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Redazione Esteri
Come da previsioni ha vinto il repubblicano Matt Van Epps, ma con una percentuale più che dimezzata rispetto al 2024. Che cosa vuol dire per Trump e per il partito repubblicano?
Matt Van Epps, che si fa chiamare «il guerriero Maga», alla fine ha vinto. Il repubblicano ex veterano ed ex commissario statale, ha ottenuto la vittoria nell’elezione speciale per il seggio della Camera dei Rappresentanti del Tennessee, mantenendo il controllo del partito su un’area a forte maggioranza conservatrice, e preservando il vantaggio dei repubblicani alla Camera per 219-213. Il seggio è diventato vacante dopo le dimissioni in luglio di Mark Green.
Ha perso invece la democratica Aftyn Behn. Ma ha perso «di misura» visto che è riuscita a ridurre il margine in un distretto dove nelle elezioni del 2024 i repubblicani hanno staccato i dem di 22 punti percentuali. Con il 99% delle schede scrutinate, il vantaggio di Van Epps è di circa 9 punti.
«I politici che scappano dal presidente o abbandonano le politiche di buon senso su cui il popolo americano ci ha affidato un mandato clamoroso lo fanno a loro rischio e pericolo» ha dichiarato Van Epps, alla sua festa per la vittoria. «Non importa cosa dicano gli addetti ai lavori di Washington o i media progressisti, questo è il partito del presidente Trump. Sono orgoglioso di farne parte e non vedo l’ora di mettermi al lavoro». Trump ha risposto congratulandosi sul suo social, Truth.
Perché il Tennessee è così importante
Nelle ultime settimane, l’America ha seguito con attenzione la corsa elettorale nello stato del Tennessee perché la sfida si è rivelata insolitamente competitiva in un collegio storicamente repubblicano. Il partito di Donald Trump temeva un altro segnale negativo, dopo i risultati deludenti delle ultime settimane (vedi la vittoria dem in Virginia e in New Jersey), in vista delle elezioni di midterm del 2026.
Una sconfitta repubblicana avrebbe scatenato una crisi di partito, in un momento in cui la figura di Trump sembra essere sempre più vulnerabile, a seguito delle fratture interne (anche qui, vedi le dimissioni al Congresso dell’ex fedelissima Marjorie Taylor Greene), il caso Epstein e l’insoddisfazione crescente della popolazione sui prezzi e il costo della vita, temi diventati centrali nella campagna elettorale del neo sindaco di New York, Zohran Mamdani, il socialista democratico.
Dal canto loro, i democratici leggono la sconfitta nello Stato del sud come la prosecuzione di una serie di risultati positivi, di sicuro superiori alle aspettative, che, invece, fanno sperare il partito in un risultato migliore nelle elezioni di metà mandato. «Potremmo non aver vinto stasera, ma abbiamo cambiato le carte in tavola. E non abbiamo ancora finito, nemmeno lontanamente», ha commentato Behn, martedì.
Fondamentale è ricordare che in Tennessee è stato applicato il gerrymandering – la manipolazione dei confini dei collegi elettorali per avvantaggiare un partito, ridisegnando distretti in modo da concentrare o diluire i voti avversari. E questo si vede soprattutto nella città di Nashville, la più democratica dello Stato, che è spaccata in tre distretti (5º, 6º e 7º) nonostante la sua popolazione bastasse per uno solo.
3 dicembre 2025
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