Milano, 2 dicembre 2025 – Una wunderkammer interamente dedicata al ragionier Ugo Fantozzi, il travet creato da Paolo Villaggio divenuto intramontabile simbolo della commedia italiana, oltre che calzante modello del colletto bianco sfruttato e vilipeso. Wao Isola, lo spazio coworking ed eventi di via Porro Lambertenghi, si trasforma nella megaditta immortalata nei film di Luciano Salce ed epigoni, per merito di Lele Lutteri, designer e illustratore milanese votato al culto dei film italiani anni ‘70 e ‘80. Accadrà giovedì 4 dicembre, a partire dalle 19.
È un ritorno, il suo, al Wao, dopo una prima “puntata” andata in scena l’anno scorso, quando Lutteri portò la mostra “Faketicci” – termine innesto fra feticci e fake (“falso”, in inglese) – in cui vennero esposte una ventina fra locandine e grafiche ispirate, appunto, a eventi e situazioni citate nelle pellicole cult girate ormai mezzo secolo fa.
Il progetto
Ora l’attenzione è puntata sul ragioniere più famoso d’Italia, al rientro in servizio con “Il secondo tragico Faketicci”, una mostra “per i 50 anni di Fantozzi con cose che non esistono, anche se le hai viste nei suoi film”.
In esposizione sarà una collezione di “feticci mancati”, oggetti di scena mai apparsi nella saga fantozziana, ma che sembrano usciti direttamente dal cassetto sbagliato dell’ufficio del ragioniere. Ed ecco, quindi, il cartellino timbrato all’ultimo secondo (rigorosamente dopo aver preso l’autobus al volo), la pubblicità della leggendaria dieta del professor Birkermaier, il manifesto della Coppa Cobram affisso in mensa. Tutto falso, eppure tutto incredibilmente credibile.
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L’anniversario
“Con il Secondo Tragico Faketicci ho voluto continuare il mio viaggio tra i ricordi del cinema comico italiano – racconta Lutteri – Sono finti reperti nati per gioco e affetto, capaci di raccontare in modo nuovo le scene più amate e i personaggi che ci hanno fatto ridere per decenni”.

Il designer Lele Lutteri, ideatore e realizzatore dei faketicci in mostra
La mostra arriva nell’anno in cui si festeggiano i 50 anni della creatura di Paolo Villaggio, nato prima sulla carta dei libri e, successivamente, trasposta sulla pellicola a partire dal capostipite della serie, girato nel 1975. Un mezzo secolo di espressioni e tic entrati nel linguaggio quotidiano, a formare un immaginario che raccontato un’Italia avviatasi a diventare post-industriale meglio di qualsiasi report aziendale.

L’evento
Per l’occasione farà ritorno a Wao Isola, hub polifunzionale che si sta affermando come uno dei ritrovi più vivaci della Milano contemporanea, anche Discopianobar, che proporrà una versione speciale del leggendario Capodanno del maestro Canello, uno degli spezzoni più noti e citati dell’epopea di Fantozzi. Sarà un set musicale da far rizzare i baffi a chiunque abbia toccato i tasto play (ma anche quello rewind) del videoregistratore almeno una volta nella vita.
Appuntamento, quindi, nei locali di via Porro Lambertenghi 7 per giovedì 4 dicembre, dalle 19 alle 22. Le opere resteranno esposte fino a sabato 20 dicembre. Ingresso gratuito.