di
Gesare Giuzzi
Sotto esame le chiamate ripetute del 2017, quando la posizione dell’amico del fratello di Chiara Poggi venne archiviata: nessuno ricorda il perché di quella girandola vorticosa di telefonate
Sono 48 ore frenetiche. Telefoni che squillano, chiamate senza risposta e telefonate che si rincorrono una dopo l’altra. Sms. Un groviglio di contatti tra polizia giudiziaria e indagato che la Procura di Brescia definisce non solo «anomalo», ma la traccia a distanza di otto anni di una «trattativa». Quella che, secondo le ipotesi del procuratore Francesco Prete e della pm Claudia Moregola, sarebbe alla base dell’accordo corruttivo sulle (mancate) indagini del 2017 su Andrea Sempio e il delitto di Garlasco.
Un’inchiesta che vede oggi indagati l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e il papà del 37enne, Giuseppe Sempio.
In mezzo un vortice di prestiti e prelievi di contanti che per i pm nasconderebbe una dazione di «20 o 30 mila euro» per ottenere una rapida archiviazione.
Due settimane fa, quando il carabiniere Silvio Sapone, ex capo della squadra di pg di Pavia, era stato interrogato a Brescia, gli inquirenti gli avevano chiesto non solo della telefonata ricevuta dall’indagato Andrea Sempio alle 17.30 di domenica 22 gennaio 2017 durata oltre 5 minuti (315 secondi), ma anche di quattro chiamate sul cellulare di Sempio effettuate il giorno prima da un ignoto interlocutore dal telefono fisso della Procura di Pavia. Tutte senza risposta. In mezzo alcune chiamate, sempre rimaste mute, di Sapone dal suo cellulare privato.
Sapone dirà di «non ricordare» il motivo di quelle telefonate venti giorni prima della convocazione dell’indagato per l’interrogatorio (il 10 febbraio 2017). In quel momento, secondo i pm di Brescia, non c’erano atti da notificare né motivi per cui un investigatore dovesse chiamare un indagato per omicidio.
Ecco la sequenza: alle 10.31 e alle 10.32 qualcuno usa l’utenza fissa della Procura per chiamare Sempio sul telefonino. Alle 10.33 la stessa chiamata viene effettuata dal cellulare privato del carabiniere Sapone. Poi alle 10.35 altra chiamata dal fisso. Due minuti dopo Sapone riprova dal cellulare. Sempre nessuna risposta. Stesso tentativo alle 10.54 e ultima chiamata alle 10.58 sempre da uno sconosciuto che usa il fisso della Procura.
Alle 11.49 Sempio dà segnali di vita e riceve una chiamata dal suo legale Massimo Lovati: parlano per mezzo minuto. Alle 12.01 altra telefonata di Lovati che dura un minuto. Alle 12.46 l’ultimo tentativo (a vuoto) di Sapone sul cellulare di Sempio.
Il giorno dopo è domenica. Ma nel pomeriggio i contatti riprendono frenetici: alle 17.25 Sempio parla con il suo legale Federico Soldani per 2 minuti. Ne passano tre e Sempio chiama Sapone: la famosa telefonata di 5 minuti e 15 secondi. Subito dopo (17.37) l’indagato richiama Soldani e i due parlano per 4 minuti. Ma alle 17.43 Sempio lo ricontatta: poco più di due minuti di chiamata. Appena riaggancia, l’indagato richiama il luogotenente Sapone sul telefonino privato: 52 secondi. Non è finita. Appena riaggancia (17.51) Sempio richiama Soldani (36 secondi). Poi gli rifà una chiamata — quasi 2 minuti — alle 18.13. La Procura di Brescia ha interrogato Soldani, Lovati e Sapone ma nessuno finora ha detto di ricordare il perché di quelle chiamate.
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30 novembre 2025 ( modifica il 30 novembre 2025 | 07:10)
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