L’impatto del Superbonus sull’energia, sia in termini di risparmio energetico che in termini economici è stato enorme nel 2024. Lo conferma il rapporto 2025 sull’efficienza energetica di Enea, che definisce il Superbonus come irrinunciabile se si vuole continuare a risparmiare e a garantire l’efficientamento energetico in Italia.
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Il Superbonus è uno di quegli strumenti di cui, probabilmente, non si smetterà mai di parlare, anche quando si pensa che sia giunta la sua ora definitiva. La bozza di Legge di Bilancio lo prolunga per un altro anno, ma con limiti e restrizioni molto vincolanti, ma la sua azione continua a farsi sentire sullo sviluppo energetico italiano.
A dirlo è il rapporto 2025 sull’efficienza energetica di Enea, dove si legge che proprio grazie al Superbonus 110% in Italia nel 2024 sono stati risparmiati 4,5 Mtep (unità di misura che confronta l’energia in tonnellate di petrolio), equivalenti a 1 miliardo di euro.
Si tratta di una cifra enorme, a cui si deve aggiungere anche il risparmio prettamente economico che gli italiani hanno riscontrato in bolletta grazie all’efficientamento energetico. Da questi dati emerge forte e chiaro come il Superbonus rappresenti ancora una misura irrinunciabile per l’economia e lo sviluppo energetico italiano.
L’impatto del Superbonus sull’energia
Author: Tumisu | Pixabay
Il Superbonus nasce dall’impulso del Governo Conte II, e sin dalla sua prima apparizione ha fatto molto parlare di sé. Il Governo Meloni però, ha deciso di eliminarlo e di mandarlo in esaurimento. Questa scelta, stando ai dati del rapporto 2025 di Enea sull’efficienza energetica, potrebbe rivelarsi quanto mai errata.
Proprio grazie al Superbonus 110%, infatti, l’Italia è riuscita a risparmiare un vero e proprio tesoretto pari a 1 miliardo di euro in un anno, equivalente al consumo totale annuo di ben 4 milioni di abitazioni. Come sottolinea il report, senza il Superbonus questo risparmio verrà meno, anche all’aumentare degli effetti del Bonus Casa e dell’Ecobonus, che arrivano rispettivamente a:
- 0,150 Mtep (meno di un decimo rispetto al Superbonus);
- 0,161 Mtep.
Questo vuol dire che, senza misure paragonabili al Suprebonus in termini di efficienza, non si potranno raggiungere gli obiettivi del Piano energetico nazionale (Pniec), che fissa a 10,6 Mtep l’anno il risparmio atteso nel 2030. Come si legge nella prefazione del report della presidente di Enea, Francesca Mariotti:
“L’efficienza energetica contrasta la povertà energetica, riducendo il peso delle bollette sulle famiglie vulnerabili. Inoltre, le misure attuate hanno consentito un risparmio complessivo di 1.746.884 MWh/anno e una produzione di energia da fotovoltaico pari a 825.715 MWh/anno”.
La povertà energetica in Italia
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L’impatto del Superbonus in Italia è stato estremamente positivo, ma nonostante ciò il Governo Meloni ha deciso di smantellare la misura e di mandarla in esaurimento. Questa non è affatto una buona notizia per gli italiani poiché, come sottolinea anche il Sole 24 Ore:
“tutte le misure che hanno contribuito all’efficientamento degli edifici alleggeriscono il costo della bolletta energetica e hanno prodotto una consapevolezza diffusa rispetto all’importanza del risparmio sull’energia”.
L’Italia versa ancora in una situazione negativa dal punto di vista della povertà energetica, poiché, come riporta Eurostat, il 9% delle famiglie italiane non riesce ad accedere a servizi energetici domestici essenziali, come il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione e l’uso degli elettrodomestici ad un costo sostenibile. Con questi dati alla mano, viene spontaneo chiedersi se è davvero il caso di eliminare il Superbonus, oppure è necessario prolungarlo o, in alternativa, trovare nuove soluzioni che puntino nella stessa direzione.
L’impatto del Superbonus sull’energia: foto e immagini