Bologna, 30 novembre 2025 – “Domani presenterò un ordine del giorno per ritirare la cittadinanza onoraria conferita a Francesca Albanese”. Non usa mezzi termini Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega a Bologna, dopo le recenti dichiarazioni della relatrice Onu per i Territori palestinesi occupati.
“Condanniamo con la massima fermezza le dichiarazioni rilasciate da Francesca Albanese in relazione all’assalto contro la redazione de La Stampa, ambigue e che sembrano insinuare, anche solo indirettamente, una sorta di “monito” nei confronti dei giornalisti – spiega l’esponente del Carroccio –. Qualsiasi affermazione che possa essere interpretata come una giustificazione, attenuazione o “lezione” nei confronti della stampa, specie in un momento storico in cui i giornalisti vengono aggrediti, minacciati o uccisi in ogni parte del mondo, è semplicemente irricevibile”.

Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Bologna
Il consigliere di minoranza, nella sua nota, ribadisce l’importanza della libertà di stampa. “La stampa dev’essere sempre libera, rispettata e tutelata – sottolinea –. Non esiste contesto, né all’estero né in Italia, in cui la violenza contro chi svolge il proprio lavoro di informazione possa essere relativizzata o utilizzata come argomento politico. Proprio per questo, oggi si conferma quanto abbiamo più volte segnalato: la concessione della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese è stato un errore. Un errore grave, di cui la città non può farsi carico”. L’esponente del Carroccio si rivolge quindi direttamente al primo cittadino Matteo Lepore. “Chiediamo al sindaco di prendere atto della situazione, di riconoscere la leggerezza di quella scelta e di procedere al ritiro immediato della cittadinanza onoraria – conclude –. Al tempo stesso, gli chiediamo di presentare scuse formali alla città che non merita di vedere associato il proprio più alto riconoscimento civico a dichiarazioni di tale natura. Il titolo di cittadino onorario rappresenta i valori più alti della nostra comunità: libertà, democrazia e rispetto della stampa. Non può essere attribuito a chi esprime posizioni che generano divisione, ambiguità o che possano prestarsi, anche solo nella percezione pubblica, a una normalizzazione della violenza. La città merita chiarezza, coerenza e rispetto. E oggi più che mai, ha bisogno di una guida che sappia riconoscere i propri errori e porvi rimedio”.
“Come capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, non posso non rilevare le evidenti contraddizioni del Partito Democratico e del sindaco Lepore. Albanese era la stessa persona anche quando il Comune di Bologna, con il Pd in prima fila, ha scelto di conferirgli la cittadinanza onoraria. Oggi, però, quelle stesse forze politiche fingono improvvisamente di scoprire ciò che era già noto, parlando di ‘incompatibilità’ sottolinea invece Marta Evangelisti –. Siamo tutti chiamati a condannare con nettezza qualunque episodio di violenza o intimidazione, ma non è accettabile che il Pd utilizzi ogni occasione per riscrivere le proprie scelte e scaricare responsabilità sugli altri. Lepore e il suo partito dovrebbero interrogarsi sulle loro valutazioni iniziali, invece di trasformare una questione seria in un esercizio di propaganda. Bologna merita coerenza e serietà, ma soprattutto fermezza nei confronti di chi non rispetta le regole. A questo punto, la cittadinanza onoraria o viene revocata, oppure perde completamente significato”.
Il centrosinistra e le dichiarazione di Andrea De Maria
Le dichiarazioni di Albanese suscitano reazioni anche nel centrosinistra, con la ferma condanna del parlamentare dem Andrea De Maria.

Andrea De Maria, parlamentare del Partito Democratico
“Le parole di Albanese sull’assalto squadristico alla sede de La Stampa sono inaccettabili – sottolinea con fermezza il parlamentare dem –. E francamente sono incompatibili con la cittadinanza onoraria di Bologna, città Medaglia della Resistenza, che dovrebbe ricevere. Una città che, nella sua storia, si è sempre battuta per la libertà di opinione e di espressione, contro ogni forma di violenza e di intolleranza”.
Parole che, anche in questo caso, non lasciano spazio a interpretazioni. Un messaggio chiaro all’Amministrazione comunale bolognese.
Cosa aveva detto Francesca Albanese
Questa volta a far discutere è stato il commento di Albanese relativamente al vile attacco alla redazione de La Stampa a Torino da parte di manifestanti Pro Pal. La giurista l’ha sì condannato, ma poi ha precisato creando un polverone: “Non bisogna commettere atti di violenza nei confronti di nessuno – ha detto – ma al tempo stesso che questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del nuovo lavoro e, se riuscissero a permetterselo, facendo anche un minimo di analisi e contestualizzazione”.
Come funziona la revoca della cittadinanza onoraria
Nei Comuni che hanno adottato un regolamento sulla cittadinanza onoraria spesso vi è una esplicita norma sulla revoca della stessa che va disposta in relazione alla sopravvenuta carenza dei requisiti che ne avevano giustificato il conferimento o quando l’insignito se ne renda indegno. La formula più diffusa è quella della sopravvenuta indegnità senza alcuna specificazione o tipizzazione relativa a tale indegnità. E’ da ritenere che gli ampi margini di discrezionalità, ed in larga parte di insindacabilità, che ha il Comune nel concedere la cittadinanza onoraria abbiano come pendant una analoga discrezionalità nella revoca che ovviamente deve essere adeguatamente motivata.