Milano, 2 dicembre 2025 – Il 27 settembre Jiri Marzi, atleta e pianista, studente all’ultimo anno del liceo musicale, diciott’anni, di Griante in provincia di Como, è morto per un’ora e mezza. Non c’è un modo diverso per dirlo, spiega Fernando Luca Lorini, direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza e area critica della Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove Jiri è stato portato in ventuno minuti netti dai soccorritori dell’Areu dopo esser stato recuperato a duemila metri d’altezza e ventun gradi temperatura corporea.

Jiri Marzi con la squadra di vigili del fuoco che l'ha trovato e salvato: il 19enne comasco sfoggia il pettorale della gara

Jiri Marzi con la squadra di vigili del fuoco che l’ha trovato e salvato: il 19enne comasco sfoggia il pettorale della gara

Il recupero dopo il Marathon Trail Lago di Como

Dopo sei giorni attaccato all’Ecmo, cioè in circolazione extracorporea, nove di terapia intensiva, due settimane d’ospedale e altre quattro di riabilitazione, la scorsa settimana Jiri è tornato a scuola e oggi, nel grattacielo della Regione Lombardia, ha incontrato la squadra Saf dei vigili del fuoco di Como che poco più di due mesi fa l’ha trovato sotto il sasso di Bellarona. E ha potuto restituirgli il pettorale numero 7 del Marathon Trail Lago di Como al quale partecipava, quel 27 settembre.

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L'intervento dei soccorritori in quota lo scorso settembre

L’intervento dei soccorritori in quota lo scorso settembre

L’incidente: si è accasciato in maglietta e pantaloncini, bagnato fradicio, finendo in ipotermia

C’era brutto tempo, il percorso di 42 chilometri era stato tagliato in corsa, lui a un certo punto si è perso e poi ha perso le energie e si è accasciato su un crinale accanto al sentiero, in maglietta e pantaloncini, bagnato fradicio, finendo in quell’ipotermia che, paradossalmente, gli ha permesso di essere rianimato senza danni dopo essere rimasto per un’ora e mezza con il cuore fermo.

Prima però Jiri bisognava trovarlo, e ha del miracoloso, dice lui stesso, anche l’operazione del suo salvataggio, coordinata dall’Areu e portata a termine in tempi record da soccorso alpino (stazione Lario Occidentale – Ceresio), vigili del fuoco, dai team di elisoccorso di Como e Sondrio e il team Ecmo del Papa Giovanni XXIII, che è centro di riferimento regionale per la gestione dell’ipotermia accidentale grave.

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“Se sono qui è solo merito loro”

“Se sono qui è solo merito loro”, ha sottolineato il diciottenne oggi durante una conferenza stampa sul suo caso clinico eccezionale che sarà oggetto di un convegno all’ospedale di Bergamo il 10 gennaio 2026. 

Jiri Marzi

Jiri Marzi

“Questa storia rappresenta tutto quello che non solo il sistema del welfare ma più in generale il sistema istituzionale, della gestione dell’emergenza e dell’urgenza e della Protezione civile possono arrivare a produrre quando si gioca di squadra e i giocatori possono essere considerati dei top player”, ha commentato l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso.

Jiri col professor Fernando Luca Lorini, direttore dell'Emergenza urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Jiri col professor Fernando Luca Lorini, direttore dell’Emergenza urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo

La squadra che ha soccorso e curato Jiri

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, l’equipe sanitaria in servizio quel giorno preso l’elisoccorso di AREU di Sondrio, composta da Gabriele Aletti, anestesista rianimatore e Raffaella Gianoli, coordinatrice infermieristica del 118 di Sondrio e Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Area Critica Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. In sala anche Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza della Lombardia – AREU, e Francesco Locati, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Jiri Marzi oggi in Regione con la squadra dei soccorritori e l'assessore Bertolaso

Jiri Marzi oggi in Regione con la squadra dei soccorritori e l’assessore Bertolaso