di
Mario Gerevini e Daniela Polizzi

Gran parte del pacchetto di residenze e di fabbricati commerciali (tra questi, la sede della Giorgio Armani) fa capo alla società «L’Immobiliare» di cui è diventato presidente Andrea Camerana

La capogruppo Giorgio Armani spa ha appena reso ufficiale il rinnovo del consiglio con l’ingresso di Marco Bizzarri, John Hooks e Angelo Moratti, ma il riassetto post Giorgio è stato riservatamente avviato, con alcune incisive delibere di governance e di business in un consiglio di amministrazione del 30 ottobre, anche nell’altra provincia dell’impero: l’immobiliare. Ovvero quel patrimonio di ville e proprietà di valore (yacht compreso) raccolte sotto la società «L’Immobiliare» che è un’ala del tutto autonoma dell’impero e parallela alla Giorgio Armani spa. Autonoma ma centrale, tanto che lo stilista, scomparso il 4 settembre, ha mantenuto fino all’ultimo la carica di presidente oltre che di socio unico.

La holding

Nella holding della moda venerdì 29 novembre «si è insediato il cda — ha comunicato l’azienda — nella sua nuova e definitiva composizione in linea con le disposizioni del fondatore». Pantaleo Dell’Orco presidente, Giuseppe Marsocci amministratore delegato, i nipoti Silvana Armani (vicepresidente) e Andrea Camerana, poi il riconfermato Federico Marchetti e i tre nuovi Bizzarri, ex ceo di Gucci, Hooks, top manager di Armani fino al 2011, e Angelo Moratti, erede della famiglia di petrolieri milanesi ed ex marito di Roberta Armani. La nipote nel frattempo è uscita dal cda insieme a Rosanna, sorella dello stilista.



















































Le disposizioni testamentarie

Ma il 30 ottobre scorso era stato avviato anche un riassetto della società immobiliare con un cda che ha nominato presidente il consigliere Andrea Camerana e vicepresidente la new entry Silvana Armani. Le disposizioni testamentarie dello stilista hanno cambiato l’orizzonte de «L’Immobiliare», in particolare per il regime di usufrutto sugli immobili residenziali delle società controllate. Quindi «si rende opportuno valutare — propone Ballestrazzi al cda secondo quanto si legge nel verbale della riunione — una riorganizzazione aziendale del personale … finora preposto alla manutenzione degli immobili», dal momento che la società non dovrà più farlo. A Laura Tadini, top manager del gruppo con Daniele Ballestrazzi e Michele Tacchella, sono stati conferiti i poteri per la riorganizzazione tra cui «la risoluzione unilaterale di rapporti di lavoro subordinato», «la negoziazione e pattuizione di accordi transattivi» per «la risoluzione consensuale di rapporti di lavoro subordinato con dipendenti e dirigenti della società, di ogni ordine e grado». E per gli incentivi all’esodo è stato deliberato un plafond di un milione.
Vale la pena ricordare che dopo la Giorgio Armani spa l’asset principale dell’eredità è il 2% di Essilux, 2,8 miliardi di valore oggi in Borsa. Poi ci sono gli immobili. Tra questi, la casa di St. Moritz, lasciata in nuda proprietà al nipote Andrea Camerana, con usufrutto a Dell’Orco, o gli appartamenti di New York, destinati a Dell’Orco e ai familiari Rosanna, Silvana e Andrea Camerana. Gran parte del pacchetto di residenze e di fabbricati commerciali nel centro di Milano (tra questi, la sede della Giorgio Armani) fa capo alla società «L’Immobiliare» che controlla anche le proprietà di Saint-Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria. Lo stilista ha disposto che il 75% del capitale vada ad Andrea, Rosanna e Silvana. Il restante 25% andrà sempre agli stessi, ma con usufrutto a Dell’Orco, che avrà il diritto di acquisire anche la piena proprietà. Un complicato gioco a incastri per non lasciare nulla al caso.

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30 novembre 2025 ( modifica il 30 novembre 2025 | 08:27)