TORINO. Cambia tanto, cambia tutto. Quello che però non cambia in casa Juve è la volontà di continuare a investire sui giovani. Non è facile arrivare prima degli altri, ancor più difficile battere la concorrenza dei più ricchi d’Europa. Però il club bianconero ci prova, seguendo quell’approccio analitico tanto caro al dg Damien Comolli e convidiso dal nuovo dt François Modesto. Poi, c’è il campo e i famosi big data possono servire a confermare quello che già a occhio nudo può sembrare evidente: non ci sono dubbi per esempio che, con un pizzico di fortuna, il futuro della difesa della Nazionale sarà legato al nome di Giovanni Leoni. Il centrale classe 2006 del Parma è stato a lungo corteggiato dalla Juve in passato, quando nel passaggio dal Padova alla Sampdoria è poi finito in Emilia. L’impatto con la serie A è tipico dei predestinati, il valore che impone al suo cartellino il Parma cresce di pari passo. Unico motivo che ha visto fin qui Inter e Milan, tra le altre, non riuscire ad affondare il colpo: servono 40 milioni. E la Juve allora tenta il sorpasso, cerca di gestire altre priorità di mercato e tutte quelle cessioni in lista d’attesa, ma parallelamente prova a iscriversi alla corsa per Leoni: contatti allacciati con l’entourage, il Parma non sembra disposto a fare sconti. Ma la Juve c’è, mentre l’Inter accelera e mette sul piatto il cartellino di Sebastiano Esposito oltre a 20 milioni.
E dall’algoritmo al campo, con un occhio rivolto al futuro, una scommessa su cui si ragiona con grande interesse è quella che porta a Marco Palestra dell’Atalanta. Classe 2005, 15 presenze in prima squadra, opinione diffusa che sia pronto per diventare un protagonista anche ad alti livelli. L’anno scorso è stata respinta un’offerta del Rennes da 15 milioni, per avviare una trattativa ne servirebbero almeno cinque se non dieci in più. Molto poi passerà da quanti posti liberi ci saranno nella rosa bianconera sulla fascia: al di là di come, quando e se termineranno le trattative in uscita per Alberto Costa con lo Sporting, Weah col Marsiglia (lunedì può essere un giorno decisivo) e soprattutto Nico Gonzalez, uno spazio nella lista degli obiettivi della Juve rimane prenotato da Palestra. Mentre per sbloccare l’arrivo di Sancho potrà aiutare la definizione del passaggio di Mbangula al Werder Brema.
Senza dimenticare proprio i colpi di prospettiva, sognando nuovi Yildiz che passino da Primavera e Next Gen si inserisce anche la pista che porta al baby bomber del Betis, il classe 2006 Paco Esteban: blitz a Siviglia negli scorsi giorni per accelerare la trattativa, se andasse in porto non si escluderebbe nemmeno un discorso legato al fratello Sergio, talentino di un anno più piccolo dell’Atletico Madrid.
Più in generale anche il livello di esperienza e leadership dovrà essere innalzato, la lezione della scorsa stagione è già storia in casa Juve. Ma, bilanciando entrate e uscite, i grandi investimenti verranno comunque effettuati per giocatori assolutamente futuribili. Non a caso i primi colpi messi a segno rientrano in una strategia di questo tipo: 25 anni David, 22 ne ha Conceiçao. È cambiato tutto alla Juve, ma la scelta di puntare su giovani non cambierà.