Dopo tredici giornate di campionato, Brindisi ha 18 punti in classifica frutto di 9 vittorie (4 nelle ultime 5 partite disputate) e 4 sconfitte. La squadra di coach Bucchi si conferma essere una delle realtà più interessanti del campionato, degna di ricoprire la zona alta della classifica. Soprattutto nelle partite casalinghe la Valtur, davanti a un pubblico molto caldo e passionale, dà il meglio ed è tra le migliori del campionato con cinque vittorie e appena una sconfitta nelle sei gare disputate al PalaPentassuglia.
Vediamo come gioca la Valtur Brindisi di coach Bucchi, quali sono i punti di forza, le debolezze tattiche, secondo i dati forniti da Synergy. A seguire anche un’analisi dei giocatori chiave e un focus sulla gestione dei momenti decisivi della partita.
Analisi dello stile di gioco della Valtur Brindisi
Punti di forza:
- Miglior difesa del campionato. Con 925 punti subiti in totale nelle 13 partite disputate, ovvero 71.2 punti di media a gara, Brindisi si conferma essere la miglior difesa del campionato. Eccelle nella marcatura perimetrale individuale e nel negare movimenti senza palla. Ha difensori intelligenti e attenti che leggono bene i tagli, e difende bene il pick and roll, nonostante sia l’azione più usata contro di loro.
- La squadra vive di Spot Up, è il gioco più utilizzato. Si tratta di tiri da fermo dopo aver ricevuto palla, tipicamente da tre punti. Questo significa che Brindisi è una squadra che gioca per creare tiri piedi per terra, sfruttando penetra-e-scarica o ribaltamenti veloci.
- Cut, ovvero i tagli verso il canestro dei giocatori senza palla. Con %TIME RANK del 99% (usato più di quasi tutte le squadre), è un marchio distintivo. L’efficienza è ottima: 58% di tiri realizzati. Brindisi si muove in maniera eccezionale senza palla, punendo così le difese che aiutano troppo.
- Transizione veloce e produttiva. Rispetto alle altre squadre, la Valtur gioca più lentamente e utilizza poco il contropiede veloce, ma quando corre è molto efficace.
- Capitalizzare i rimbalzi offensivi. I lunghi, ma tutta la squadra in generale, sono bravi a prendere rimbalzi offensivi e convertire subito al ferro. La Valtur infatti è la sesta miglior squadra per rimbalzi offensivi recuperati in media a partita.
- Il pick&roll funziona quando si serve il lungo, anche se il ball handler è inefficiente. I lunghi concludono bene quando rollano al ferro, infatti c’è una buona chimica nei passaggi verso il rollante (vedi la coppia play- pivot di Cinciarini e Vildera).
- Uscite dai blocchi e handoffs.
Punti deboli e criticità da migliorare:
- Pick & Roll Ball Handler. Il secondo gioco più utilizzato da Brindisi, dove il playmaker usa un blocco per creare opportunità. Quindi, pur essendo molto frequente, il pick&roll giocato dal portatore è poco efficiente.
- I post-up non sono una soluzione efficace. Il gioco spalle a canestro non è un punto di forza della squadra pugliese. Solo il 38.8% di realizzazione. La Valtur infatti non ha un lungo dominante in post basso.
- Uno contro uno. Nessun giocatore è particolarmente efficace nell’uno contro uno.
- Soffre sul rimbalzo difensivo, concedendo troppe seconde opportunità. Paradossalmente, mentre in attacco dominano i rimbalzi offensivi, in difesa li concedono facilmente. Il 64.7% di realizzazione avversaria è altissimo.
