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C’è una statistica incredibile che più di tutte racconta la rivalità tra Sinner e Alcaraz: in 16 partite ufficiali, i due hanno giocato 3.302 punti. Quanti ne hanno vinti? Milleseicentocinquantuno Jannik, milleseicentocinquantuno Carlitos. Sinner era in svantaggio fino a ieri ma ha vinto 78 punti contro i 72 di Alcaraz, recuperando il gap esistente di sei e portando il bilancio in perfetta parità. Impossibile non pensare al discorso di Roger Federer agli studenti del Dartmouth College, qualche anno fa, quando raccontò l’impossibile ricerca della perfezione nel tennis: «Delle 1.526 partite di singolare che ho giocato nella mia carriera, ho vinto quasi l’80%. Ora, ho una domanda per tutti voi: quale percentuale di punti ho vinto. Solo il 54%. Quando perdi un punto su due, in media, impari a non soffermarti su ogni tiro. I migliori al mondo non sono i migliori perché vincono ogni punto, è perché sanno che perderanno ancora e ancora e hanno imparato come affrontarlo». 


APPROFONDIMENTI

In finale a Torino Sinner ha vinto 78 punti, Alcaraz 72

Da Roma a Torino, hanno giocato sei finali di Major uno contro l’altro.

Una cosa mai avvenuta in precedenza. Anche ieri (punteggio finale 7-6 7-5 in due ore 15 minuti di gioco), il match è stato tiratissimo, combattuto colpo su colpo, a tratti spettacolare. La differenza è stata minima: Sinner ha vinto 78 punti contro i 72 dell’avversario, anche gli ace sono stati a suo favore 8 a 5. L’azzurro è stato spietato nei break point, concretizzandone due su due (Alcaraz uno su tre). E alla fine i due si sono dati appuntamenti al 2026, perché la saga continuerà.

Dopo la vittoria Sinner è corso a festeggiare verso il suo box, abbracci per tutti (anche per la fidanzata Laila Hasanovic, ma senza bacio). «È incredibile, una stagione incredibile. Venire e vincere qua a Torino, davanti al pubblico italiano, è stato fantastico. Prima del torneo non vedevo l’ora. Per me è molto speciale», ha detto Jannik Sinner a fine partita, aggiungendo: «Celebrare questo torneo dopo due mesi intensi è incredibile. Con Carlos bisogna giocare al meglio: ho servito bene in certi momenti. Lui è uno di quelli con la migliore risposta nel circuito. E’ stata una partita durissima. Significa tanto chiudere così la stagione». Alcaraz sceglie il fairplay: «Esco dal campo a testa alta. Sono veramente felice per il livello che ho espresso in campo contro un giocatore che non perde una partita in un campo indoor da due anni. Dopo ogni sconfitta, Jannik torni in campo sempre più forte, complimenti».

I numeri 

Per Sinner è la vittoria in stagione numero 58, con sole 6 sconfitte. Sei titoli: Australian Open – che nel 2026 sarà l’ultimo vero grande ostacolo il posto in vetta al ranking Atp -, Wimbledon, Vienna, Pechino, il Masters 1000 di Parigi e le Atp Finals. Sul cemento indoor è salito a 31 vittorie consecutive: una striscia migliore sono stati capaci di farla solo McEnroe, Djokovic, Federer e Lendl. Ma il conto di Jannik è ancora aperto. Trentasette settimane da numero uno del ranking, interrotte solo dall’amico-rivale Carlos. L’appuntamento alla prossima finale è già in calendario. 


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