di
Giuseppe Sciascia

Il cestista azzurro annuncia il ritiro dal basket giocato: «È stato un viaggio incredibile pieno di innumerevoli ricordi che porterò con me per tutta la vita»

Danilo Gallinari ha detto stop. L’ala del 1988 ha annunciato il ritiro dal basket giocato attraverso i suoi canali social. Come Gigi Datome, il «Gallo» si è congedato in maglia azzurra dallo sport che aveva scelto sin da bambino, seguendo le orme di papà Vittorio, plurititolato con l’Olimpia di Dan Peterson negli anni ‘80. Le ultime apparizioni sul campo da basket del giocatore lodigiano sono state quelle agli Europei 2025, facendo di tutto per completare il suo lunghissimo percorso cestistico con la maglia della Nazionale. 

Qualche settimana dopo la nascita del terzogenito Ettore ecco dunque l’addio definitivo, che segue quello dell’ex azzurro Marco Belinelli, il quale aveva detto stop ad agosto dopo lo Scudetto vinto con la Virtus Bologna. «Con il cuore pieno di gratitudine, annuncio il mio ritiro al termine della carriera che ho sempre sognato — il messaggio del Gallo — Costruita attraverso duro lavoro, sacrificio, vittorie, sconfitte, compagni di squadra diventati fratelli, guida dei miei allenatori, e, ovviamente, famiglia e amici che mi hanno accompagnato in ogni passo». Danilo Gallinari è stato forse il talento più fulgido della storia del nostro basket, raro esempio di classe e dinamismo con trattamento di palla e tiro da esterno su un corpo da 208 centimetri per 107 chili. 



















































Papà Vittorio era grande difensore, mentre Danilo è stato straordinario attaccante: predestinato per lo sbarco all’Olimpia Milano a soli 18 anni, il parquet del Forum fu il suo trampolino di lancio per lo sbarco sul pianeta Nba. A sceglierlo al numero 6 del draft del 2008 furono i New York Knicks allora allenati da Mike D’Antoni, ex compagno di papà; iniziò un percorso Nba da 16 stagioni e 9 diverse squadre, per un totale di 777 partite a 14,7 punti di media. E’ stato l’italiano più prolifico e longevo di sempre fra i professionisti americani, con guadagni lordi superiori ai 200 milioni di dollari (fu per qualche tempo lo sportivo più pagato col triennale da 65 milioni stipulato nel 2017 con lo scambio ai Los Angeles Clippers). 

Il rimpianto è non aver mai giocato per un club di vertice; l’occasione del 2022, quando fu ingaggiato dai Boston Celtics, svanì per il gravissimo infortunio al ginocchio sinistro riportato in maglia azzurra a Brescia nelle qualificazioni agli Europei. Anche con l’Italbasket è stato un grande realizzatore (1129 punti in 83 presenze) ma il suo pàlmarés personale si ferma ad un bronzo vinto a livello giovanile con la Nazionale Under 18 nel 2006. La generazione Nba col Gallo, Belinelli e Bargnani dell’Italia «più forte di sempre», secondo il presidente Petrucci, si fermò ai quarti degli Europei 2013 e 2015; poi Gallinari tornò per le Olimpiadi 2021 a Tokyo, trascinando gli azzurri fino ai quarti contro la Francia dopo aver saltato il Preolimpico di Belgrado per i playoff Nba disputati con gli Atlanta Hawks. 

Il primo trofeo della carriera è arrivato proprio nell’estate 2025 in Portorico, festeggiando da Mvp il titolo della lega caraibica conquistata con i Vaqueros de Bayamon, nelle cui file si era preparato per la Nazionale. Poi l’avventura azzurra ad Eurobasket 2025, con la sconfitta negli ottavi contro la Slovenia che resterà il congedo sul campo di una carriera da professionista durata 19 stagioni. «E’ stato un viaggio incredibile pieno di innumerevoli ricordi che porterò con me per tutta la vita. A chi ha creduto in me, a tutti coloro che mi hanno sostenuto, e a chi ha condiviso con me ogni momento, grazie, di cuore».

Così il saluto del Gallo, che lancia uno sguardo al futuro: «Sono più che emozionato per il prossimo capitolo». Famiglia e affetti lo porteranno a restare negli Stati Uniti, cercando di iniziare la carriera dirigenziale in qualche franchigia Nba.

2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 19:40)