di
Sara Gandolfi
Le parole del Segretario alla Guerra riferite a un attacco del 2 settembre e riportate dai media Usa. Che rivelano anche la telefonata (della scorsa settimana) tra Trump e Maduro. Ieri il presidente Usa ha annunciato che l’attacco di terra «accadrà molto presto» e concede la grazia all’ex presidente dell’Honduras che collaborava con i narcos
«Uccideteli tutti»: con queste parole, il 2 settembre scorso, il segretario alla Guerra americano, Pete Hegseth, decise la sorte di due sopravvissuti all’attacco di un missile Usa contro un’imbarcazione tra Trinidad e il Venezuela. «L’ordine era di uccidere tutti», ha rivelato una fonte al Washington Post, e così un secondo attacco portò a termine il compito, ammazzando tutti gli 11 presunti narcotrafficanti a bordo, compresi i due rimasti fino all’ultimo aggrappati al relitto fumante. Hegseth ha negato la ricostruzione del quotidiano – «fake news per screditare i nostri incredibili guerrieri che combattono per proteggere la patria» -ma nella notte ha postato su X un messaggio lapidario: «Abbiamo appena iniziato a uccidere i narcoterroristi».
La telefonata a Maduro (e le minacce)
Anche il presidente Donald Trump giovedì, nel giorno del Ringraziamento, ha elogiato le Forze armate statunitensi, lasciando intendere che la fase due dell’Operazione Lancia del Sud è pronta a partire: «Siete la spina dorsale della potenza aerea americana e nelle ultime settimane avete lavorato per scoraggiare i trafficanti di droga venezuelani – ha detto in un messaggio video -. Ora non vogliono piu consegnare la merce via mare, e inizieremo a fermarle anche via terra». Parlando poi con i giornalisti fuori dalla sua residenza in Florida, ha aggiunto: «Questo inizierà molto presto».
Il presidente statunitense continua a muoversi su due strade parallele: con la minaccia di un intervento imminente sul territorio venezuelano, ma anche con la via diplomatica per un possibile cambio di regime a Caracas.
Il New York Times ha rivelato che la scorsa settimana Trump ha parlato per telefono con il presidente venezuelano Nicolás Maduro, con cui avrebbe discusso la possibilità di un incontro di persona negli Stati Uniti. Citando diverse fonti a conoscenza della questione, il quotidiano ha aggiunto che si tratterebbe del primo vertice fra i due leader.
Pochi giorni dopo la telefonata, avvenuta alla presenza del Segretario di Stato Marco Rubio, il Dipartimento di Stato lunedì ha designato il Cartel de los Soles come un’organizzazione terroristica straniera, guidata proprio da Maduro.
La grazia all’ex presidente (condannato per tangenti e narcotraffico)
La «guerra al narcotraffico» lanciata da Trump in America latina non è però priva di paradossi. Ieri il capo della Casa Bianca ha annunciato di voler concedere la grazia all’ex presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernández, condannato nel 2024 a 45 anni di carcere da un tribunale di Manhattan per aver ricevuto milioni in tangenti e aver gestito il Paese centroamericano come uno Stato narcotrafficante, in collaborazione con Joaquín Guzmán, detto «El Chapo», il famigerato ex leader del cartello messicano di Sinaloa.
La notizia, fatta circolare poche ore dopo l’indiscrezione sulla telefonata fra Trump e Maduro, ha rafforzato l’ipotesi che anche al leader venezuelano sia stata promessa una «fine» simile: la deposizione e l’arresto, qualche anno di detenzione in Usa e poi la libertà.
Le elezioni in Honduras (e l’intervento di Trump)
Domenica, in Honduras si terranno le elezioni presidenziali. Tre i candidati in lizza. Anche questa volta, come già avvenuto nelle recenti elezioni in Argentina, Trump ha cercato di influenzare il voto, dando il suo appoggio via social al candidato del Partito Nazionale (destra) e sostenendo che i due avversari sono controllati da Caracas. «Maduro e i suoi narcoterroristi prenderanno il controllo di un altro Paese come hanno preso Cuba, Nicaragua e Venezuela?» ha scritto il presidente americano sul suo Social Truth. «L’uomo che si schiera per la Democrazia e combatte contro Maduro è Tito Asfura, il candidato presidenziale del Partito Nazionale».
29 novembre 2025 ( modifica il 29 novembre 2025 | 10:12)
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