Si indaga sulla “lista degli stupri“- con i nomi di 8 ragazze e di un ragazzo – comparsa nei bagni del liceo romano Giulio Cesare. Oggi, 1° dicembre, tocca alla preside dell’istituto, Paola Senesi, parlare con la Squadra Mobile e la Digos della Questura di Roma, per gli eventuali profili politici connessi alle elezioni studentesche. Intanto, la dirigente ha rilasciato un comunicato per affrontare la questione, di fatto rivendicando che il Giulio Cesare “lungi dall’essere indifferente alla problematica, è al contrario impegnato costantemente nella proposta condivisa di iniziative miranti a incrementare un reciproco rispetto tra uomo e donna e a contrastare ogni forma di violenza” e che “non è certo una scuola connotata da un clima di violenza”. Le parole di Senesi accompagnano la presa di posizione dei rappresentanti d’istituto, che reclamano “il diritto ad una scuola che non si limiti a ‘salvare la facciata’ ma che affronti davvero ciò che accade al suo interno”.

Preside Giulio Cesare: “Forse la scritta è reazione alle iniziative del Liceo contro violenza”

Il comunicato della dirigente scolastica si apre riconoscendo che la “scritta ottusa e scriteriata apparsa nei giorni scorsi all’interno di un bagno maschile ha suscitato molte reazioni mediatiche che si sono tradotte in titoli a tutta pagina e articoli molto corposi”. Da qui, subito la difesa della scuola: “A tale proposito, onde evitare malintesi, è opportuno precisare che il Liceo Giulio Cesare di Roma valorizza attività anche creative per il riconoscimento pieno della pari dignità tra uomo e donna, cui partecipa massicciamente il corpo studentesco insieme con i docenti della scuola”. Poi l’elenco delle attività intraprese, fino alla conclusione: “È lecito ipotizzare che la scritta possa essere considerata come una reazione all’incisività delle iniziative poste in atto all’interno del Liceo”.

I rappresentanti d’istituto: “Priorità della dirigenza è proteggere immagine istituto”

“Molti di noi percepiscono che, di fronte a questi problemi, la priorità della dirigenza sia stata quella di proteggere l’immagine dell’istituto più che di affrontare le difficoltà in modo trasparente e concreto”, scrivono i rappresentanti di istituto del liceo. “Questa sensazione ci ferisce e ci spinge a mobilitarci. Non siamo qui contro una persona. Siamo qui per un principio: una scuola è credibile non quando appare perfetta, ma quando sa riconoscere, ascoltare e intervenire. Chiediamo che le criticità non vengano minimizzate o coperte, ma affrontate con coraggio, responsabilità e dialogo reale”, scrivono ancora i ragazzi.

La lettera dei genitori

Per mercoledì 3 dicembre i genitori e gli studenti hanno ottenuto un colloquio con la dirigente scolastica. In una lunga missiva, che oggi è stata letta in tutte le classi,  i genitori si sono rivolti direttamente agli autori del gesto: “Siccome non sapevate come rispondere alle loro idee avete risposto ai loro corpi, minacciandoli. Un gesto antico quanto il patriarcato stesso”.

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I docenti: “Gesto inqualificabile, vicinanza a chi ne è stato colpito”

Anche i docenti del liceo classico Giulio Cesare hanno scritto una lettera, per affermare la loro “più ferma e severa condanna per la scritta inqualificabile apparsa su un muro del bagno del nostro liceo negli scorsi giorni” e al tempo stesso “la nostra più sincera e profonda vicinanza alle persone, ragazze e ragazzi, colpiti da questa vigliacca e inaccettabile violenza verbale; ci uniamo alle parole della dirigente, soprattutto nel passaggio in cui si ribadisce fortemente la condanna nei confronti di qualsivoglia stereotipo e violenza di genere sia essa fisica, verbale, psicologica o digitale”. I docenti ringraziano la comunità studentesca per l’assemblea straordinaria convocata e sostenuta dalla dirigenza e dai docenti, lo scorso 28 novembre, “in cui una parte numerosa, variegata e qualificata di ragazzi e ragazze – a partire dai rappresentanti di istituto – ha preso parola per denunciare con coraggio l’accaduto e soprattutto invitare con forza tutti e tutte a un cambio di passo verso la sparizione dell’omertà in cui eventi del genere trovano il terreno fertile; durante quei discorsi, il silenzio e l’attenzione mostrate dalla netta maggioranza della comunità studentesca ha evidenziato una solidarietà e una coesione ammirevoli che ci auguriamo non vadano perduti o strumentalizzati”. 

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