in ospedale. Le Forze di difesa israeliane in precedenza avevano annunciato che l’esercito, il servizio di intelligence interna Shin Bet e la polizia di frontiera israeliana avevano lanciato un’operazione nel nord della Cisgiordania durante la notte, nell’ambito di una “vasta operazione antiterrorismo” di cui non sono stati forniti altri dettagli. I media palestinesi hanno riferito che Tubas e diverse città vicine sono state coinvolte nell’operazione: le forze israeliane avrebbero perquisito edifici e chiesto ai residenti di lasciare temporaneamente le loro case, mentre le scuole e i negozi nella zona sarebbero momentaneamente chiusi. Le tensioni nella Cisgiordania occupata sono aumentate in seguito al massacro perpetrato da hamas il 7 ottorbe 2023 e la conseguente guerra a Gaza. Il ministero della Salute palestinese afferma che da allora più di mille palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania in operazioni militari israeliane, scontri armati e attacchi. Allo stesso tempo si stanno intensificando gli attacchi di coloni israeliani radicali contro i palestinesi in Cisgiordania.

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