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Giorgia Meloni atterrerà nelle prossime ore a Manama, capitale del Bahrein, dove domani parteciperà al 46° summit del Consiglio di cooperazione del Golfo, l’organizzazione che dal 1981 riunisce, oltre al Bahrein, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar. Selezionatissima la lista dei leader esteri invitati finora. Nel 2007 era toccato all’iraniano Mahmud Ahmadinejad. Nel 2015 il primo europeo fu il presidente francese Francoise Hollande. L’anno successivo toccò alla premier britannica Theresa May. Nel 2022 è stata la volta del presidente cinese Xi Jinping, l’anno successivo del presidente turco Erdogan.
Strategico l’affaccio sul Golfo
La presenza della premier italiana è una possibilità inedita “cucita” in tre anni di paziente tessitura di rapporti diplomatici e di aumento della domanda di prodotti Made in Italy nell’area del Golfo. Super yacht, moda, agroalimentare, meccanica, arredamento, infrastrutture, energie rinnovabili: tra dazi e rotte commerciali mondiali in via di ridefinizione, per l’Italia l’affaccio su quei mercati è più che strategico.
Lo sguardo all’India e all’Imec
Rapporti più stretti con emiri e sceicchi servono anche a puntellare la nuova Via del Cotone verso l’India e l’Indo-Pacifico. Da Manama Meloni rilancerà infatti la partecipazione italiana all’Imec, il corridoio merci che collegherà l’India al Mediterraneo passando proprio per i Paesi arabi e che si prefigge di potenziare i collegamenti tra Asia ed Europa, con i porti di Trieste e dell’Adriatico che potranno ambire al ruolo di hub. Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha anche fori di consultazione, a livello di leader, che riuniscono con gli Usa (l’ultimo lo scorso maggio a Riad con Donald Trump) e con l’Unione europea (come avvenuto nell’ottobre 2024 a Bruxelles, presente anche Meloni).
I nuovi incontri con il re e il principe ereditario
Meloni incontrerà per la terza volta il re del Bahrein Hamad bin Isa Al Khalifa e dovrebbe rivedere anche il principe ereditario e primo ministro del regno, Salman bin Hamad Al Khalifa, che aveva ricevuto a settembre a Palazzo Chigi. Rafforzando la cooperazione, soprattutto in materia di difesa e sicurezza energetica, e lanciando la Strategic Investments and Collaboration Partnership con investimenti per oltre un miliardo.
I legami con l’Arabia Saudita
A Manama la premier potrebbe anche confrontarsi con il principe saudita Mohammed bin Salman, a pochi giorni dalla conclusione del Business Forum che a Riad ha visto la presenza di 500 imprese italiane e mentre sarebbe in fase avanzata, come anticipato da Bloomberg, la trattativa del fondo sovrano Pif per investire nella divisione aerostrutture di Leonardo. Con l’Arabia il Governo aveva già siglato a gennaio accordi del valore di 10 miliardi di dollari.
