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Candida Morvillo
L’attrice, premiata due volte con il David di Donatello: «Mi definisco una ritardataria tardiva. Lo sono diventato a causa di Roma (e grazie ai figli). Una volta arrivai in ritardo a un provino con Nanni Moretti»
Barbora Bobulova, due David di Donatello per Cuore Sacro di Ferzan Ozpetek, film e serie tv come Maria Josè e Coco Chanel, il film «Separazioni» di Stefano Chiantini appena presentato al Torino Film Festival, si definisce «una ritardataria tardiva».
Cos’è una ritardataria tardiva?
«Il fatto è che di mio, sarei puntuale. Ma quando trent’anni fa sono arrivata a Roma da Bratislava, mi sono accorta che ero sempre la prima ad arrivare, sempre quella che aspettava gli altri. Poi, ho capito che a Roma è quasi impossibile arrivare in orario: i mezzi funzionano poco, i taxi non si trovano, il traffico è congestionato. L’ansia della puntualità in quelle condizioni era uno stress inutile. Mi sono pure permessa di arrivare tardi a un provino con Nanni Moretti. Che però ho scoperto essere puntualissimo. Non è stato un bel momento».
Cos’è successo?
«Avevo due minuti di ritardo e già mi chiama la sua assistente: dove sei? Io: scusatemi, sono dietro l’angolo. Volevo sprofondare».
Nanni però la prese. Era per «Il Sole dell’avvenire»?
«Sì, forse perché anche Vera, il personaggio, era ritardataria. E poi, sono diventata ritardataria da quando ho i figli: da single, è più facile essere puntuale. Se li hai, non riesci mai a uscire di casa in orario».
La parte puntuale di lei, invece, da cosa dipende?
«Credo dall’educazione. E poi mi piace prima perché mi dà modo di ambientarmi, mi sembra di essere in vantaggio sugli altri. Anche svegliarmi all’alba mi dà quella sensazione».
La scienza dice che chi ha l’orologio biologico allineato ai ritmi diurni è più puntuale dei nottambuli.
«Vede? Io la mattina sono al meglio. Arrivare sul set alle sei non mi pesa».
30 novembre 2025 ( modifica il 30 novembre 2025 | 22:01)
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