Matteo Jorgenson ripercorre la tattica di squadra al Tour de France 2025, spiegando di aver provato in ogni modo a battere Tadej Pogačar. Per il secondo anno consecutivo, il 26enne è stato l’uomo chiave per supportare il capitano Jonas Vingegaard nel tentativo di conquistare la Maglia Gialla, ma l’impegno suo e dei compagni della Visma | Lease a Bike non è bastato. Il nativo di Walnut Creek ha evidenziato come tutti i componenti della squadra neerlandese abbiano fatto il possibile per trovare un modo per mettere in difficoltà lo sloveno, sia dal punto di vista tattico che in corsa, ma senza ottenere quanto sperato.
“Penso che abbiamo provato ogni carta che avevamo contro Pogačar – ha sottolineato lo statunitense durante il podcast Domestique Hotseat – perché non è probabile di poterlo battere uno contro uno in una situazione normale. Quindi stavamo cercando dei modi, diciamo, creativi per batterlo […] L’idea era di trovare, in uno dei primi dieci giorni del Tour, una debolezza in Pogačar, e non l’abbiamo mai trovata. Ha disputato una corsa impeccabile, a parte una caduta, della quale non abbiamo approfittato”.
Si potrebbe quindi pensare che lottare contro il campione del mondo sia una sfida vana e ci si dovrebbe concentrare su altri risultati di squadra, ma questa ipotesi viene assolutamente scartata dallo statunitense, che è convinto che senza l’impegno per contrastarlo, come ha fatto la Visma | Lease a Bike, la corsa non avrebbe più senso. “Rispondo a chi critica le nostre tattiche – ha proseguito – dicendo che cercare di batterlo è inutile, e penso cosa sarebbe il Tour se non ci fossimo noi come squadra, dato che spesso siamo gli unici a provare a metterlo sotto pressione”.
Bisogna quindi prendere atto della superiorità del rivale, ma senza perdere la speranza di poterlo battere, in quanto l’essenza del ciclismo è iniziare una corsa per provare sempre a vincere: “Pogačar è il tipo di avversario in cui è difficile trovare qualsiasi tipo di debolezza, ma credo sempre che possiamo vincere. Se non credi di poter vincere, allora non ha davvero senso presentarsi e fare prima tutti i sacrifici e la preparazione”. Jorgenson sottolinea poi chiaramente come lo sloveno sia nettamente il più forte del momento: “Penso che sia di gran lunga il miglior ciclista che abbia mai visto correre. E penso che sia fantastico per lo sport, ma da suo avversario cerchi sempre dei punti deboli”.
Se nel duello per la classifica generale non c’è stata partita, invece la Visma | Lease a Bike ha potuto comunque togliersi lo sfizio di riuscire a battere Pogačar con il gioco di squadra nell’ultima frazione. Infatti, nell’impegnativo circuito di Parigi, Jorgenson è stato fondamentale per pilotare il compagno Wout van Aert, che poi è riuscito a staccare lo sloveno con un attacco sulla salita di Montmartre. “È qualcosa che non dimenticherò – ha concluso lo statunitense – Soprattutto per come Wout ha vinto, distanziando visibilmente la maglia gialla. Io ero appena dietro, stavo perdendo contatto, e potevo vedere tutto succedere davanti a me. Ero super felice per Wout e di poter davvero celebrare la fine del Tour con una nota positiva. Penso che abbiamo perso contro un corridore migliore, un corridore davvero più forte, ma abbiamo comunque ottenuto risultati come squadra, come quella vittoria, ed è stata una sensazione molto bella”.
