di
Luca Gasperoni
La relatrice Onu Francesca Albanese in un commento ad un tweet del Tgcom24, risponde alla sindaca di Firenze, Sara Funaro che ieri ha annunciato di «non ritenere opportuno conferirle la cittadinanza onoraria»
«Purché mi sia risparmiato l’esilio perpetuo…». Le parole ironiche e che richiamano Dante Alighieri, sono quelle della relatrice Onu Francesca Albanese, che, in un commento ad un tweet del Tgcom24, risponde alla sindaca di Firenze, Sara Funaro che ieri ha annunciato di «non ritenere opportuno conferirle la cittadinanza onoraria».
Ad un mese e mezzo dalla seduta rimandata, la discussione sulla cittadinanza onoraria ad Albanese torna in commissione Pace e diritti per il voto prima del passaggio in Consiglio. Con un clima politico ancora più arroventato di prima dopo le recenti dichiarazioni di Albanese.
«Su quanto accaduto alla redazione de La Stampa non ci può essere una condanna con un “ma” e non possono esserci moniti al giornalismo. Per questo non condivido e prendo le distanze dalle sue dichiarazioni», interviene in maniera netta la sindaca, Sara Funaro. «Firenze è città di ponti e di pace, ha sempre dato riconoscimenti a persone che hanno fatto enormi sforzi per unire. Pur riconoscendo il suo importante lavoro svolto come relatrice Onu, Albanese in più occasioni ha dimostrato di mandare messaggi che portano a dividere più che unire nella comune causa a difesa del popolo palestinese. Per questo non ritengo opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria». Parole che confermano la mediazione del Pd per evitare che la maggioranza si divida sul tema e accontentare un po’ tutti.
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Da un lato infatti ci sono le pressioni di associazioni e realtà di sinistra che tifano per la cittadinanza onoraria e dall’altro quelle della comunità ebraica, di cui fa parte anche Funaro, di segno opposto. Motivo per cui mercoledì in commissione la cittadinanza potrebbe lasciare spazio a una soluzione meno schierata: un testo in cui si esprime solidarietà al popolo palestinese, ad Albanese per le sanzioni Usa e si rilanciano (ancora da capire con quali modalità) i contenuti dei report sul genocidio nella striscia di Gaza.
«Proponiamo un riconoscimento a lei non per le sue opinioni ma per il suo lavoro. Una città operatrice di pace deve essere in grado di restare sul merito delle questioni», commenta il consigliere di Spc, Dimitrij Palagi.
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2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 19:54)
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