«Se le forze ucraine lasceranno i territori in loro possesso, allora interromperemo le operazioni di combattimento». La trattativa secondo Putin suona come un ultimatum: «In caso contrario, lo faremo con mezzi militari. La questione chiave resta il «riconoscimento legale di Crimea e Donbass come territori russi». Non c’è spazio per altro nella logica del Cremlino. Disponibilità a negoziare il cosiddetto piano di pace in 28 punti degli Stati Uniti, come base per futuri colloqui con Kiev e Washington. La piattaforma, come è stato scoperto dai media, raccoglie le principali richieste di Mosca, riportate in un inglese che è risultato fin troppo letteralmente tradotto dal russo. L’allusione di Putin ai “28 punti” suona come il tentativo di tagliare fuori la bozza concordata a Ginevra da europei, ucraini e americani.
Durante il viaggio di ieri in Kirghizistan lo “zar” ha di nuovo gettato nel campo Usa la responsabilità dei recenti sviluppi. A cominciare dalla trascrizione della conversazione tra l’inviato Witkoff e il consigliere presidenziale russo Ushakov. Ma non è solo questo ad irritare Putin. L’agenzia di stampa Usa Bloomberg ha diffuso una seconda conversazione, stavolta tra il negoziatore russo Kirill Dmitriev e il consigliere Ushakov. Come una conversazione interna tra funzionari del Cremlino sia arrivata ai media occidentali, è uno dei misteri di questi giorni. Nel colloquio, Dmitriev propone a Ushakov di consegnare agli americani una bozza informale basata sui desiderata russi. «Così – concordano i due – potranno sostenere che sono stati loro a realizzarlo. Non credo che useranno esattamente la nostra versione, ma almeno sarà il più simile possibile».
Sullo sfondo di un gioco di spie tocca proprio a Putin togliere le castagne dal fuoco agli americani. Ieri ha definito «ridicole » le insinuazioni secondo cui Witkoff starebbe dalla parte di Mosca. Il banco di prova sarà la posizione della Casa Bianca davanti all’eventualità che l’Europa decida di confiscare i beni russi congelati. «Un furto di proprietà», avverte il presidente russo che cestina le ipotesi di un futuro attacco all’Ue. Le parole del leader di Mosca, in realtà, riportano all’indietro le lancette della diplomazia. Chiede ancora la testa di Zelensky, che gli incursori russi non riuscirono a uccidere nel primo giorno di guerra. Putin ha ribadito la posizione di Mosca secondo cui la leadership ucraina è «illegittima», perciò sarebbe impossibile firmare un accordo vincolante con Kiev.
La Russia ha rivendicato le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia tramite referendum illegali alla fine del 2022. Mosca ora controlla quasi tutta Lugansk, l’intera Crimea, ma solo parti delle altre tre regioni, che in totale equivalgono a circa un quinto dell’Ucraina. Dopo quattro anni di attacchi, le forze russe che inizialmente erano riuscite a conquistare oltre il 30 per cento del territorio Ucraino, oggi controllano circa il 19 per cento del Paese, dove sono rimaste a vivere oltre 3 milioni di persone, sui 6 milioni residenti prima dell’attacco del 24 febbraio 2022. Anche mettersi d’accordo sui nomi sarà materia per i negoziatori. Secondo il Cremlino le truppe russe avrebbero circondato le forze ucraine a Pokrovsk e Myrnograd, nella regione di Donetsk, uno dei settori più contesi del fronte. «Krasnoarmeysk e Dimitrov sono completamente circondati», li ha chiamati Putin, utilizzando per le due città i toponimi dell’era sovietica. L’offensiva russa, ha aggiunto, «è praticamente impossibile da contenere».
Fonti di Avvenire nello stato maggiore ucraino ammettono le difficoltà,. Tutto è iniziato con la perdita dei villaggi orientali di Poltavka e Uspenivka. A causa dell’impossibilità di recuperare le posizioni, una delle unità della brigata territoriale di difesa è stata spostata facilitando l’accesso dei russi, ma rafforzando le nuove linee a sud di Novo-Uspenivka, nella regione di Zaporizhzhia. Da quel momento la spinta nella regione è stata contenuta, assicura l’esercito ucraino. Intanto un battaglione ha perso il controllo di un’area vicina, «e le truppe sono state abbandonate a se stesse», riferiscono le fonti: «A causa della ritirata non autorizzata e del caos, si sono verificati casi di fuoco amico». Cinque combattenti sono stati catturati dalle forze russe a Zelenyi Hai, nel Donetsk, e uccisi sul posto. Il giorno prima la stessa sorte era toccata ad altri quattro militari ucraini.
Dopo avere rinunciato a proteggere alcuni avamposti, l’esercito ucraino si è riorganizzato stabilendo nuove linee di difesa che al momento, secondo Kiev, stanno reggendo l’onda d’urto degli assalti russi. Le notizie dal campo di battaglia peseranno sui negoziati, che per ora somigliano alle provocazioni tra pugili prima del vero incontro. Putin ha confermato che l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff sarà a Mosca nei prossimi giorni. Non più da solo, ma scortato dal genero di Trump, Jared Kushner, e da altri funzionari, compresi alcuni addetti alle traduzioni. Quando in serata riprendono a suonare gli allarmi e i primi missili si abbattono sulla costa di Odessa che guarda alla Crimea, proprio dalla penisola illegalmente annessa nel 2014 viene diffusa una notizia: 8 persone condannate all’ergastolo per l’attentato dell’8 ottobre 2022 contro quello che in Russia tutti chiamano “Ponte di Putin”.