Fonte: Synergy
I protagonisti in campo
Zach Copeland è il principale realizzatore della squadra: 245 punti in 13 partite. Con 226 possessi è il giocatore più utilizzato e colui che risolve le situazioni difficili. Realizza il 46.1% dei tiri tentati. È la prima opzione offensiva, un “secondary ball handler” che può creare sia per sé che per gli altri grazie a ottime doti di passaggio. Giovanni Vildera è il lungo finalizzatore (164 punti). Con 162 possessi è il secondo più utilizzato. Il suo ruolo è chiaro: riceve vicino a canestro e finalizza. Ha 17 assist, infatti sa anche giocare per i compagni e spesso lo si vede scaricare fuori il pallone quando viene chiuso dalla difesa. Giocatore fondamentale nel gioco interno per Brindisi, pur non essendo lui uno di quei lunghi che domina nel pitturato e che schiaccia sul ferro. Ethan Esposito, l’altro lungo, gioca molto di spalle a canestro ma è meno efficiente di Vildera. Un fattore negativo di questo giocatore sono le palle perse (23 in 13 partite). Andrea Cinciarini è il playmaker puro: 103 assist in 13 partite. Sta avendo ancora grosse difficoltà al tiro (30.5% di media dal campo). Questo è l’unico fondamentale in cui deve assolutamente migliorare per poter essere il vero dominatore di questo campionato, anche se il suo compito non è segnare ma orchestrare. È l’unico della squadra capace di gestire il ritmo. Ogni volta che è in panchina, in campo regna la confusione, con la palla che gira poco e gli americani che faticano a mettere in ritmo il resto dei compagni. Infatti, con quasi 31 minuti di media a partita, è il giocatore con il minutaggio più alto. Il capitano Todor Radonjic, che quando tira è devastante. È il miglior tiratore della squadra per percentuale realizzativa (62%). È prezioso anche in difesa, infatti coach Bucchi gli affida sistematicamente la marcatura sul miglior avversario.
Andrea Cinciarini
Valtur Brindisi – Givova Scafati
SerieA2 Old Wild West 2025 – 2026
Brindisi 08/10/2025
Foto Michele Longo / Ciamillo-Castoria
Altro giocatore fondamentale è Gabriele Miani, ala di 204 centimetri versatile sia sotto canestro che al perimetro. La sua assenza si è notata molto nelle partite contro Forlì, Verona o Fortitudo Bologna ad esempio. In quelle occasioni infatti, i quintetti piccoli e il conseguente uso di Esposito nel ruolo di 5, avevano depotenziato notevolmente l’attacco e la difesa brindisina. Aristide Mouaha è poco efficiente al tiro ma importante nell’organizzazione. È un giocatore che si spende tanto in difesa e si butta su ogni pallone. Lorenzo Maspero, pur poco utilizzato, garantisce sempre intensità difensiva quando chiamato in causa, come dimostrato nell’ultima partita contro Cento dopo cinque gare consecutive fuori dalle rotazioni. Infine Blake Francis, che dopo aver saltato l’inizio di stagione a causa di un brutto infortunio rimediato nella prima amichevole di precampionato, ha giocato cinque partite e poi si è infortunato nuovamente. In campo si è dimostrato letale nell’attaccare il canestro in velocità e nel tiro dalla distanza. Bisognerà valutarlo con più partite, ma sarà sicuramente un valore aggiunto per l’attacco brindisino.
Il nodo dei finali di partita
L’analisi delle quattro sconfitte stagionali rivela una criticità ricorrente: Brindisi fatica a gestire i momenti decisivi. Contro Livorno, un vantaggio di 10 punti a fine terzo quarto si è trasformato in sconfitta a causa di una serie di errori banali in attacco e la miseria di soli 7 punti segnati nell’ultimo periodo. Contro Forlì, nella seconda metà di gara, la squadra è andata per due volte in vantaggio di 9 punti, facendosi rimontare in entrambe le occasioni per errori grossolani: appoggi sotto canestro sbagliati, contropiedi sprecati e scelte di tiro affrettate. Anche contro Verona è successa la stessa cosa. Per ben due volte, sempre nell’ultimo quarto di gioco, Brindisi ha avuto la possibilità di rientrare in partita ma ha sbagliato diversi tiri aperti.
Persino nelle vittorie contro Scafati e Torino ad esempio, nel finale la squadra ha rischiato molto, sprecando vantaggi in doppia cifra. Va sottolineato che in tutte queste partite coach Bucchi non ha mai avuto a disposizione l’organico al completo, ma almeno tre delle quattro sconfitte erano evitabili. È mancata la lucidità necessaria per gestire i momenti caldi del match.
Le prossime sfide
Dopo la pausa, utile per far rifiatare la squadra e provare a recuperare Francis, Brindisi tornerà in campo il 3 dicembre in casa contro Mestre, per affrontare poi quattro giorni dopo la capolista Pesaro, sempre al PalaPentassuglia. Due appuntamenti cruciali per provare a svoltare definitivamente il campionato e confermare le ambizioni di alta classifica.
