La stagione della Guerri Napoli è iniziata tra sentimenti contrastanti.
All’entusiasmo per la nuova proprietà ha fatto, parecchio, da contraltare una vena di scetticismo ed incertezza figlia di una stagione precedente in cui la salvezza è arrivata solo dopo una rimonta andata oltre ogni più rosea previsione.
Alessandro Magro si è rimboccato le maniche, ha accettato di attendere, pur di avere i giocatori più congeniali alla sua idea di gioco, e non ha fatto drammi quando, alla prevedibile sconfitta in quel di Bologna, è seguito lo stop casalingo con Trieste.
Certo, i playoff non sono un sogno, sono un mix tra ambizione ed obiettivo e questo, in una piazza come Napoli, è un peso da portare perché basta poco per far scattare i mugugni, poco importa se la palla la devi tirare in una porta o far entrare in un canestro.
La casella delle vittorie è stata inaugurata alla terza giornata con il blitz in quel di Treviso, subito dopo è arrivato il successo ai danni di Reggio Emilia, prima dello stop contro Trapani.
Segnali di crescita arrivano alla BTS Arena, gli azzurri superano Trento in un finale punto a punto in cui Naz Mitrou-Long risolve la pratica prima con la tripla, poi con una difesa che forza il quinto fallo di Khalif Battle, fino a quel momento causa di enormi grattacapi.
Dopo la sconfitta casalinga al cospetto della capolista Brescia, utile a far tornare tutti con i piedi per terra, la Guerri ha superato Sassari, chiudendo questo primo terzo di stagione con 4 vittorie e 5 sconfitte.
Il successo sulla Dinamo, però, è arrivato senza Mitrou-Long.
L’esterno canadese di passaporto ellenico è stato tenuto precauzionalmente a riposo per alcuni problemi fisici, coach Magro non ha voluto rischiarlo nonostante il giocatore si fosse messo a disposizione.
La risposta della squadra, priva del suo leader tecnico, è stata più che soddisfacente.
Un buon bilancio, quindi, per la Guerri, visto anche il calendario che l’ha vista affrontare gran parte delle migliori.
Alla ripresa gli azzurri torneranno al PalaCarnera 4 anni dopo quella memorabile serata di giugno in cui conquistarono la Serie A.
Fisicità
Napoli è il terzo miglior attacco del campionato all’interno dell’area con il 57,7% di realizzazione, dietro soltanto a Virtus Bologna e Olimpia Milano. Gli azzurri confermano questa caratteristica anche nelle statistiche per falli subiti, 22,9 a partita, merito, tra gli altri, di Rasir Bolton, ben 4,5 le infrazioni subite di media grazie alle sue penetrazioni.
I partenopei ottengono queste cifre nonostante un coinvolgimento marginale del frontcourt, eccezion fatta per Simms. Sia Ed Croswell che Guglielmo Caruso devono spesso costruirsi da soli il proprio fatturato offensivo, anche i pick and roll sono, soprattutto con Naz Mitrou-Long in campo, costruiti principalmente a vantaggio degli esterni.
L’altro grande segnale della fisionomia azzurra è la stagione, finora, di Savion Flagg. L’ala texana fattura 14,7 punti e 5,7 rimbalzi ad allacciata di scarpe, il tutto nonostante le percentuali al tiro dall’arco (27%) non siano incoraggianti, anche se molto pesa l’1/9 della gara con Sassari.
Napoli, inoltre, si fa notare sia per il numero medio di palle recuperate, 7.6, dato che la pone al secondo posto dietro alla sola Trapani, che per rimbalzi catturati, 35.7 totali.
Qui il dato si fa interessante, infatti nessuno dei due pivot azzurri è nei primi tre in questa voce statistica, guida Simms con 6.1 carambole catturate di media, seguito da Flagg (5.7) e Mitrou-Long (5.6).
Proprio la combo ex Brescia è la ciliegina sulla torta, lunghe leve, atletismo e velocità l’hanno reso il profilo giusto per avere le chiavi della squadra. Dalla sua ulteriore crescita passeranno le ambizioni di coach Magro.
Perimetro ostile
32.2%, queste le statistiche che fanno storcere il naso quando la palla si prova a metterla dentro da oltre i 6,75m.
Solo tre giocatori con almeno 3 tentativi a partita a superare il 30% dal perimetro, Simms con il suo 48.7%, Mitrou-Long con il 39.5% e Ishmael El-Amin con il 31%. Sorprende, in negativo, la scarsa precisione di Bolton. L’ex Spartak Subotica tira con il 16,7% su 3 tentativi, la metà del suo peggior anno, quando ne metteva a referto il 31,4% ad Iowa State.
Anche Savion Flagg sta rendendo al di sotto delle sue possibilità, il 27% al tiro pesante rappresenta il suo peggior dato in carriera, sotto anche al 29,6% del suo quarto anno a Texas A&M.
Infine El-Amin. La crescita vista nelle ultime gare ha aggiustato le cifre ma queste, anche in questo caso, restano le peggiori da quando calca i parquet; l’attuale 31% è sotto anche al 31.7% fatturato nel suo ultimo anno a Ball State.
La buona notizia per coach Magro è che tutti e tre sono a disposizione durante la pausa. Aprire il campo sarà necessario per fare il definitivo salto di qualità.
Conclusione
Napoli, numeri alla mano, è nella posizione che ci si poteva attendere, pronta ad approfittare di qualche passo falso di chi è davanti per prendersi le Final Eight. La squadra è ancora under construction ed in cerca degli equilibri definitivi ma ha sempre migliorato le proprie prestazioni con il passare delle partite.
Servirà pazienza, una fiduciosa pazienza.
