Senza di lui solo due clean sheet per la Juve, da fine settembre a questa parte. Ma non basta certo un freddo dato per inquadrare il valore di Gleison Bremer per i bianconeri. Il peso specifico del brasiliano è enorme. E va di pari passo con la sua leadership in campo, con l’autorevolezza che gli serve per guidare la difesa. Dopo l’1-1 contro l’Atalanta, condizionato dalla sua prematura uscita dal campo, non si è più visto. Di nuovo per colpa del ginocchio. Il 14 ottobre il brasiliano è stato operato al ginocchio sinistro a Lione: Bremer si era sottoposto alla meniscectomia artoscopica selettiva del menisco mediale. Un infortunio che comportava tempi di recupero stimati tra le 6 e le 8 settimane all’incirca. Finora la tabella di marcia non ha subito intoppi, ma la cautela può far slittare il ritorno: Gleison sta sempre meglio e la settimana prossima può nuovamente affacciarsi alla Continassa per lavorare in gruppo. Sperando di strappare una convocazione in extremis per il Pafos. Non per giocare, ma per iniziare ad assaporare nuovamente le emozioni del campo.

Le prossime tappe

Non vede l’ora, del resto, di aiutare la Juve e sentirsi di nuovo indispensabile. I primi minuti, invece, confida che possano essergli riservati da Spalletti in campionato tra Bologna e Roma: obiettivo realizzabile, ma da monitorare giorno dopo giorno. Proprio perché col ginocchio non si scherza, non con un giocatore che si è sottoposto a due interventi in meno di un anno. Seconda metà di dicembre nel mirino, dunque. Per poi puntare dritto alle tappe importantissime per la Juve, che si snoderanno tra le festività natalizie e le settimane conclusive di gennaio. Se tutto dovesse procedere per il meglio, sarà la notte del Dall’Ara quella del ritorno in campo di Bremer. Con Spalletti il dialogo è fitto, così come quello con lo staff medico. I lavori svolti negli ultimi giorni alla Continassa confermano i progressi del brasiliano sul piano fisico. Poi, ovviamente, dovrà garantirsi una soglia di minutaggio accettabile e competitiva nell’immediato. Sebbene Lucio non abbia fretta: Gleison è un elemento strategico anche per un potenziale passaggio alla difesa a quattro, ma il tecnico e la stessa Juve non intendono accelerare i tempi.

Bremer spera di vedere un progresso dietro l’altro

Bisognerà ascoltare ogni tipo di sensazione dell’ex Toro, che dovrà essere sempre meticoloso su questo particolare. Una ricaduta, infatti, va evitata ad ogni costo. Spalletti spera di recuperare un po’ di personalità all’interno del gruppo attingendone una buona dose proprio dal centrale, che sotto l’albero di Natale non vorrebbe nient’altro che la continuità a cui ambisce. Certamente di più di un rientro affrettato. I prossimi step sono chiari: appurare se possa essere disponibile per essere convocato per il Pafos e iniziare a mettere minuti nelle gambe in campionato tra Bologna e Roma. Venti giorni in cui Bremer spera di vedere un progresso dietro l’altro: chiede solo un po’ di normalità, per tornare a guidare la Juve. Spalletti lo attende a braccia aperte. Suo malgrado, però, non lo potrà portare a Napoli.

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