di
Alessandra Arachi
È stata ministro con il governo Prodi e Letta, commissario europeo, tre volte al Parlamento europeo, otto al Parlamento italiano con i radicali, l’Ulivo e Forza Italia. Nel 1999 si è candidata a presidente della Repubblica
Non ha mai smesso di combattere, ma lo ha fatto sempre a modo suo. Emma Bonino non ha mai smesso di fumare. Nonostante un tumore al polmone sinistro che l’ha aggredita nel 2015. Nonostante quel ricovero di un anno fa, un’insufficienza respiratoria che le strozzava il fiato in gola, tenendo tutti noi con il fiato sospeso. «Voglio vivere così» ha ripetuto quando tornata a casa la prima cosa che ha fatto è stata accendere la sigaretta e il computer, nello stesso tempo. Non ha accettato consigli da nessuno. La sigaretta è da sempre la prosecuzione delle sue dita. È radicale nell’animo, nello spirito. Lei come il suo sodale di una vita, Marco Pannella, anche lui ha continuato a fumare, nonostante la sua stessa malattia.
La recidiva alla fine del 2024
Bisogna conoscerla per capire. Nemmeno troppo a fondo, la sua indomabile determinazione è il suo marchio di fabbrica. Quando nel gennaio del 2015 ha annunciato a Radio Radicale il suo microcitoma, lo ha fatto mantenendo immobile il suo tono di voce imponente. Era ministro del governo di Enrico Letta. «Un ospite indesiderato si è piantato nel mio polmone sinistro», disse. E continuò la sua vita pubblica. Quando ha cominciato la chemioterapia ha inaugurato la moda del turbante. I capelli cadevano e lei ornava la testa con turbanti mediorientali pieni di colore. È durata sei mesi la chemioterapia, otto anni le cure. Nel 2023 annuncia la remissione completa del suo microcitoma. Tutti noi che le vogliamo bene abbiamo ricominciato a respirare insieme a lei. Una serenità interrotta di nuovo alla fine del 2024, sempre le conseguenze di quel maledetto tumore, anche quella volta venne ricoverata in terapia intensiva. Tornata nella sua splendida casa a Campo de’ Fiori ha acceso la sigaretta e inutilmente Carla, la sua ombra da qualche anno, ha provato a dissuaderla. Non si può dissuadere una tigre.
La nuova battaglia all’ospedale Santo Spirito
Pochi giorni dopo papa Francesco suonò al suo portone, iconica e immortale la foto di loro due sulla terrazza assolata, uno di fronte all’altro tutti e due seduti su una sedie a rotelle. Ai giornali Emma Bonino non volle raccontare nulla del suo colloquio con Francesco. Mai è uscita dalla sua bocca una parola sulla sua vita intima e privata. Della vita pubblica sappiamo tutto. Giovanissima con i radicali portò avanti le battaglie sul divorzio e sull’aborto, con la forze e la determinazione certificate dalla cronaca anno dopo anno. È stata ministro con il governo Prodi e Letta, commissario europeo, tre volte al Parlamento europeo, otto al Parlamento italiano con i radicali, l’Ulivo e Forza Italia. Nel 1999 si è candidata a presidente della Repubblica. Quando si è sentita male, prima del ricovero aveva acceso l’ultima sigaretta. All’ospedale Santo Spirito di Roma sta combattendo la sua nuova battaglia.
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1 dicembre 2025 ( modifica il 1 dicembre 2025 | 15:00)
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