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Il Tfs dei dipendenti pubblici è tornato sotto i riflettori. La nuova legge di Bilancio anticiperà di tre mesi il pagamento della prima rata, ma solo a partire dal 2027: il tempo di attesa passerà da 12 a 9 mesi. L’anno prossimo, dunque, chi vorrà ricevere prima i soldi della liquidazione dovrà continuare a rivolgersi alle banche, che dal 2020 anticipano agli statali fino a 45mila euro di Tfs a fronte di un tasso di interesse parametrato sul rendistato, indice che fotografa l’andamento di un paniere di titoli di Stato. Nel 2025 i tassi di interesse applicati dagli istituti di credito su questo tipo di finanziamenti si sono mantenuti stabilmente sopra al 3 per cento.


APPROFONDIMENTI

Anticipi in banca anche nel 2026

Quanto costerà ai dipendenti pubblici in quiescenza l’anticipo del Tfs in banca nel 2026? Tra 350 e 1500 euro, a seconda dell’importo richiesto.

Nel pubblico è previsto il pagamento differito e a rate del Trattamento, mentre nel privato i soldi della liquidazione non tardano più di qualche giorno ad arrivare sui conti correnti dei beneficiari. Le banche fissano il tasso di interesse sui prestiti agli statali sommando al rendistato un ulteriore 0,5% di spread. A gennaio il rendistato generale si posizionava al 3,1%. Oggi è al 2,9%. Il rendistato per la fascia di vita residua più breve, quella fino a un anno e sei mesi, si posiziona attualmente al 2%. Quello per la fascia di vita più lunga supera il 4,1%. Ma prendiamo come riferimento il rendistato per una fascia di vita intermedia, quella tra 6 anni e 7 mesi e 8 anni e 6 mesi, che vede il rendistato al 3%: in questo caso la spesa per gli interessi su un prestito di 45mila euro si aggira ora intorno ai 1.500 euro. Per 10 mila euro di anticipo il prezzo da pagare è di 350 euro. 

Così l’Inps velocizzerà i pagamenti

Il Tfs/Tfr è corrisposto ai dipendenti pubblici in un’unica soluzione se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro, oppure in due rate annuali quando l’importo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro, o in tre rate annuali se la cifra supera i 100.000 euro. La normativa prevede che la prima tranche di Tfs/Tfr venga liquidata dopo 90 giorni per le pensioni di inabilità o per decesso del lavoratore, mentre ne devono passare 12 in caso di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età e di servizio. Le indennità fino a 50mila euro corrisposte a dodici mesi di distanza dalla cessazione del rapporto di lavoro godono di una detassazione dell’1,5%. Al periodo di attesa previsto dalla normativa si sommano i ritardi dell’Inps. Risultato: c’è chi aspetta più di 5 anni prima di ricevere l’intero importo. Per ottenere una contrazione dei tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto ai dipendenti pubblici, l’Inps il prossimo anno interverrà sull’assetto organizzativo e sulla dotazione organica degli uffici, sia a livello centrale che territoriale. Così prevede la relazione programmatica del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto per il 2026-2028.


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