Il giovanissimo Jakob Omrzel, classe 2006, quest’anno si è fatto notare da tutto il mondo, vincendo il Giro Next Gen e, forse cosa ancora più sorprendente, il campionato nazionale sloveno elite. Prestazioni che per la prossima stagione gli sono valse il grande salto, dalla development alla prima squadra della Bahrain Victorious.
In attesa di vederlo in azione nel WorldTour nel 2026, per scoprire qualcosa di più del nuovo campioncino sloveno, abbiamo contattato Paolo Longo Borghini, che lo segue da vicino in qualità di uomo Northwave. L’azienda veneta si è infatti legata ad Omrzel con un nuovo contratto che li legherà per i prossimi quattro anni.


Paolo, perché avete scelto di mettere sotto contratto Omrzel?
In realtà era già con noi da due anni. Lui è sotto contratto con i Carera e noi abbiamo un ottimo rapporto con loro, ce l’hanno proposto quando correva alla continental del Bahrain. Sappiamo che quella è un’età difficile per i ragazzi, per questo abbiamo sempre cercato di aiutare i giovani, già dai tempi di Ganna. Questa scommessa fatta tempo fa ci ha portato ad avere tra noi il vincitore del Giro Next Gen e dei campionati nazionali sloveni, quindi in questo caso è stata una scommessa ottima.
Quindi rinnovare il contratto è stato quasi automatico?
Sì, abbiamo deciso di rinnovare il contratto a lungo termine, diciamo per l’intera durata di quello che ha con il team. Un segnale del fatto che non vogliamo mettere assolutamente pressione ad un ragazzo così giovane, dargli fiducia nel futuro. Siamo sicuri che i numeri li ha, ma non vogliamo creare altra pressione in un mondo che ne ha già abbastanza. E’ anche la stessa l’idea che la squadra ha per lui.


Che tipo di corridore può diventare secondo te?
Quando sei giovane e sei così forte, vai bene un po’ dappertutto. Poi tra i professionisti dovrà trovare la sua dimensione, com’è normale. lo lo vedo molto bene per le corse a tappe, non a caso ha vinto il Giro Next Gen che è già una corsa di altissimo livello
Parliamo del materiale. Che scarpe utilizza Omrzel?
E’ un ragazzo che sa cosa vuole, fino dagli anni passati non ha mai avuto problemi né chiesto personalizzazioni particolari. Usa le scarpe standard, quelle che chiunque può trovare in negozio, anche se le sue come tutte quelle dei professionisti, le assembliamo noi in azienda. Il modello che usa è la Veloce Extreme, il nostro top di gamma da strada. La stessa che usano Ganna e i suoi compagni di squadra Caruso e Mohoric.


Invece umanamente com’è, tu che l’hai conosciuto?
Ti dà l’idea di essere un ragazzo molto riservato, quasi in soggezione di fronte ad uno staff tecnico come il nostro. Poi parlandoci invece è molto interessato e molto maturo. Come dicevo: si vede che sa quello che vuole. E’ molto pacato ma sotto ha una gran voglia di sapere, si interessa dei dettagli tecnici, vuole capire, non è che ogni cosa gli vada bene. Questo è utile anche a noi, sappiamo che ora dobbiamo essere al 110 per cento, dobbiamo sempre arrivare al top dal punto di vista tecnico.
Esservi legati ad uno dei più importanti prospetti del futuro sembra indicare che ci riuscite…
La nostra è un’azienda abbastanza piccola, non siamo dei giganti come altri nostri competitor, ma siamo molto contenti dei risultati che riusciamo a raggiungere. E’ frutto anche del rapporto familiare che instauriamo con gli atleti. Riusciamo a mettere a loro agio i ragazzi e questo è un aspetto molto importante.


Oltre alla Veloce Extreme Omrzel avrà in dotazione altri modelli?
Il modello è quello, ma ci saranno delle grandi novità per il prossimo anno. Ci stiamo già lavorando con i ragazzi, per ora non posso dire di più. Se non che ci impegniamo per essere sempre all’avanguardia in un mondo che va velocissimo e che è sempre più spinto in ogni dettaglio.
Come azienda puntate a qualche risultato particolare per il 2026? Magari iniziando dalla Sanremo con Ganna…
Abbiamo con noi campioni che ci permettono di pensare in grande sia nelle classiche che nelle tappe dei grandi giri. Per esempio crediamo molto in De Lie che ha fatto un bel finale di stagione. E certamente anche in Filippo, non solo per la Sanremo, ricordiamoci che l’anno scorso per poco non vinceva la Tirreno-Adriatico. Ma anche Mohoric, che ha avuto un’annata non facile ma sappiamo di cosa è capace, certamente non vedrà l’ora di mettersi di nuovo in mostra. Come anche lo stesso Omrzel. Sempre senza mettergli nessuna pressione, naturalmente. Ma perché no, in una corsa minore potrebbe già iniziare a farsi vedere tra i grandi.