Per Roberto Bolle, salire sul palco scatena sempre le stesse emozioni. «Cerco di assaporare ogni istante». E non è poco, dopo aver danzato sui più importanti palcoscenici internazionali. La sua ultima fatica è uno spettacolo ispirato alla vita del pittore Caravaggio, un balletto in due atti che andrà in scena al Teatro Regio di Torino fino sabato 29 novembre.


Bolle, racconta, porterà in scena «l’essenza di Caravaggio», «si scava nell’interiorità in maniera profonda». Per la tournéé arriverà fino a Hong Kong. «La sua vita è molto lontana dalla mia, questo ha reso ancora più interessante interpretarlo», ha raccontato a La Stampa, in un’intervista in cui ha ripercorso le sue esperienze e ha ricordato due giganti italiani: la recentemente scomparsa Ornella Vanoni e lo stilista Giorgio Armani.





Il rapporto con il corpo

I primi tempi da primo ballerino alla Scala di Milano sono stati complessi. «Lo stress e le insicurezze erano tante», tra responsabilità, ruoli e opportunità, «non mi sentivo all’altezza». La sua famiglia, il suo punto di riferimento, gli ha trasmesso i valori «per combattere per quello che si reputa importante». Per questo, nonostante le difficoltà, ha sempre cercato di concentrarsi sul risultato e sull’impegno, e oggi ripagare i loro sacrifici «è una gioia».


Adesso, a quasi 51 anni, si confronta sempre di più con i limiti del suo corpo: «Oggi sono molti più che a 20», e a volte sono fonte di frustrazione.

Ma il risvolto positivo è proprio la scena: «Dietro c’è un percorso in cui ci vuole grande determinazione e forza di volontà». Non per niente, la sua è una quotidianità fatta di disciplina, con allenamenti che arrivano anche a sette ore quando deve preparare uno spettacolo. Anche se la parola chiave è equilibrio: per questo motivo, qualche strappo alla regola non manca: «Sgarro nel cibo perché mi appaga», racconta. «Tutto ciò che contiene il cioccolato fondente mi piace: gelato, torta caprese, Sacher». A casa, invece, ogni volta che torna trova un risotto, e ricorda ancora «una pasta alla nerano e dei ravioli capresi da perdere la testa». 

L’addio a Ornella Vanoni e Giorgio Armani

Bolle non manca di ricordare due grandissime personalità recentemente scomparse: prima fra tutti la cantante Ornella Vanoni, venuta a mancare lo scorso 21 novembre. La ricorda come una donna «divertente, libera, spontanea». E racconta un aneddoto risalente al 2021, durante la tramissione Danza con me: «Andava a ruota libera e, a volte, diceva anche delle parolacce. Allora dovevamo ripetere la registrazione. Tante risate». E conclude: «Abbiamo perso un monumento della musica italiana».


Poi rievoca il primo incontro con Giorgio Armani, avvenuto quando lui era ancora a scuola di ballo, durante una festa a Borgo Nuovo, a Palazzo Armani. Lui faceva il paggetto, era circondato da top model e tra gli invitati c’era anche Sophia Loren. «Tutto molto glamour, io ero intimidito sullo sfondo». Quando compie 22 anni, Giorgio Armani lo invita alla prima sfilata: fu accolto dalla porta principale. «Era elegante, gentile, attento a tutto», racconta, ricordando il segno idelebile lasciato dallo stilista.




Ultimo aggiornamento: giovedì 27 novembre 2025, 13:43





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