di
Stefania Longhini

Altopiano, piste aperte dal 6 dicembre. Alle Melette un progetto da oltre quattro milioni

La stagione dello sci in Altopiano ad Asiago inizierà sabato 6 dicembre. La neve e il freddo dei giorni scorsi hanno favorito la preparazione del terreno e la produzione di neve artificiale, sia ad alta che a bassa quota. A prescindere da come evolveranno le condizioni meteo, resta assicurata l’apertura degli impianti al comprensorio delle Melette. 

Mellette, il nuovo impianto

L’annuncio, che fa felici tutti gli appassionati dello sci, sia residenti che turisti, arriva dal presidente della società Skiarea e amministratore unico della società operativa Melette 2000 Andrea Rigoni. La stazione sciistica galliese da quest’anno può contare infatti su un nuovo impianto per l’innevamento programmato che consentirà di produrre neve artificiale anche con temperature fino a 4 gradi sopra lo zero. La festa dell’Immacolata, negli anni d’oro del turismo, segnava sempre l’avvio della stagione turistica invernale; non così negli inverni più recenti dove le condizioni meteo, con mancanza di precipitazioni nevose anche nella zona alta dell’Altopiano e con temperature che non consentivano la messa in funzione dei cannoni, lasciavano gli operatori e di conseguenza i fruitori delle piste nella più totale incertezza. «Ora possiamo guardare con serenità al futuro e stabilire con certezza la data di messa in funzione degli impianti – spiega Rigoni – grazie a questo intervento che ci garantisce anche l’acqua necessaria per produrre la neve. Il tutto con una ricaduta molto positiva su tutto il territorio». Attraverso una nuova condotta, l’acqua della sorgente del Packstall, dismessa da Etra e data dal Comune in gestione alla società della Ski area, può essere portata agevolmente fino al bacino idrico, con una capacità di 20.000 metri cubi, posizionato in quota e ora dotato di una nuova membrana di copertura e di una cabina elettrica di ultima generazione. Meletta di mezzo, Longara e Meletta davanti, oltre al campo scuola, sono le piste che potranno essere innevate per questa stagione; per il prossimo anno si arriverà alla copertura anche di Ronchetto e Slapeur. L’investimento per questo intervento è stato molto importante, possibile grazie ad un contributo del Ministero del Turismo.



















































Investimento da 4,2 milioni

«L’investimento complessivo – spiega Rigoni – è di 4, 2 milioni. Il contributo del ministero copre il 70% della spesa. Si tratta di un investimento strategico che risponde alle sfide climatiche e assicura un futuro più prospero e stabile per tutto il comprensorio, oltre a garantire agli sciatori piste sempre aperte nei periodi chiave come, ad esempio, le festività natalizie». «Un altro particolare positivo – aggiunge Rigoni – è che sia le pompe che i generatori per l’impianto funzionano ad elettricità. Vengono dismessi i generatori a gasolio, con un vantaggio notevole per la sostenibilità della gestione dell’innevamento».

La sostenibilità è una delle parole chiave che contraddistinguono l’intervento. La condotta idrica è tutta interrata ed è stata posata per la maggior parte a lato della strada, dunque senza abbattimento di alberi. «Proprio la sostenibilità del progetto, che prevede anche l’utilizzo dell’acqua che arriva in quota per fornire le malghe della zona e, in futuro, anche per l’innevamento dell’anello di fondo di Campomulo, è il fattore per cui è stato premiato dal ministero del Turismo».


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25 novembre 2025 ( modifica il 25 novembre 2025 | 16:41)