(METEOGIORNALE.IT) In questi giorni bufere di neve e tempeste si stanno abbattendo sul Nord America, dove giunge aria fredda proveniente dalle regioni polari. Sostanzialmente si sta trasferendo verso il Canada una massa d’aria gelida in quota, la più fredda dell’Emisfero Settentrionale. Qui non si stanno registrando solo tempeste di neve, ma anche un crollo delle temperature che ha provocato, alla fine di Novembre, ad esempio nella città di Chicago, la più forte nevicata della storia. Le temperature sono crollate sensibilmente, eppure siamo in Riscaldamento Globale: la temperatura globale è in aumento, ma nel Nord America sembra quasi che se ne siano dimenticati, perlomeno a giudicare dal susseguirsi di ondate di freddo che, per ora, non hanno raggiunto con la stessa intensità la città di New York e la costa più orientale come in altri anni o nel culmine dell’Inverno, mentre sono arrivate, pensate, fino al Golfo del Messico a Novembre, a metà mese, quando si ebbe una irruzione d’aria fredda piuttosto corposa.
Ora però questa nuova irruzione fredda è davvero molto interessante dal punto di vista meteorologico e anche scientifico, perché avviene in un contesto di clima che, in tutto il pianeta, mostra temperature in prevalenza superiori alla media. Direte: tutto questo a noi, qui in Europa, che cosa riguarda? Che cosa comporterà? È bene sottolineare che, quando nel Nord America si verificano discese d’aria fredda così imponenti, in Europa tendono a manifestarsi forti perturbazioni e basse pressioni, ovvero il cosiddetto tempo oceanico. Ed è quello che ci sarà e che si manifesterà nei prossimi giorni, anche ben oltre l’Immacolata. Sono condizioni meteorologiche tipiche dell’Autunno, ma anche di Dicembre nella sua prima parte.
La quota neve, inizialmente sulle regioni alpine, sarà piuttosto elevata rispetto a come è stata a Novembre, ma poi gradualmente si abbasserà, anche perché, man mano che l’irruzione d’aria fredda sul Nord America andrà scemando e spostandosi verso sud, anche le correnti oceaniche che interessano l’Europa avranno una componente più meridiana. Cosa vuol dire? Che ci saranno scambi di masse d’aria da nord verso sud e viceversa, richiamando aria gelida dalle regioni polari. Di certo non così fredda come quella del Nord America, perché da noi transiterà non sulle innevate distese canadesi, ma sull’Atlantico, che beneficia della Corrente del Golfo e mitiga le coste fino addirittura oltre il Circolo Polare Artico. Da noi il freddo arriva più spesso da nord-nordest, e quindi la situazione sinottica deve modificarsi un po’ per avere il freddo pieno.
Tuttavia, questa situazione meteo non è affatto da definire un “non inverno”. Fa parte della serie di configurazioni atmosferiche che si sono verificate anche in quelle stagioni invernali considerate a tutti gli effetti veri e propri inverni. Ora ci dobbiamo attendere una evoluzione meteo molto dinamica nelle prossime due settimane, talmente dinamica che, soprattutto oltre una settimana di validità dei modelli matematici, potremmo avere repentine variazioni, perché potremmo venire colpiti da irruzioni di aria fredda provenienti dalle regioni artiche. Se queste transiteranno attraverso la Scandinavia, avremo aria molto fredda e allora ecco che la neve potrebbe cadere anche in pianura, soprattutto sulle regioni settentrionali italiane. Ovviamente usiamo il condizionale, anche perché i modelli questo aspetto non lo definiscono per il momento. Vedremo, perché come detto la situazione è estremamente dinamica.
Ci troviamo in un’annata molto diversa rispetto agli anni scorsi, e questo forse lo avete notato: le condizioni meteo non sono come quelle del 2024 o del 2023, e per certi versi ricordano quelle che vivevamo fino al 2013. E allora ecco che potremmo avere eventi meteo più simili a quelli degli ultimi 12 anni solo a tratti, tutto sommato abbastanza normali, che il cambiamento climatico non ha cancellato. È sbagliato dire che non ci saranno più eventi di freddo o di neve in Italia: non ci sono esclusivamente in parte perché le condizioni climatiche sono cambiate, ma soprattutto perché sono state alterate da una serie di fattori, le situazioni atmosferiche. Se queste si posizioneranno in maniera ideale, ecco che l’Italia potrebbe rivedere condizioni meteo simili a quelle degli inverni vissuti poco dopo gli anni 2000 e fino al 2013. Non vi sto dicendo che arriverà un’ondata di gelo proveniente dalla Siberia come avvenuto nel Febbraio 2012: questi eventi non sono prevedibili e non li intravedono neppure i modelli stagionali.
Nel frattempo, ecco una notizia molto rilevante: si sta formando un nuovo forte riscaldamento della stratosfera – considerando che il precedente non è ancora terminato – e questo fortissimo riscaldamento potrebbe stavolta avere influenze sulla troposfera, cioè laddove si verificano i fenomeni atmosferici. Allora avremo modo di parlarne più seriamente e di conciliare ciò che mostrano gli indici di comportamento del clima con il tempo atmosferico. E sì, potremmo avere eventi meteo diversi rispetto a come sono prospettati in questi giorni, soprattutto da tutto quello che è il set di previsioni automatiche, quelle che vedete sui telefonini, tanto per intenderci. Potrebbe giungere un freddo maggiore rispetto a quello a cui siamo abituati in questi anni.
Innanzitutto, il modello americano comincia a intravedere qualcosa verso la Scandinavia, dove, verso la fine della seconda decade, vede aria davvero gelida. E sì, soprattutto per chi andrà in Lapponia – ci sono tantissimi voli dall’Italia per vedere l’Aurora Boreale e visitare Rovaniemi, il paese di Babbo Natale – la temperatura potrebbe scendere su valori molto importanti, proprio a cavallo delle festività natalizie, poco prima quantomeno verso Natale. Vedremo. L’Italia potrebbe essere coinvolta in situazioni meteorologiche inedite. Ovviamente il condizionale non è solo d’obbligo, è necessario: qui siamo nel campo delle supposizioni, basate su una serie di fattori che si stanno osservando nel guardare i modelli matematici a lungo termine. Ovviamente avremo modo di parlarne ancora.
ECMWF
NOAA
Met Office (METEOGIORNALE.IT)
