In Corea del Sud quattro persone sono state arrestate perché accusate di aver hackerato 120mila telecamere installate in case e uffici per impossessarsi di video intimi o a contenuto sessuale, e rivenderli poi a un sito che li diffondeva illegalmente. Spesso le telecamere hackerate erano quelle utilizzate per ragioni di sicurezza sul posto di lavoro, o per sorvegliare animali domestici e bambini in casa: erano installate in luoghi come abitazioni e locali per il karaoke (molto diffusi in Corea del Sud), ma anche in uno studio ginecologico e in uno di pilates.
Secondo la polizia le persone arrestate avrebbero hackerato i dispositivi attraverso la connessione internet con cui funzionano. Sempre per la polizia i quattro non agivano insieme, ma separatamente: si sarebbero impossessati dei video, vendendoli poi per l’equivalente di migliaia di euro. Non ci sono informazioni sul sito che li diffondeva, ma si sa che la polizia si è attivata per chiuderlo. Sono state arrestate anche tre persone sospettate di aver visto i video sul sito.
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