di
Candida Morvillo
Il conduttore: «Riempio ogni spazio, non mi tengo il quarto d’ora di cuscinetto tra due impegni. Ho deciso di correggermi dopo un disastroso ingresso in una riunione»
Marco Liorni, anni e anni di tv live, da Verissimo a Vita in diretta, e si definisce ritardatario cronico?
«Lo sono di indole, il fatto è che ogni minuto lo devo sfruttare. Riempio ogni spazio, non mi tengo il quarto d’ora di cuscinetto fra due impegni. Ora, però, ho imparato. Sul lavoro, sono diventato puntualissimo. All’Eredità, quando capita di anticipare le registrazioni, si fanno le scommesse sulla mia puntualità. L’ispettore di studio ha vinto cento euro grazie a me».
Per gli scienziati, lei sarebbe ritardatario perché «policronico»: fa troppe cose insieme.
«Infatti, sono scoppiato, non è che stai bene se sei sempre sul filo dei minuti. È uno stress».
Quando e perché ha deciso di correggere l’indole del ritardatario?
«Anni fa: il giorno in cui sono arrivato in ritardo a una riunione importante e mi sono davvero vergognato. C’erano tutti: direttore, vicedirettore, autori, scenografo, coreografo, tutti già seduti. L’attimo di silenzio in cui sono entrato e tutti si sono girati verso di me è stato imbarazzante».
Che cosa l’aveva fatta tardare?
«Non me lo ricordo, niente di particolare. Erano anche tempi in cui l’orario delle riunioni era considerato più aleatorio. Oggi, non è più così e lo preferisco: la puntualità è una forma di rispetto verso gli altri».
Puntuale sul lavoro, ma nella vita è ancora ritardatario?
«Riempio sempre tutto il tempo, ma mi tengo un quarto d’ora di margine, mentre sul lavoro, il doppio, il triplo… Se arrivo in anticipo, col telefonino ci sono cose che posso comunque fare. Per esempio, trovo finalmente il tempo per chiamare gli amici».
L’annuncio di Capodanno 2026 lo darà puntuale?
«Quello mi sento di garantirlo».
30 novembre 2025 ( modifica il 30 novembre 2025 | 22:01)
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