Il mese di dicembre si apre per la Virtus Bologna con una sensazione precisa: sarà un passaggio chiave, probabilmente decisivo, per comprendere quali saranno le reali ambizioni stagionali. Il ritorno alla Fiera, lasciato alle spalle il caldo abbraccio del PalaDozza, coincide infatti con un calendario fittissimo e ad altissimo coefficiente di difficoltà, una sequenza di nove partite – cinque in casa e quattro in trasferta tra Eurolega e LBA – che dirà molto sul valore della squadra di Dusko Ivanovic.
In Eurolega la Virtus entra nella fase più impegnativa della stagione: si riparte il 5 dicembre contro il Dubai, poi arriveranno Hapoel Tel Aviv e Olympiacos, tre partite casalinghe che possono ridisegnare la classifica. Il tutto mentre incombe una double week da brividi a Belgrado, contro Partizan e Stella Rossa: due trasferte di fuoco in cui strappare anche solo una vittoria avrebbe un peso enorme sia per la corsa play-in, sia per il morale del gruppo. L’Eurolega non lascia respiro, e dicembre può essere il mese in cui la Virtus consolida i miglioramenti già emersi dopo un primo terzo di stagione sorprendente: rispetto al 2-11 dello scorso anno, il record di 6-7 fotografato alla sosta non è solo un cambio di passo, ma un’inversione di tendenza netta e tangibile.

Tra Eurolega e LBA: il mese degli esami veri

In questo intreccio di sfide continentali s’innesta un percorso LBA tutt’altro che comodo. Finora i bianconeri hanno affrontato squadre di bassa classifica, ma ora iniziano gli esami veri: Tortona, la trasferta di Milano, Brescia e l’insidioso viaggio a Trieste per chiudere l’anno. Un percorso che non permette cali di tensione e che richiederà una gestione delle energie impeccabile, anche in virtù del rientro tanto atteso di Alen Smailagic, che il club spera di recuperare già per la gara contro Dubai. La sua presenza resta fondamentale per gli equilibri interni e per le rotazioni dei lunghi, un punto nevralgico nell’impianto tecnico di Ivanovic.
La pausa nazionali ha permesso di lavorare finalmente in continuità, e la Virtus arriva a dicembre con l’idea chiara di dover migliorare soprattutto nella gestione dei momenti delle partite: meno blackout, più lucidità sui 40 minuti, soprattutto in Eurolega dove ogni passaggio a vuoto pesa come un macigno. Allo stesso tempo, dicembre dovrà essere il mese della crescita dei nuovi arrivi e delle scommesse tecniche: dai passi sempre più sicuri di Karim Jallow, alla progressione di Luca Vildoza, fino alla piena affermazione – più che “consacrazione” – di Aliou Diarra e Derrick Alston Jr., due giocatori che stanno progressivamente allargando il proprio impatto su entrambe le metà campo.

Novembre alla lente delle statistiche

Il mese di novembre, letto attraverso la lente delle statistiche, ha fornito indicazioni importanti che la Virtus dovrà capitalizzare. Su tutte spicca la leadership realizzativa di Carsen Edwards, miglior marcatore bianconero con 16.4 punti di media, ormai divenuto la principale fonte offensiva della squadra: dalle sue scelte e dalla sua continuità passeranno inevitabilmente molte delle fortune virtussine nel prosieguo della stagione. Accanto a lui si muovono due registi che stanno offrendo un contributo crescente: Luca Vildoza, che ha chiuso novembre con 5.3 assist di media, e Alessandro Pajola, capace di produrne 4.9 con un’efficienza sempre più solida. Non solo: Vildoza ha dominato anche la voce delle palle recuperate con 1.8 di media, staccando in maniera netta tutti gli altri compagni (il secondo è Jallow con 0.8), segno della sua capacità di incidere notoriamente non solo in regia ma anche nell’aggressività difensiva.
Il giocatore più efficiente è stato Momo Diouf, un fattore spesso silenzioso ma statisticamente eccezionale: 10 punti di media con un irreale 69.6% dal campo, 15.5 di efficienza e soprattutto un impressionante individual net rating di +20, segno di un impatto tangibile su entrambi i lati del campo. La sua presenza nei quintetti produttivi è un punto di riferimento tecnico che Ivanovic dovrà preservare.
Molto positivo anche Matt Morgan, trascinatore offensivo capace di garantire 12.5 punti con un ottimo 43.6% dal campo e soprattutto un 95% ai liberi, arma chiave nei finali punto a punto. Il suo usage è alto (36.5%), ma il rendimento resta efficiente, un segnale di maturità.
Capitolo Jallow: novembre certifica la sua crescita come two-way player di livello europeo. Chiude con 9.1 punti di media, un sorprendente 73.2% da due, e un net rating individuale di +13.9. Dati che raccontano un giocatore sempre più inserito nei sistemi bolognesi, capace di impattare senza monopolizzare il pallone.
Tra i giovani italiani, da segnalare i progressi continui di Saliou Niang, molto produttivo nelle sue uscite (11.5 di efficienza media), e la solidità difensiva di Pajola, il cui defensive rating (118.5) resta un punto cardine nelle gerarchie della squadra.
Attorno a questi leader tecnici sta emergendo un gruppo compatto che novembre ha contribuito a definire, anche attraverso numeri significativi: dall’efficacia crescente di Diouf, Niang e Morgan, ai segnali positivi di Diarra e Alston Jr., fino al ritorno progressivo di Smailagic.
È un mosaico in costruzione, e dicembre rappresenta il mese perfetto per testarne la solidità contro avversari di livello e in un ambiente – la Fiera – che il popolo bianconero è pronto a riempire con entusiasmo rinnovato.
La Virtus arriva dunque alle porte di un mese cruciale, consapevole di essere una squadra in crescita ma anche di dover compiere un ulteriore salto di qualità per diventare davvero competitiva ad alto livello. Dicembre non farà sconti. Ma potrebbe, per la squadra di Ivanovic, trasformarsi nel mese che cambia la stagione.

Eugenio Petrillo

Foto Ciamillo-Castoria