Pogačar, Van der Poel, Evenepoel, Pedersen, Van Aert. Anche per il 2026, con poca fantasia, scelgo questi corridori come protagonisti di quelle che saranno le Classiche Monumento del prossimo anno. Nella speranza di potermi sbagliare e di farmi sorprendere da qualche nome nuovo, provo a fare un ragionamento gara per gara.
MILANO-SANREMO
Ormai abbiamo appurato (non che ci volesse un genio) che è la corsa più complicata da vincere per Tadej Pogačar. Percorso e rivali non consentono allo sloveno di fare il bello e il cattivo tempo come avviene in altri contesti. Pogi vuole a tutti i costi vincerla, ma non è detto che ci riuscirà. Attaccare e staccare tutti sulla Cipressa è la soluzione migliore per provare ad avere più chance, ma non è detto che basti. Van der Poel la sa interpretare a memoria. Se è al top, Pogačar non lo può battere.

La nostra grande speranza è Pippo Ganna, che l’ha già accarezzata due volte e spera di avere un po’ di fortuna dalla propria parte. Sarebbe bello vedere Pedersen della partita fino all’ultimo, ma non ha lo scatto di Tadej o di Mathieu. La Sanremo, comunque, ogni anno resta un terno al lotto. E proprio per questo resta così affascinante…
GIRO DELLE FIANDRE
Quest’anno potrebbe essere l’anno del debutto alla Ronde, e forse prima anche alla Sanremo, di Remco Evenepoel. Ma il favorito resta sempre Pogačar, con Van der Poel appena dietro. Sarebbe bello, finalmente, riavere un Van Aert in forma smagliante per aumentare la dose di spettacolo e incertezza.
Koppenberg Giro delle Fiandre, crediti di Romano Brizzi e Francesco Zelotti
Se Wout riuscisse finalmente a fare una preparazione ad hoc e capace di pagare dividendi importanti, il sogno potrebbe anche concretizzarsi. Outsider per la vittoria? No.
PARIGI-ROUBAIX
L’altro grande obiettivo di Pogačar. E se è vero che l’anno scorso Tadej si è giocato la possibilità di vincere al debutto solo per un eccesso di foga spianando la strada a Van der Poel, resta altrettanto vero che qui la concorrenza di Vdp, Pedersen, Ganna e Van Aert è comunque più dura da battere.
Pavé del Roubaix crediti Romano Brizzi
Sulla carta sarebbe la corsa migliore proprio per Pedersen, sempre a caccia della prima (e sarebbe meritatissima) Monumento della sua carriera.
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LIEGI-BASTOGNE-LIEGI
Tadej Pogačar. Punto. Ovviamente qui ragioniamo sempre ipotizzando una condizione fisica al top di tutti i favoriti. Dietro possono giocarsela per podio e piazzamenti Evenepoel, Ciccone, Healy, ma battere lo sloveno diventa missione proibitiva.
Liegi Bastogne Liegi 2024 – Pogačar- crediti A.S.O. Gaetan FlammeGIRO DI LOMBARDIA
Leggi sopra. Tadej Pogačar. Anche per diventare il nuovo record-man. Nessuno ne ha mai vinti 6 nella storia (al momento lui e Coppi sono a quota 5). Anche qui, come alla Liegi, non si capisce come e dove possa perderla. Salvo imprevisti legati a cadute o malanni.

Siamo ancora in piena Era Pogačar. È vero che in tanti aspettano la caduta del Re, ma il regno dello sloveno appare ancora piuttosto saldo. Qualche giovane che scalpita c’è (Seixas, Del Toro, Onley, Simmons) ma il passaggio del testimone non sembra ancora alle viste.
Ogni stagione, poi, porta con sé sempre qualche novità. Speriamo sia così anche nel 2026.
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