La casa di Mariuccia Casadio a Milano, è il racconta di una vita vissuta per l’arte.

Mariuccia Casadio davanti a opere di Osama Al Rayyan, Jonathan Penca, Sue Williams e Takashi Murakami. Sulla poltrona, opera di Penny Goring.
Foto LEONE. Styling Sarah de Beaumont
Sarà capitato a tutti, fra una pala del Tiziano e un pastello di Liotard, di riconoscere nella folla due tipi di persone: quelle che vivono d’arte, sognanti, con il volto incollato alla tela e quelle che vivono nell’arte, sapute e gesticolanti, talvolta fin troppo sicure. Ben pochi tuttavia avranno mai modo di posare i propri occhi sulla terza categoria: quelle che, per ragioni ancora oggetto di studi di importanti genetisti, nascono destinate all’arte. Non esistono ami né arpioni per scovarle, né lenti spesse abbastanza da renderne nitidi i contorni. Sono rarae aves. Si distinguono dagli altri “volatili” per nidificare in luoghi imprevedibili, spesso remoti, eccezionali, per non parlare della minuzia con cui compongono il proprio rifugio.

Nello studio/sala da pranzo, panca di Josef Hoffmann.
Foto LEONE. Styling Sarah de Beaumont
Foto LEONE. Styling Sarah de Beaumont
Uno scrigno che racconta una vita tra arte e moda
Mariuccia Casadio è una di loro. Autrice, tra le firme più stimate di sempre, ha gravitato tra Interview e Vogue Italia, Bologna, New York e Milano, senza mai riposare le ali, ma tornando sempre con piume screziate, bottoni, gingilli e tamagotchi da incastrare tra i rami della sua tana, un appartamento di 70 metri quadrati nel centro storico della città.