Giulio Pellizzari si appresta ad iniziare la sua seconda stagione con la maglia della Red Bull-Bora-hansgrohe. Lo scalatore marchigiano è stata una delle grandi rivelazioni di quest’anno, durante il quale ha partecipato sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España concludendoli entrambi al sesto posto e conquistando inoltre il suo primo successo tra i professionisti proprio al GT iberico, nell’arrivo in salita dell’Alto de El Morredero. Una prima annata nel WorldTour che si è rivelata dunque molto positiva per il 22enne, che dopo aver ricaricato le batterie nelle ultime settimane sta ovviamente già guardando al 2026.

“Ho trascorso una bella vacanza negli Stati Uniti – ha dichiarato Pellizzari in un’intervista a RTV SlovenijaHo anche trascorso qualche giorno in galleria del vento con la squadra e qualche giorno con la mia ragazza”. A breve ci sarà il primo ritiro pre-stagionale con il team, durante il quale si inizierà a delineare il calendario per la nuova annata: “Devo aspettare il programma che la squadra presenterà a Maiorca. Ho chiesto alla squadra di poter partecipare al Giro d’Italia, ma vedremo alla presentazione dei programmi a dicembre“.

Nel suo primo anno in Red Bull il 22enne ha legato molto con Primož Roglič, che è diventato una sorta di mentore per lui: “Penso che io e Primož siamo diventati buoni amici. Mi è piaciuto correre con lui. Ho imparato tantissimo da lui e sono stato felicissimo di correre al suo fianco. Spero che continueremo a correre insieme anche il prossimo anno. Forse correremo insieme ancora per due o tre anni, dipende da cosa vorrà fare Primož. È uno dei migliori ciclisti della storia. Ha ottenuto ben 91 vittorie in carriera, il che è incredibile. Quando ho conquistato la mia prima vittoria alla Vuelta a España, ho pensato che Primož ha alzato le braccia al cielo ben 90 volte. Pazzesco! Voglio imparare il più possibile da lui“.

Nel 2026 arriverà in squadra anche un altro grande campione, Remco Evenepoel: “Penso che sia davvero positivo per la squadra – ha riconosciuto lo scalatore marchigiano – Ora abbiamo due dei quattro migliori ciclisti al mondo. È una buona opportunità per un giovane corridore come me per crescere al suo fianco. Penso che con lui ci aspetterà una buona stagione”.

Gli ottimi risultati ottenuti quest’anno hanno ovviamente acceso i riflettori sul talentuoso classe 2003, in particolare dall’Italia, alla ricerca del futuro campione per le corse a tappe, ma per ora Pellizzari preferisce moderare le aspettative: “Secondo me, il problema è un po’ dentro di noi italiani. Sai, siamo un po’ strani. Quando c’è un buon corridore, tutti iniziano a seguirlo. Poi, al primo momento difficile, tutti dicono: ‘No, non è come Pantani, non è come all’inizio’. Come ciclista devi solo allenarti e vivere, poi si vedrà cosa succede. So che i tifosi stanno aspettando. Spero che non debbano aspettare ancora a lungo”.