Una settimana perfetta per Raffaele Palladino, che dopo il successo in Champions può finalmente festeggiare anche il ritorno ai tre punti in casa. Il tecnico nerazzurro, nel post-partita, non nasconde la soddisfazione per il momento e per l’atteggiamento del gruppo.

«Sì, è stata una bella settimana – esordisce ai microfoni di Sky – una vittoria in Champions e poi ovviamente la vittoria davanti ai nostri tifosi, che mancava da un po’. È stata una giornata molto importante perché ho visto tutto il gruppo coinvolto». Palladino insiste più volte sulla coesione ritrovata: «Sono un grande gruppo di ragazzi fantastici, dentro a tutto quello che gli proponiamo. Oggi hanno dato una risposta di grande motivazione».

Il tecnico riconosce le insidie della sfida: «Non era facile: la Fiorentina è una squadra viva, con voglia di fare risultato. Abbiamo avuto pazienza e creato tante occasioni. Potevamo anche prendere gol, ma siamo stati cinici e sono molto soddisfatto di non aver subito reti».

«Voglio questa mentalità»

Palladino si focalizza poi sull’identità di gioco: «Voglio questa mentalità, voglio questa Atalanta, voglio questo dna che abbiamo ritrovato. La strada è quella giusta».

Alla domanda se questa Atalanta sia sempre più «la sua», Palladino frena: «Il merito è dei ragazzi. Io ho portato le mie idee e i miei principi, ma quando arrivi in un ambiente che vive un cambio di allenatore, l’umore non è dei migliori. Ho cercato subito dialogo, sintonia, anche un rapporto quasi di amicizia». E ancora: «Li ho responsabilizzati, ma senza un grande gruppo tutto questo sarebbe stato impossibile in così poco tempo, sono davvero molto soddisfatto. Ho cercato di dare un’identità immediata. Non era facile dopo risultati non positivi, e non ho certo la bacchetta magica. Ho dato poche cose chiare».

Il merito è dei ragazzi

Il tecnico loda ancora una volta la partecipazione del gruppo: «Il merito è dei ragazzi: ascoltano, lavorano, fanno tutto quello che c’è da fare. Sono tutti coinvolti, dal primo all’ultimo. Anche chi non gioca: in panchina incitavano i compagni, e questo mi piace. Lo spirito deve essere questo, la mentalità deve essere questa».

Qualche rischio difensivo c’è stato, ma Palladino non se ne preoccupa più di tanto: «Sì, ci siamo presi qualche rischio dietro, perché la Fiorentina ha giocatori forti come Piccoli, Kean e poi Gudmundsson. Ma mi è piaciuto il coraggio della squadra».