di
Alfio Sciacca

Intervista a Giada Bocellari: «La richiesta di revisione della condanna per Stasi? Aspettiamo la chiusura delle indagini per avere contezza di tutti gli elementi raccolti»

Avvocata Giada Bocellari, l’esito della perizia del Tribunale conferma che il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi è altamente compatibile con la linea maschile della famiglia di Sempio. Era quello che vi aspettavate?
«Per una valutazione completa attendiamo il deposito della perizia, ma i risultati del report dell’analisi biostatistica sono sovrapponibili a quelli della nostra perizia e a quelli della stessa Procura. È stato rilevato del Dna che non identifica un soggetto specifico, ma una linea paterna».

I periti di Sempio parlano di un dato non consolidato.
«C’è un equivoco. Il dato è consolidato quando è replicabile. Ma qui parliamo di analisi dei dati della perizia del 2014 del professore De Stefano che fece la replica, ma con quantitativi diversi di Dna. Oggi il perito parla di dato non consolidato perché, necessariamente, poteva analizzare solo uno dei due risultati della perizia De Stefano, ma non ha con cosa raffrontarli».



















































Ma si identifica una linea paterna, non Andrea Sempio.
«Il dato scientifico non va mai idolatrato. Va sempre inserito in un contesto di altri elementi indiziari».

Non è possibile che quel Dna sia da contaminazione?
«Nessun genetista può dire con certezza se sia da contatto diretto o mediato. Sarà la prova logica a stabilire come quel Dna sia finito sulle unghie di due mani. Si dovrà vedere quanto Sempio frequentava la casa. La Bpa potrà aiutare a capire la dinamica omicidiaria e altri elementi potranno arrivare dagli accertamenti della Cattaneo. Tutti tasselli da incrociare e vedere se convergono o meno in una direzione».

Con gli indizi raccolti a carico di Sempio si potrà arrivare al suo rinvio a giudizio?
«Non mi sento di rispondere a questa domanda per il semplice fatto che nessuno di noi sa quali siano realmente gli elementi che, anche attraverso le indagini tradizionali, ha raccolto la Procura».

E se parliamo solo degli indizi che sono già emersi?
«Rispetto al poco che finora sappiamo io credo che ci siano molti più elementi nei confronti di Sempio di quanti ce ne fossero nei confronti di Stasi. Però il mio parametro era la Procura di Vigevano, attendo dunque l’esito del lavoro dei pm di Pavia».

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Voi ritenete deboli gli indizi che portarono alla condanna di Stasi. Non sono altrettanto deboli quelli su Sempio?
«Mi auguro che la Procura eserciti l’azione penale solo se avrà un quadro tale da fare prevedere una condanna».

Quando chiederete la revisione della condanna a Stasi?
«Aspettiamo prima la chiusura delle indagini, a prescindere da ciò che chiederà la Procura, per avere contezza di tutto ciò che ha raccolto».

Secondo voi sulla scena del crimine c’erano più persone?
«Per quanto conosco il fascicolo e considerando che ci sono state più fasi, non si può escludere a priori che, almeno nella prima fase, ci potessero essere più persone. Non dico che c’erano, ma non lo si può neanche escludere».

Se dovesse esserci, che processo si augura per Sempio?
«Un processo giusto. Resto dell’idea che è meglio un colpevole fuori che un innocente in carcere. Se non ci sarà la prova, oltre ogni ragionevole dubbio, della sua responsabilità va assolutamente assolto. Io ritengo che Stasi sia innocente e la condanna ingiusta. Detto ciò non è che per dimostrare la sua innocenza debba andare a processo Sempio o un altro se non ci sono le prove. Il fine di tutto è sempre quello di dare giustizia a Chiara. E avrà giustizia solo se le indagini vengono fatte bene e possono portare ad accertare chi l’ha uccisa. Mandare in carcere un altro innocente non darà giustizia a Chiara».

28 novembre 2025 ( modifica il 28 novembre 2025 | 09:01)