Roma, 27 novembre 2025 – Sono passati più di tre mesi dalla morte di Pippo Baudo, eppure nessuno dei suoi eredi ha ancora accettato la parte del patrimonio che gli spetta. A rivelarlo è il Fatto Quotidiano, ricordando che l’apertura del testamento del noto presentatore è avvenuta lo scorso 9 settembre nello studio del notaio Renato Carraffa a Bracciano, in provincia di Roma. Presenti, al momento della lettura, i figli Tiziana, nata dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro, frutto della relazione con Mirella Adinolfi e riconosciuto nel 1996, e la storica assistente del conduttore Dina Minna, oltre agli avvocati dello stesso Baudo. Cosa è dunque successo? Perché la questione eredità non è ancora un capitolo chiuso?

I dubbi sul patrimonio da 10 milioni

Il Fatto ipotizza che tra i beneficiari siano sorti dubbi sull’entità del patrimonio di Baudo, che ammonterebbe a circa 10 milioni di euro. Una cifra sì elevata, ma non abbastanza per colui che ha condotto la bellezza di ben 13 Festival di Sanremo. In effetti, se confermate le stime uscite subito dopo la morte dell’89enne ‘re dei presentatori televisivi’, il solo patrimonio immobiliare ammonterebbe a circa 6 milioni di euro tra i quattro appartamenti a Roma, l’ufficio da 7 vani del quartiere Prati, un terreno di 210 metri quadrati a Fiano Romano e altri proprietà terriere a Siracusa e Noto. Inoltre, oltre ai (sicuramente ricchi) cachet tv percepiti nel corso degli anni, vanno aggiunti gli introiti relativi alle royalties come autore di canzoni (ad esempio ‘Donna Rosa’ e ‘Viva le donne’), ai diritti d’immagine e una pensione minima di circa 900-1000 euro al mese. Insomma, se così fosse, l’eredità dovrebbe davvero essere più alta di quei 10 milioni.

La polemica di Katia Ricciarelli

Sicuramente, tra le proprietà di cui Baudo si è disfatto c’è la villa Torre delle Stelle, in Sardegna, che aveva acquistato insieme all’ex moglie Katia Ricciarelli. Proprio quest’ultima si era resa protagonista di una polemica dopo la morte del presentatore, dicendo che in molti “avrebbero dovuto rispettarlo di più”. “Non aveva attorno a lui le persone giuste, è stato circondato da persone che volevano tenerlo all’oscuro di tante cose”, aveva detto riferendosi probabilmente alla storica segretaria Dina Minna. A lei, che non gli aveva reso noto lo stato di salute dell’ex marito, aveva indirizzato anche una frecciata, legata al contenuto del testamento: “Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere”. Minna aveva reagito con una diffida formale e replicato: “Alla fine Pippo non voleva più neanche vederla, a Katia”.