Hanno caricato sulla loro auto un uomo in via Bologna a Torino e lo hanno portato forzosamente a sottoscrivere un finanziamento in un negozio di telefonia di via Roma allo scopo di fargli ottenere un cellulare che poi avrebbero potuto rivendere ad altri esercizi compiacenti. È questa l’accusa formulata dagli agenti del commissariato Barriera Milano della polizia di Stato e dai pm Francesco Pelosi e Fabiola D’Errico della procura cittadina nei confronti di tre italiani di 38, 40 e 41 anni arrestati lo scorso 18 novembre 2025 per estorsione e lesioni aggravate, nonché per porto abusivo di strumenti atti a offendere.

La denuncia di una delle vittime: “Vessati da tempo per un presunto debito”

L’attività è nata a seguito della richiesta di aiuto da parte di un uomo fortemente preoccupato per sé e per il fratello, che hanno raccontato di essere da tempo vittime di vessazioni, intimidazioni e minacce da parte dei tre arrestati. Questi ultimi, millantando la riscossione di un debito contratto per ragioni di droga, avrebbero costretto il fratello maggiore alla sottoscrizione di finanziamenti volti all’acquisto di cellulari di alto profilo (del valore anche di 1.800 euro ciascuno). Al diniego avanzato dalla vittima dinanzi alle richieste dei tre, divenute sempre più pressanti nelle ultime settimane, questi avrebbero malmenato il fratello minore, minacciandolo anche di morte.

Le indagini e l’arresto in flagranza di reato

Una volta ricevuta la denuncia, i poliziotti hanno predisposto un’attività di osservazione nei confronti dei tre, rintracciando l’autovettura che utilizzavano abitualmente e, il giorno del loro arresto, documentando il momento in cui la vittima è stata fatta salire a bordo di questa. Una volta che sono stati bloccati in flagranza di reato, il veicolo è stato perquisito. All’interno dell’abitacolo, bene in vista, è stato trovato e sequestrato un taglierino. Ulteriori indagini hanno permesso di accertare che nelle ultime settimane il fratello maggiore era stato costretto alla sottoscrizione di un finanziamento in almeno altre due occasioni. È stato poi anche accertato il pestaggio del fratello minore.

Uno dei tre si dice del tutto estraneo all’accaduto

Nel corso dell’udienza di convalida, uno dei tre arrestati, difesi dagli avvocati Vittorio Pesavento, Federico Cardaci e Vittoria Poddighe, si è detto del tutto estraneo all’accaduto, negando anche di fare uso di droga a differenza degli altri due. Questi ultimi hanno comunque sostenuto di vantare un credito di diverse migliaia di euro nei confronti delle due vittime, sempre per droga che non sarebbe stata pagata loro.

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