di
Valentina Baldisserri e Ilaria Sacchettoni

I problemi dell’abitazione si riassumono in tre categorie: l’assenza di un bagno collegato alla casa, la mancanza di infissi e la staticità da verificare. Il progetto della ristrutturazione

Due ispezioni delle autorità (servizi sociali più carabinieri) l’anno scorso hanno evidenziato che la casetta in pietra e mattoni nel verde di Palmoli a Chieti mal supporta la vita di una famiglia di cinque persone, bambini inclusi. I limiti, a detta dei giudici, si riassumono in tre categorie. Primo: l’assenza di un bagno collegato alla casa. Secondo: la mancanza di infissi. Terzo: il tema della staticità dell’abitazione per il quale esiste in realtà una prima perizia effettuata dal geometra Filippone il 5 maggio 2025 che escludeva problemi. «Dal punto di vista strutturale l’abitazione risulta in discrete condizioni generali – scrive il perito – le lesioni non pregiudicano la stabilità». 

Ma per il resto, aveva confermato ciò che si ricava anche a occhio nudo: «L’assoluta assenza di impianto elettrico e idrico sanitario e la carenza di rifinitura e infissi»». La perizia evidentemente non è stata considerata sufficiente. I temi del bagno esterno, degli infissi non a norma, e della staticità dovranno quindi essere affrontati nel ricorso dei coniugi Trevallion di fronte al Tribunale dei minori dell’Aquila. 



















































I nuovi avvocati della famiglia dei neo rurali dovranno controbattere dettagliatamente gli argomenti dell’ordinanza dei giudici. I Trevallion possiedono smartphone e computer portatile, e apparentemente risolvono il problema “ricarica”con l’energia prodotta da un pannello solare installato all’esterno della casa. Ma, come si vede, le difficoltà collegate all’abitazione rurale sono molteplici e basilari.

Soprattutto, secondo i giudici, pregiudizievoli: «Non sono verificate — scrivono dal Tribunale — le condizioni di salubrità dell’abitazione con particolare riguardo all’umidità incidente sullo sviluppo di patologie polmonari». Come risponderanno i nuovi difensori (Femminella e Solinas del foro di Chieti) a questo tema non è dato sapere, ma è possibile che la famiglia accetti di sottoporre i ragazzi a ulteriori accertamenti. Nella giornata di ieri Nathan e Catherine hanno scelto di comunicare, almeno in linea generale, le proprie intenzioni: «I bambini — hanno scritto in una lettera inviata ai media — sono il baricentro delle nostre azioni». 

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E ancora per smentire la narrazione che li vorrebbe arroccati: «Continuiamo a leggere su alcune testate giornalistiche che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazioni alternative. Non è assolutamente vero. Abbiamo la gioia di preservare il nostro spirito e la nostra filosofia di vita, ma non per questo vogliamo essere sordi alle sollecitazioni che vengono dall’esterno. È falso quanto si dice in ordine ad un nostro rifiuto sull’aiuto offerto dal sindaco (Giuseppe Masciulli, sindaco di Palmoli, ndr) e da privati». 

La replica piccata dell’ex avvocato della famiglia del bosco, Angelucci, arriva via agenzia Ansa: «I fatti smentiscono quanto scritto nel comunicato, che sono certo non è farina del sacco di Nathan e Catherine, giacché il sindaco Masciulli è testimone di tutti i loro rifiuti». 

La lettera dei Trevallion sembra in effetti un vero e proprio attacco diretto a tutta la linea difensiva sin qui portata avanti. Una virata che sorprende, anche perché non c’erano avvisaglie di attriti tra la famiglia nel bosco e il loro avvocato. Cosa sarà intervenuto negli ultimi giorni? Quali sarebbero le «pressanti ingerenze esterne» di cui ha parlato proprio Angelucci quando ha rimesso l’incarico? Di certo la vicenda è ora più complicata. A dettare la linea sarebbero le comunità neo rurali tanto care alla coppia anglo-australiana. Il punto però resta l’allontanamento dei tre figli dal casolare. Nathan e Catherine sembrerebbero convinti ora a cedere sulla ristrutturazione.

Una modifica all’abitazione con ampliamento dell’attuale bilocale (cucina-camera da letto), con un living e un bagnetto interno, come si vede nella bozza del progetto che siamo riusciti ad ottenere. Si tratta di un progetto per il quale, come hanno assicurato nei giorni scorsi, vi sarebbe già un incarico e che dunque potrebbe essere portato rapidamente a termine. Per puntare al ricongiungimento bisognerà partire da qui.


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28 novembre 2025 ( modifica il 28 novembre 2025 | 09:08)