C’è vita oltre Vlahovic. La Juve batte l’Udinese per 2-0 (autogol di Palma e rigore di Locatelli) nella gara degli ottavi di finale di Coppa Italia, si assicura il quarto contro la vincente di Atalanta-Genoa di domani e si gode la prova positiva del centravanti che dovrà sostituire il serbo per i prossimi tre-quattro mesi. È il canadese Jonathan David che, se non fosse per il tocco (dubbio) di Palma nella sua porta e per un fuorigioco di pochi centimetri, avrebbe potuto festeggiare la sua prima doppietta bianconera e rispondere allo scetticismo che lo ha accompagnato in questa sua prima parte di avventura a Torino. Stesso destino tocca all’altro bomber da ritrovare (Lois Openda), beffato dal fuorigioco di Joao Mario che gli nega la seconda soddisfazione personale in una settimana. Sono, comunque, lo spirito e le giocate dell’ex Lilla a rinfrancare Spalletti, che si è concesso diversi esperimenti, e per il quale la buona notizia è pure un po’ di continuità ritrovata: per la prima volta dopo tre mesi, la Juve riesce a vincere tre partite di fila. E per la prima da agosto ottiene un successo senza subire gol.

GLI ESPERIMENTI DI SPALLETTI – Oltre a David, il tecnico toscano ne cambia complessivamente 6 rispetto al successo di sabato in campionato contro il Cagliari: gli altri volti nuovi sono Di Gregorio, Gatti, Cambiaso, Miretti e Cabal. Un turnover ragionato, con la conferma di Kenan Yildiz sul centrosinistra: non ancora “vicino al pollaio”, insomma, per dirla con l’allenatore di Certaldo. Nessuna rivoluzione pure per Runjaic, che, tra i big, non risparmia Zaniolo e Atta. L’atteggiamento dei friulani è di poco superiore a quello di un’amichevole estiva con una big, con l’unico obiettivo di non sfigurare. Così, fin dall’inizio la Juve prende in mano la partita e il possesso della metà campo avversaria e Spalletti può sperimentare: Koopmeiners e Miretti si alternano nell’impostare la manovra, Kalulu spinge molto a destra e permette a Cambiaso di venire dentro al campo, in generale si notano più cambi di gioco e una manovra preferibilmente a due tocchi rispetto alle prime uscite della nuova gestione tecnica. D’altronde, con questi due in mezzo al campo il tasso tecnico aumenta nettamente rispetto alla coppia Thuram-Locatelli. E con il francese e Cabal in difesa, invece, si può anche abbozzare una difesa tre e mezzo, con uno dei due esterni che a turno va in sovrapposizione a Cambiaso o Yildiz.

SULLE SPALLE DI DAVID
– Certo, poi è sempre il turco ad accendere la Juve. Le prime due conclusioni della partita sono sue: all’11’ Sava non trattiene un suo diagonale e Bertola anticipa David, al 21’ sfiora il palo della lunetta dell’area. Il gol, comunque, è nell’aria e arriva a metà primo tempo, proprio grazie a una sovrapposizione sulla catena di destra: in tre attaccano la linea avversaria, David, che è in fuorigioco, ma si disinteressa del pallone, McKennie e Kalulu e sul cross dell’americano una doppia deviazione (prima di Solet e poi di Palma per anticipare il canadese) spedisce la sfera in rete. Non è serata, comunque, per l’ex Lilla, che, nonostante una bella gara in cui si prende sulle spalle l’attacco, con tanto movimento, pressing, sponde e filtranti per i compagni, si ritrova sempre con l’urlo strozzato in gola. Al 33’, infatti, si vede annullare un gran gol (botta alle spalle di Sava quasi dalla linea di fondo) per un fuorigioco di pochi centimetri. Dalle parti di Di Gregorio, mai un sussulto fino all’inizio del secondo tempo, quando Zaniolo tenta una conclusione da 30 metri che finisce fuori di poco. Sarà uno dei soli tre tiri dei friulani in tutto il match (gli altri del buon subentrato Ekkelenkamp). La Juve, così, la chiude a metà ripresa, sempre con un’azione ispirata dal suo centravanti: David si defila a sinistra, controlla e lancia nello spazio Cabal. Il colombiano da dentro l’area serve McKennie sul secondo palo, che calcia addosso a Sava, ma il Var Giua pesca un pestone di Palma sullo juventino autore del cross. Fourneau, dopo l’on field review, indica il dischetto e Locatelli (entrato al 55’ per l’infortunato Gatti) trasforma spiazzando il portiere dell’Udinese. Per stavolta, contro questo avversario, complice pure il gol finale annullato a Openda, può bastare così, ma qualche segnale di crescita nella Juve spallettiana comunque si intravede: a Napoli, Pafos, Bologna e Roma, i prossimi, insidiosi avversari, il compito di confermarli o smentirli.