La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia ospita fino al 1° marzo 2026 una grande retrospettiva dedicata a Gastone Novelli (1925-1968), nel centenario della nascita dell’artista. Ca’ Pesaro, ospita collezioni otto-novecentesche con capolavori di Klimt, Rodin, Kandinsky, Morandi e Casorati, arricchite da donazioni recenti come la Collezione Carraro. La retospettiva su Gastone Novelli in una cornice dove le opere permanenti tracciano l’evoluzione artistica europea e italiana, dal Simbolismo al Novecento. 

La mostra Curata da Elisabetta Barisoni e Paola Bonani, in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli di Roma, l’esposizione presenta circa sessanta opere dal 1957 al 1968, inclusi due dipinti donati alle collezioni civiche: Era glaciale (1958) e Allunga il passo amico mio (1967).​

L’atmosfera artistica in cui inizia a muoversi Novelli, è quella di Cagli, Burri, Perilli, Prampolini. Dialogo da pari con le correnti artistiche internazionali più radicali. La ricerca artistica si focalizza sul rapporto tra scrittura e immagine. Il segno diventa per lui un’entità intercambiabile: può essere visiva, verbale o (più spesso) un ibrido di risonanza tra le due. Le superfici sono, in un certo modo, sempre materiche, ma domina incontrastata la scrittura (nelle sue varie forme). E’ uno scrittore/poeta di grande qualità che parla attraverso i suoi dipinti. Alterna rigore intellettuale (e formale) con un profondo senso dell’humor.

 

Un'opera dell'artista Gastone Novelli

Un’opera dell’artista Gastone Novelli (ansa)

Il percorso espositivo segue un ordine cronologico, evidenziando l’evoluzione dal concretismo degli esordi brasiliani alle suggestioni gestuali e del segno legate a “L’Esperienza Moderna”, rivista fondata insieme ad Achille Perilli. POi si configura, negli anni sessanta la poetica di Novelli, immagini e parole rivelano l’ambiguità del linguaggio, fino a un impegno etico-politico alla fine del decennio, con opere inedite o disperse riscoperte per questa esposizione. Molti materiali documentari su letteratura, amicizie con artisti e intellettuali, rendendo vivo il contesto intellettuale dell’artista.

Protagonista innovativo della pittura italiana post-bellica, Novelli dialoga con informale, neo-dadaismo e poesia visionaria del Novecento, offrendo uno sguardo contemporaneo attraverso un linguaggio senza fine. La mostra rimarrà aperta fino al primo marzo 2026, Ca’ Pesaro conferma così il suo ruolo nel riscoprire maestri originali dell’arte italiana.​