Roma, 1 dicembre 2025 – Prima di diventare professionista aveva cominciato lavorando al mercato del pesce, al punto da guadagnarsi il soprannome di ‘Re Pescatore‘, e dopo il ritiro potrebbe darsi alla falegnameria: il protagonista è Jonas Vingegaard, che comincia a pensare a cosa farà una volta sceso definitivamente dalla bici.

Le dichiarazioni di Vingegaard

Nei giorni in cui molti ex corridori (tra i quali, su tutti, Geraint Thomas ed Elia Viviani) hanno cominciato subito una carriera da dirigenti, il danese, intercettato dai microfoni di un documentario trasmesso dal canale TV Midtvest, ha ipotizzato per se stesso uno scenario opposto, da prendere in causa non prima del termine del 2028, anno della fine del contratto che lo lega alla Visma-Lease a Bike. “In realtà, non credo che rimarrò nel mondo del ciclismo quando smetterò. Penso solo che mi piacerà stare a casa con la mia famiglia ed essere lì per loro. A parte questo, non so ancora bene cosa voglio fare, ma lo scoprirò”. In effetti, tra pochi giorni Vingegaard compirà 29 anni: un’età che nello sport comincia ad essere importante ma non al punto da pensare già al dopo, ma nonostante ciò, il previdente fuoriclasse non disdegna qualche ipotesi su cosa fare da ‘grande’. “Dopo essere cresciuto e aver sistemato la mia casa, mi sono reso conto che mi piace l’artigianato più di quanto pensassi. Il tempo lo dirà. Sono molto affascinato dalla falegnameria”.

A parte il mercato del pesce con la famiglia, è esistito anche un giovane Jonas che per il suo futuro aveva ipotizzato un altro lavoro rispetto al ciclista professionista. “Ho sempre detto che volevo fare qualcosa che avesse a che fare con i numeri, probabilmente nel mondo bancario. Sono sempre stato bravo con i numeri”. In fin dei conti, i numeri Vingegaard li ha trovati, ma nello sport, raccogliendo risultati eccellenti tra le vittorie al Tour de France (nel 2022 e nel 2023) e quella della recente Vuelta 2025: all’appello, per completare la Tripla Corona, manca solo il Giro d’Italia, con il direttore uscente Mauro Vegni che proprio nella presentazione dell’edizione 2026 (l’ultima a sua firma) ha invitato esplicitamente il danese, confessando anche che era stato vicino a partecipare già quest’anno. Danese che per ora, come tutti i big, non scioglie le riserve sui programmi dell’anno prossimo, limitandosi a dare dei consigli preziosi alle nuove generazioni in erba di ciclisti. “Bisogna continuare a credere in se stessi. Non sono sempre i talenti più grandi ad arrivare più lontano. Io non ero uno di loro, eppure ho fatto molta strada. Quindi continuate ad andare avanti e divertitevi”. Se lo dice l’unico corridore capace di tenere testa a un certo Tadej Pogacar, c’è da crederci.