Questa strategia è in realtà una difesa contro l’impossibilità di gestire il paesaggio circostante: “La sfida più grande è stata quella di lavorare con un terreno molto piccolo e stretto, con vicini su entrambi i lati. Inoltre, al momento della progettazione, i lotti adiacenti erano vuoti, quindi non sapevamo come sarebbero stati i futuri edifici. Di fronte a questa mancanza di controllo sull’ambiente circostante, abbiamo scelto di progettare un volume basso che occupasse l’intero perimetro consentito e lo svuotasse in punti strategici, nello stile di una casa a corte. Questo ci permette di isolarci da ciò che non possiamo controllare e di generare un interno luminoso, intimo e autonomo”, spiegano da SIGLA Studio.
Gli usi delle camere da letto sono intercambiabili.
Marta Vidal
“Non si tratta di chiudere, ma di selezionare cosa guardare, cosa respirare, cosa abitare”, riassumono. Questo movimento, in un momento in cui siamo circondati da schermi che trasmettono costantemente immagini che non abbiamo scelto, a casa, al lavoro e per strada, è anche una certa resistenza, quasi una protezione contro il ritmo frenetico della vita quotidiana. Nell’ambiente chiuso di Acacias, invece, il ritmo non è scandito dai pixel, ma dalla luce.