L’Operation Plan Germany, abbreviato in Oplan Deu, rappresenta un documento “consultivo” e analitico, non vincolante, reso noto per suggerire al Cremlino che le forze europee (guidate dagli americani) sono più che pronte a dar battaglia. Nei vari capitoli vengono indicati porti, reti ferroviarie, rotte fluviali, e autostrade comunitarie che la Nato utilizzerebbe per ammassare forze lungo il confine orientale. Con particolare attenzione all’autostrada A2, lunga quasi 500 chilometri, che va dalla città occidentale di Oberhausen alla periferia di Berlino, nei pressi della frontiera con la Polonia. Come in ogni stato di guerra, cioè, le infrastrutture civili diventano parte integrante dei piani di difesa di uno schieramento. Esattamente come è già avvenuto durante la Guerra Fredda nella parte occidentale d’Europa controllata dagli Usa. Un ulteriore esempio: già negli scorsi mesi Belgio, Germania e Paesi Bassi avevano concordato di riaprire la storica ferrovia del Reno per migliorare la mobilità militare in Europa, in un contesto di crescenti preoccupazioni per la sicurezza nei confronti della Russia.