di
Giovanna Cavalli

Al momento della scomparsa di Baudo, il patrimonio venne stimato in circa 10 milioni di euro: cifra considerata bassa vista la carriera del presentatore. L’ex moglie Katia Ricciarelli aveva detto: «Se tutte le segretarie sono trattate così, allora forse ho sbagliato mestiere»

ROMA – L’eredità di Pippo Baudo è ancora lì che aspetta. Dopo quasi tre mesi dall’apertura del testamento — avvenuta il 9 settembre nello studio del notaio Renato Carraffa di Bracciano — nessuno dei tre eredi designati avrebbe ancora formalmente accettato il lascito ricevuto dal popolare presentatore scomparso il 16 agosto a 89 anni. 

Non la figlia Tiziana, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi. Non il figlio Alessandro, nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi, ma riconosciuto dal padre solo nel 1996, dopo un test del Dna. E nemmeno Dina Minna, 56 anni, di Ceprano, storica assistente di Pippo per 36, che avrebbe diritto, come gli altri due, a un terzo del patrimonio. Baudo così avrebbe lasciato scritto, per ringraziarla di tanta dedizione.



















































Nessuno dei tre finora ha detto sì. Ne dà notizia un articolo de Il Fatto quotidiano. C’è da dire che gli eredi hanno tutto il tempo che vogliono – il diritto di accettare l’eredità si prescrive in 10 anni e tre mesi non sono poi tanti – però in effetti è curioso che l’assegnazione sia ancora in sospeso. Come mai?

Il patrimonio di Pippo Baudo

La risposta più plausibile è che ci voglia più del previsto per quantificare il patrimonio di Baudo. Al momento della sua scomparsa era stato stimato intorno ai 10 milioni di euro, tutto compreso. Una cifra ragguardevole, ma che sembra bassa, considerando che Pippo per quasi 60 anni è stato una colonna della Rai – e per un tempo breve, nel 1987, anche di Mediaset. Per la tv pubblica ha condotto tantissimi show e soprattutto 13 Festival di Sanremo. Con i cachet stellari che si prendevano ai tempi, specie negli anni ‘80 e ‘90, in effetti ci si aspettava un’eredità più corposa.

Secondo un articolo di Open, soltanto le proprietà immobiliari varrebbero intorno ai 6 milioni. E comprendono l’ufficio romano in via della Giuliana, 17 terreni tra Noto, Siracusa e Fiano romano, più la casa di via della Vite, divisa su sei piani, in cui il conduttore ha vissuto quasi fino all’ultimo.

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Quando la salute è peggiorata, tre anni fa, non era più adatta, troppe scale. Pippo doveva spostarsi con una carrozzina. Perciò si era trasferito in un altro appartamento dietro piazza del Popolo. Anni prima invece Baudo aveva ceduto sia la casa di Santa Tecla in Sicilia che la palazzina di Morlupo, fuori Roma. Vendite che dovrebbero avergli portato introiti non indifferenti.

I rapporti fra gli eredi

Altrimenti si potrebbe pensare che tra i tre eredi non ci sia il pieno accordo. E che qualcuno non sia contento della quota ricevuta o di quella assegnata agli altri due. I rapporti tra i due fratelli però risultavano buoni. E anche tra Dina Minna e Tiziana Baudo c’è sempre stato affetto.

Quando Pippo è morto, nella stanza del Campus Bio-medico di Roma, c’erano solo loro due a pregare e stringersi la mano. Ma le questioni ereditarie nascono anche nelle famiglie più unite, si sa. Al momento nessuno ha deciso di fornire spiegazioni. 

Non è parte in causa Katia Ricciarelli, ex moglie di Baudo, che dopo la scomparsa dichiarò: «Se tutte le segretarie sono trattate così allora forse ho sbagliato mestiere». Dina Minna l’aveva diffidata. 

Tra gli esperti di questioni legali c’è anche chi ipotizza che a discutere sul lascito siano in realtà gli avvocati degli eredi legittimi, nell’intento di meglio garantire il proprio cliente. Può darsi infine che non sia così facile stabilire il valore dei diritti di autore. O semplicemente che nessuno abbia fretta di accettare, tanto l’eredità non scappa.


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28 novembre 2025 ( modifica il 28 novembre 2025 | 09:04)