L’imprenditore, il dirigente di Delfin e il vertice di Mps sono ora al centro delle verifiche di Procura e Guardia di Finanza sull’operazione di mercato che, con l’appoggio dell’esecutivo, ha portato alla presa di controllo di Piazzetta Cuccia, cambiando gli equilibri del sistema bancario italiano
L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e della holding lussemburghese Delfin s.a.r.l., Francesco Milleri, e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura di Milano per le ipotesi di reato di “aggiotaggio” e “ostacolo alle Autorità di vigilanza”. Secondo gli investigatori, avrebbero concordato l’”Ops – Offerta pubblica di scambio” da 13,5 miliardi di euro, operazione che – con il 62% di adesioni – ha permesso a Mps, all’epoca partecipata in maggioranza dallo Stato, di prendere il controllo di Mediobanca tra gennaio e ottobre 2025. Mediobanca, a sua volta, deteneva il 13,2% di Generali, società in cui sia Caltagirone sia Delfin possiedono partecipazioni rilevanti. Anche le due società, come persone giuridiche, sono finite sotto la lente del pool economico coordinato dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano, in base alla normativa del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Profili, contestazioni e reazioni
Caltagirone, 82 anni, tra i principali costruttori e finanzieri italiani e titolare di un ampio gruppo editoriale, è accusato dai pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi di non aver reso note al mercato le intese con la Delfin guidata dal 65enne Milleri, oggi alla gestione del gruppo dopo la scomparsa di Leonardo Del Vecchio e le complesse dinamiche ereditarie che ne sono seguite. Le contestazioni riguardano anche la regia degli acquisti di azioni Mps e Mediobanca — operazioni che, secondo l’accusa, avrebbero dovuto essere comunicate agli organismi di controllo come Consob, Bce e Ivass — e il superamento congiunto della soglia del 25% di Piazzetta Cuccia, che in tal caso avrebbe imposto il lancio di una “Opa – Offerta pubblica di acquisto”. Lovaglio, ex dirigente di UniCredit e artefice del recente risanamento di Mps dopo anni di crisi e ricapitalizzazioni pubbliche e private, è coinvolto a sua volta nella vicenda. In una nota, la banca senese ha confermato di aver ricevuto un decreto di perquisizione, spiegando che al proprio amministratore delegato è stato notificato un avviso di garanzia per “ostacolo alle funzioni di vigilanza” e “manipolazione di mercato”. L’istituto ha dichiarato di confidare nella piena correttezza del proprio operato e di offrire totale collaborazione alle autorità.

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Caltagirone: piena fiducia in operato autorità giudiziaria
“Il Gruppo Caltagirone, in merito all’indagine in corso da parte della Procura di Milano, conferma piena fiducia nell’operato dell’Autorità Giudiziaria cui ha fornito e intendere fornire piena collaborazione, certo dell’assoluta correttezza dell’operato dei suoi esponenti che hanno costantemente agito nel rispetto delle regole che governano il mercato, rapportandosi trasparentemente con tutte le Autorità di vigilanza”. Così una nota del gruppo in merito all’indagine sulla scalata a Mediobanca.
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