È stato presentato oggi (venerdì 28 novembre) nella sala Michele Ferrero di Confindustria lo studio “Ciclismo e Montagna: La Fausto Coppi fa vincere il territorio”, un’analisi dedicata alla sostenibilità multidimensionale della granfondo internazionale La Fausto Coppi Generali. All’evento hanno partecipato oltre cento persone fra rappresentanti delle istituzioni, sponsor, stakeholder e media, a testimoniare il crescente interesse verso il rapporto tra ciclismo, turismo, economia e promozione del territorio.

Lo studio rappresenta un unicum nel panorama nazionale delle manifestazioni amatoriali ciclistiche: è una valutazione della sostenibilità dell’evento sportivo (LCSA – Life Cycle Sustainability Assessment), una delle più importanti manifestazioni granfondistiche italiane. Fortemente voluta dall’ASD Fausto Coppi On the Road, storica organizzatrice della gara (nel 2026 si terrà domenica  28 giugno), la ricerca è stata condotta dal Politecnico di Torino con il supporto di Camera di Commercio Cuneo e di eViso, società di Saluzzo del settore energia e materie prime.

Il rapporto, presentato da Chiara Gastaldi, del Dipartimento DIMEAS del Politecnico, che si è avvalsa dell’ingegner Tommaso Bazzica come Data Analyst Researcher, aveva come principale obiettivo valutare la sostenibilità completa de La Fausto Coppi Generali, identificando punti di forza, criticità, strategie di miglioramento e benefici sul territorio, attraverso una metodologia multidimensionale. Per condurre lo studio ci si è avvalsi dei dati raccolti durante i tre giorni della manifestazione del 2025, a partire da venerdì 27 giugno fino alla gara ciclistica di domenica 29 giugno.

Il perimetro dell’analisi ha considerato tre diversi confini: geografico (l’intera provincia di Cuneo), temporale (tre giorni dell’evento) e operativo (trasporti, strutture ricettive, consumo di energia, food & beverage, gestione dei rifiuti). Per la raccolta dei dati sono stati spediti questionari, mandati tramite social o inviati via email anche agli iscritti della precedente edizione, sono state utilizzate le informazioni fornite dall’organizzazione dell’evento, oltre a database e letterature scientifiche esistenti.

I risultati economici 

Il primo dato emerso dallo studio è stato l’impatto economico totale della granfondo La Fausto Coppi Generali, calcolato in 1.938.037 euro. Comprende la spesa diretta dei partecipanti e delle loro famiglie, quella generata dagli accompagnatori, dagli atleti e dagli stakeholder. Il dato dimostra come grandi eventi sportivi siano sempre più una leva economica strategica.

Sono stati 2546 gli iscritti alla 36° edizione della granfondo (2300 partenti), provenienti da 69 province italiane e 42 Nazioni. Le presenze totali, nel weekend dell’evento, sono state 7812 con 3895 pernottamenti e spesa media giornaliera di 77,42 euro. La permanenza media sul territorio è variata in base alla provenienza: i ciclisti locali si sono fermati in media 1 giorno, i nazionali 2 giorni, gli internazionali 3,3 giorni. Il 44,9% dei partecipanti nazionali ha optato per l’hotel, il 44,4% degli atleti dall’estero ha scelto il B&B mentre il campeggio l’11% (soprattutto stranieri). Solo una piccola quota si è affidata ad amici e parenti (dall’8,2% dei ciclisti nazionali all’3,7% degli internazionali).

Infine, il dato più significativo: ogni euro investito nella granfondo, proveniente da stakeholders, istituzioni, organizzazione, atleti, e/o finanziatori a vario titolo, ne ha generati 10,8 euro.

I risultati ambientali

Si è calcolato un 7,58 kg CO₂ pro capite per un totale di 54,14 ton CO₂eq. Per un evento di questa portata, il valore è considerato basso. Manifestazioni simili, come gli Special Olympics Canada Summer Games, hanno registrato un valore di 10,8 kg CO₂ per partecipante. Inoltre, La Fausto Coppi Generali ha ridotto del 20% le emissioni nella categoria “Food & Beverage”, un risultato ottenuto tramite l’adozione di fornitori a KM0 e l’utilizzo di materiali biodegradabili. 2 tonnellate di CO eq si sono risparmiate grazie all’uso di energia 100% rinnovabile, fornita da eVISO, mentre 33 tonnellate di COeq sono statte “evitate” grazie alla pratica ciclistica. Si è calcolata l’equivalenza di emissioni che si sarebbero generate se i 2.300 partecipanti avessero percorso la stessa distanza in auto. Questo dato rende tangibile la natura “virtuosa” dell’evento.

I risultati sociali

Sono state 42 le Nazioni rappresentate a La Fausto Coppi Generali, con un return rate del 53% e più di un partecipante su due è tornato a partecipare all’evento: un indice di qualità e di legame emotivo con il territorio. La granfondo registra inoltre un incremento di iscritti, segno di un evento imperdibile o di grande appeal. Il 16% dei partecipanti 2024 era presente alle ultime tre edizioni, a testimoniare un appuntamento che è entrato appieno nella vita sportiva degli appassionati, i quali hanno dimostrato una soddisfazione media complessiva pari a 4,1 voti su 5.

Il dibattito

Dopo la presentazione della professoressa Gastaldi, si è svolto un dibattito moderato da Riccardo Barlaam, capo redattore di Economia e Politica Internazionale de Il Sole 24 Ore, appassionato ciclista che ha partecipato alla scorsa edizione de La Fausto Coppi.

Il dibattito si è articolato in due panel e ha visto l’intervento di rappresentanti delle istituzioni e del territorio nel corso dei quali si è evidenziato come la granfondo sia un volano per il turismo slow e per l’economia ricettiva del Cuneese.

L’ASD Fausto Coppi On The Road ha poi annunciato che la copertura televisiva dell’edizione 2026 sarà affidata a Sky Sport.

“Questo studio – dice Davide Lauro, presidente ASD Fausto Coppi on the road – rappresenta una pietra miliare nella storia della nostra manifestazione. Restituiamo al territorio un quadro chiaro e scientifico del valore reale de La Fausto Coppi Generali, del suo impatto e della crescita costante. È un punto di partenza per fare sempre di più e sempre meglio”. Emma Mana, vicepresidente ASD Fausto Coppi on the road sottolinea: “La sostenibilità non è uno slogan, è un impegno. Questo studio dimostra che un grande evento sportivo può essere un modello virtuoso per economia, ambiente e comunità”.